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Venezia, 28 maggio - 2 luglio 2005 Cartelloni

Saranno i corpi che danzano, 'parlano', combattono, 'riflettono', ad animare il Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia, la manifestazione realizzata in coproduzione con la Fondazione Teatro La Fenice di Venezia e diretta quest’anno dal danzatore e coreografo afro-brasiliano Ismael Ivo. Titolata "Body Attack" dal direttore artistico, che ha concepito la Biennale Danza 2005 come un agone di corpi, la rassegna giunge alla sua terza edizione dopo quelle  firmate da Frédéric Flamand nel 2003 e Karole Armitage nel 2004, e si svolgerà nella città lagunare dal 28 maggio al 2 luglio.

Ivo, artista di poliedrica formazione teatrale per i suoi studi di danza moderna, danza butoh, teatrodanza, recitazione, a cui si sommano le ascendenze culturali e performative afro-brasiliane, ha radunato nomi di punta della scena coreografica internazionale, senza dimenticare compagnie e personalità ancora tutte da scoprire, con l'intento di trasformare il cartellone veneziano in "una finestra sulla contemporaneità". E non a caso il "prologo-simposio Body Attack", che si tiene all’Arsenale il 28 e 29 maggio e dà il via agli appuntamenti, vedrà la partecipazione di artisti, critici e studiosi che rifletteranno sul corpo nella "sua dimensione spirituale ed estetica" e sul suo essere – come dice Ismael -  "lo strumento e l'arma per guardare il mondo".

Fra le illustri presenze si segnalano quelle di Gillo Dorfles, Umberto Galimberti, Natalia Aspesi, Elisa Vaccarino, Roger Salas e soprattutto quella attesissima di William Forsythe, il coreografo americano ma europeo d'adozione, direttore e del celebre Balletto di Francoforte e oggi alla guida della The Forsythe Company.

Forsythe, oltre a presenziare alle due giornate di studio, per la prima volta sarà ospite della Biennale e per questa entré presenta You made me a monster che debutterà in prima assoluta con la The Forsythe Company al Teatro Piccolo Arsenale (28-29 maggio).

Vero e proprio cameo, lo spettacolo 'forsythiano' è il preludio ad un Festival che, scaldati i motori,  inanella un serie di premières  mondiali ed europee a cominciare da Erendira, la nuova creazione di Ismael Ivo ispirata a Gabriel Garcia Marquez e concepita per sette danzatori e un'attrice, in scena al Teatro delle Tese (8-12 giugno). In prima europea, sempre alle Tese, la canadese Louise Lecavalier, famosa per le sue performances androgene, proporrà Cobalt Rouge (17-18), mentre in prima assoluta il Teatro Piccolo Arsenale ospiterà (18-20) il nuovo lavoro di Marie Chouinard che sviluppa il rapporto tra danza e handicap e costruisce la sua coreografia utilizzando protesi, corde e stampelle. Le porte del Teatro La Fenice si apriranno per il ritorno di Shen Wei, il cinese trapiantato a New York e rivelazione della Biennale 2004, che mette in scena Connect Transfer (30 giugno-1 luglio), considerato uno degli eventi da non perdere. E alle Tese in prima nazionale (23-24 giugno) si vedrà anche Lettres from Tentland della "coreo-regista" berlinese Helena Waldmann, un pezzo per sei interpreti iraniane.

Attento allo stato dell'attuale danza di ricerca del "bel paese", Ismael Ivo ha istituito nella sua programmazione "Progetti Nuovi Italiani", un sezione che al Piccolo Arsenale accoglie (11-12) le ultime creazioni di Sergio Antonino, formatosi alla "Paolo Grassi", e di Ilaria Sacchetto e Daniela Ruggero dell'Accademia di Danza di Roma, mentre ad un altro italiano, Alessio Silvestrin, spetterà il compito di chiudere la manifestazione cittadina alle Tese (1-2 luglio) con Ritrovare/33- 11/Derivare.

Festival mulietnico e multicolore, la Biennale Danza 2005 dedica anche uno spazio a spettacoli che nascono dall'incontro tra la danza e le tradizioni antropologiche e al Bacino dell'Arsenale (8-9 giugno) faranno la loro prima comparsa in laguna e nel Vecchio Continente gli Indios Xavante, una trentina di guerrieri della tribù Etenhiritipà provenienti dal Mato Grosso, con Ritual Xavante, mentre al Malibran (29-30) arriverà dalla Costa d'Avorio Tchetchè, la compagnia tutta la femminile della coreografa Beatrice Kombé, con Without Reference, un pezzo sui riti delle danza africane. Sempre il Malibran (10-11) accoglierà la Compagnia di Danza Contemporanea de Cuba in Compas, una coreografia dell'olandese Jan Linkens, e il Ballet de Santiago, diretto da Marcia Haydèe, che in prima europea presenterà Cuerpos Pintados (24-25), mentre alle Tese (16-17) sarà protagonista la cinese Beijibìng Modern Dance Company con Jue (Aware).

Fra gli eventi collaterali, oltre alle performances dal vivo durante il convegno d’apertura, si ricorda la mostra fotografica sul corpo di Dieter Blum allestita all'Arsenale e alla Fenice e visitabile durante tutto il Festival.        



 
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