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Ilaria Taddei

Fanciulli e giovani
Crescere a Firenze nel Rinascimento

Olschki, Firenze 2001, pp. VI-370, euro 33.57
ISBN 8822249860
È un solidissimo libro quello che Ilaria Taddei trae dalla sua tesi di dottorato discussa all'Università europea e dedicata, come ben precisa il sottotitolo, alla difficile arte del crescere e ad una società, quella fiorentina del Rinascimento, che segnala la sua altezza e la sua lungimiranza anche nel non immediatamente redditizio campo della formazione. Proprio perché capace di prevedere e quindi di progettarsi, questa civiltà dedicava enorme attenzione alla fase delicata dell'adolescenza, vista come base del futuro non solo individuale ma generale. Come il processo di formazione quello di indagine ha bisogno di tempi lunghi e lenti di maturazione.

Il libro della Taddei testimonia con l'ampiezza documentale e la ferma organizzazione dei suoi contenuti il rispetto dei tempi fisiologici di ricerca che trasformano l'intuizione storiografica in un apporto prezioso. La chiarezza degli esiti rende tra l'altro piacevole e di non difficile lettura il volume che conduce il lettore attraverso il chiarimento della nozione di infanzia e di giovinezza nella Firenze quattrocentesca e la ricaduta di questa concezione negli ordinamenti e nelle pratiche sociali. L'individuazione dei modelli di comportamento e il loro disciplinamento sociale, comunque preziosi sul piano di una storiografia generale, si precisano pian piano in capitoli di immediata e perentoria pertinenza spettacolare nella seconda parte del volume che affronta la realtà delle confraternite giovanili e ne chiarisce in modo esemplare nascita (promozione e finanziamento, atteggiamento delle autorità religiosa e civile, peculiarità del caso fiorentino), strutture associative (organizzazione istituzionale, amministrazione, rapporti di dipendenze e coabitazioni con altre istituzioni), definizione quantitativa delle identità (caratteristiche dei confratelli che le componevano, loro età, status sociale, orientamenti).

Questa solida base storiografica consente poi allo storico dello spettacolo di godere appieno del capitolo conclusivo: qui, chiarito il funzionamento di queste associazioni determinanti anche per la collocazione nella vita adulta, conferma tra le pratiche fraternali l'importanza di "Honesti e piacevoli exercitii" quali le processioni, i sermoni e le sacre rappresentazioni. Eventi che, già individuati dalla storiografia più precisamente spettacolare, rifluiscono qui armoniosamente nel più ricco concerto della storia generale.

di Sara Mamone


Copertina del volume

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