La romantica Pentesilea di Heinrich Von Kleist, testo giudicato irrappresentabile all'epoca della sua composizione, è diventata poi, nel corso del Novecento, uno dei titoli più frequentati dalla critica letteraria e dal teatro "d'arte". La vicenda della regina delle amazzoni e della sua letale passione per Achille, che precorre profeticamente il binomio eros-thanatos di tanta vulgata freudiana, ha stimolato sin dagli anni del Simbolismo numerose e discusse messinscene, fino a quella recente di Peter Stein.

L'autore propone una lettura critica dell'opera che, senza discostarsi sostanzialmente dalle precedenti acquisizioni, aggiusta e meglio inquadra le motivazioni che muovono Pentesilea alla luce delle teorizzazioni Batailliane di "male passionale", "erotismo sacro" e dépense. Saggio stimolante, ovviamente, sia per il letterato che si confronti con la tragedia kleistiana, sia per l'uomo di teatro che voglia tentarne l'allestimento.