Da alcuni anni Edoardo Esposito, docente di italiano presso lUniversità di Avignone, ha intrapreso un approfondito lavoro critico sullintero corpus drammaturgico di Eduardo De Filippo. Nel suo studio Repères culturels dans le théâtre dEduardo De Filippo, pubblicato nel 2002 dalle Editions Universitaires du Sud di Tolosa, ha analizzato nel dettaglio le trentanove pièces dellautore napoletano allo scopo di individuare i "temi portanti" della sua drammaturgia e collocarli nel quadro storico, culturale e sociale in cui si svolse lattività teatrale di Eduardo.
Il saggio Eduardo De Filippo: discours et théâtralité costituisce la seconda parte di questa ricerca. Seguendo il metodo analitico e lapproccio al linguaggio drammatico tipici della tradizione francese, con riferimento alle riflessioni di studiosi come Thierry Gallèpe (che firma la prefazione al volume), Anne Ubersfeld e Pierre Larthomas, Esposito propone nella prima parte una minuziosa indagine sullorganizzazione del testo teatrale eduardiano. Particolare attenzione è rivolta agli elementi paratestuali. Vengono infatti esaminati luso e la frequenza delle didascalie, classificate e inventariate "scientificamente" in base a precisi parametri: contenuto, funzione, restrittività, oggettività, relazione con luniverso diegetico.
La seconda parte affronta invece la questione dei registri drammatici utilizzati da De Filippo nella sua "teatralizzazione della vita quotidiana a Napoli", incentrata sulla messa in scena delle relazioni umane e in cui la famiglia – cellula sociale caratterizzata da legami biologici e istituzionali, in alcuni casi vera e propria comunità ristretta (mafiosa in Il sindaco del Rione Sanità, artistica in Larte della commedia) – è loggetto provilegiato di osservazione, presente in quasi tutti i testi. Esposito rileva puntalmente come, partito dalla farsa tradizionale napoletana, De Filippo abbia progressivamente adottato registri drammatici più complessi, ampliando il suo sguardo sulla città partenopea percepita come teatro di una "tragicommedia umana" rappresentativa della condizione di tutti gli uomini. Limpatto della formazione comica, comunque sempre percepibile in tutto linsieme delle pièces, contribuisce alla definizione di un originale stile di scrittura, contraddistinto non tanto da una semplice alternanza di generi e di registri drammatici quanto da un abbattimento dei loro confini, in un complesso "mélange" di comico e tragico. Non stupisce pertanto se, come attore, Eduardo fu definito "lultimo grande promiscuo" del teatro italiano.
Tommaso Assennato
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