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Francesca Gasparini

W.B. Yeats e il teatro dell'"antica memoria". Con antologia degli scritti teatrali


Roma, Bulzoni, 2002, pp. 362, euro 21,00
ISBN 88-8319-648-1
Il primo studio italiano dedicato esclusivamente e approfonditamente al rapporto con il teatro di Yeats, che fu drammaturgo, teorico e organizzatore. Yeats tuttavia è ricordato in prima istanza come uno dei più intensi e sensibili poeti del Novecento e proprio l'apparente dicotomia fra l'eterea parola poetica, quasi priva di sostanza, e il concreto gesto teatrale, contraddistinse l'avventura scenica dell'irlandese. L'essere poeta non mortificò l'esperienza teatrale di Yeats ma anzi la arricchì di dubbi e di riflessioni, assicurandogli un posto di rilievo fra i più incisivi e inquieti innovatori novecenteschi della scena, accanto ad Artaud e a Majakovsky.

La poesia può aderire al guscio, apparentemente morbido ma fitto di ruvidezze e rigidità, del corpo dell'attore? E quest'ultimo può, a sua volta, farsi pregnante significante di un significato espressivo e, in fondo, "poetico"? A queste domande Yeats tentò di dare risposte allo stesso tempo teoriche e pratiche, compiendo fra l'altro approfonditi studi sulle forme di teatro arcaiche della natia Irlanda così come sul Nô, contaminando leggende e ricerche contemporanee, gnomi e fate con Nijinski e la Duncan. Il risultato è una coerente ed esaltante idea e pratica di teatro, che, al fine di riconquistarne l'"antica memoria" (la definizione è dello stesso Yeats) vale a dire l'afflato originario, non abbandona mai la ricerca e la sperimentazione. Il poeta affronta e cerca soluzioni a questioni fondamentali; il rapporto fra scena e spettatore, il necessario e mai spezzato legame fra teatro e rito, l'affinità fra attore e danzatore, la cui estrema conseguenza è il risolversi del primo nel secondo (Yeats giunse infatti a scrivere drammi per danzatori, i Four Plays for Dancers), realizzando così fino in fondo la propria missione teatrale. Essa è ricostruita con cura nel bel libro della Gasparini, che unisce all'attenta e documentata ricerca una scrittura che si tramuta spesso in narrazione, fluida ed essa stessa poetica. Ad aumentare la preziosità del volume, poi, si aggiunge una sezione antologica, affatto inedita, che raccoglie scritti di diversa natura (prefazioni, manifesti, lezioni, interviste, saggi) che permettono di ripercorrere l'originale cammino tracciato da Yeats e di riscoprire in che misura e quanto fedelmente quei passi siano stati ricalpestati ancora oggi nel teatro.

di Laura Bevione


Copertina del volume

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