Andrea Sessa
Il melodramma italiano 1861-1900
Firenze, Leo S. Olschki Editore, 2003, pp. 533, euro 49,00
ISBN 8822252136
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Il volume è stato scritto con l'intento di soddisfare l'interesse di studiosi e appassionati verso gli aspetti più nascosti di un periodo normalmente definito di transizione, quello che va dalla metà Ottocento agli inizi del Novecento, cioè dall'Unità d'Italia alla fine del secolo, dalle polemiche che nacquero sulla "musica dell'avvenire" alla breve stagione della Giovane Scuola.
Accanto al nome di Giuseppe Verdi, trovano spazio autori la cui carriera si intreccia con quella dei loro colleghi più famosi, ma il cui ricordo sopravvive (nella migliore delle ipotesi) a livello locale. A questi si affianca una vera e propria moltitudine di musicisti finora nemmeno ricordata con una voce di dizionario: direttori d'orchestra, maestri di banda e di cappella, organisti, insegnanti di musica. E, accanto a questi, avvocati, magistrati, medici e ingegneri con la passione del palcoscenico.
Andrea Sessa, cercando di fornire il quadro più completo e esauriente possibile di quarant'anni di opera italiana, ha raccolto tutte le possibili informazioni anche su questi ultimi personaggi, essendo fermamente convinto che per comprendere approfonditamente il melodramma, fenomeno complesso, non si possa prescindere da tutti coloro che hanno dato un contributo anche piccolo.
Le schede bio-bibliografiche, che rappresentano il corpus più importante del volume, riguardano compositori italiani e stranieri operanti nel periodo temporale prescelto, che hanno fatto rappresentare in Italia un'opera o un'operetta in prima assoluta. Per offrire ancor meglio un'informazione completa sono stati inseriti anche i compositori stranieri attivi sulle piazze "italiane" del circuito teatrale del Mediterraneo (Nizza, Malta, Corfù, Dalmazia). Insieme a questi gli autori di opere segnalate o premiate ai premi Sonzogno e Steiner. Per ogni opera citata sono state specificate le fonti letterarie e la trama.
Il volume è completato da un'appendice che a fianco delle opere di repertorio, riporta i lavori teatrali citati dai prospetti annuali della Gazzetta musicale e del Trovatore tra il 1861 e il 1900.
di Antonella Bartoloni
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