Donald F. McKenzie
Bibliografia e sociologia dei testi
Traduzione di I. Amaduzzi e A. Capra
Milano, Edizioni S. Bonnard, 2001², pp. 125 + pp. n.n., euro 13,43
ISBN 88-86842-08-2
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Opportuna la rist. di questo vol. (pubblicato in inglese nel 1986 e proposto per la prima volta al pubblico italiano nel 1999). L'autorevole bibliologo e bibliografo neozelandese prova quanto sia proficua, anche per gli studiosi di teatro e di cinema, la " sociologia dei testi ": da lui teorizzata e praticata ridisegnando la nozione stessa di bibliografia, abbattendo improduttivi "steccati" disciplinari, dilatando il concetto di testo e avvertendo che " nulla […] è insignificante " (p. 47) per addivenire a una storia contestuale della " creazione " e della " comunicazione del significato " (p. 12).
Una storia dagli orizzonti ampi, in grado di svelare i nessi tra storia, linguaggio e cultura, sondata qui in tre saggi esemplari: Il libro come forma espressiva; La fiala infranta: i testi non libri; La dialettica della bibliografia di oggi. Si considerino, in particolare, l'analisi dell'edizione del 1710 dell'ultimo lavoro teatrale di Congreve, la commedia The way of the world (pp. 23-34, 40-41), le osservazioni sulla natura dell'evento teatrale (pp. 55-56) e quelle su Quarto potere di Welles (pp. 68-74). Il vol. è un esempio "alto" di quella bibliografia testuale (Fahy) - capace di disancorasi dalla nozione lachmanniana di archetipo - che in questi anni è risultata decisiva per approcciare i complessi problemi di edizione di testi "geneticamente" instabili come quelli teatrali in bilico tra scena e libro
di St.M.
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