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Corpo Sottile
Uno sguardo sulla nuova coreografia europea

A cura di Silvia Fanti/Xing

Milano, Ubulibri, 2003, pp.269, euro 21,00
ISBN 887748233-8
Si tratta di un'interessante e utile pubblicazione dedicata all'avanguardia del teatro di danza contemporaneo, sempre più contrassegnato da eventi che stravolgono le regole dello spettacolo coreutico. Curato da Silvia Fanti, fondatrice di Xing, network di promozione culturale, il libro fa parte della collana "I nuovi Cahiers di teatro", edita da Ubulibri, ed ha come protagonisti Jérome Bel, Xavier Le Roy, Myriam Gourfink, Kinkaleri, MK, che nel 2001 hanno presenziato alla rassegna intitolata "Corpo Sottile", organizzata da Xing al Link di Bologna.

L'opera contiene una silloge di interviste, riflessioni, contributi e dialoghi degli stessi artisti, corredata da un ricco apparato iconografico e da un'appendice che raccoglie biografia, teatrografia, bibliografia, dei danzatori e coreografi in questione e dei loro interlocutori.

I cinque artisti, tre stranieri e due italiani, rappresentano la nuova generazione di danzatori europei che "non danzano più" e per i quali la necessità di riconsiderare la dimensione del corpo come strumento di rappresentazione corrisponde "oltre che a un'estetica, a una presa di posizione sociale, filosofica e antropologica". Silvia Fanti coglie nel segno quando sostiene l'urgenza di rendere conto dello "stupore del pubblico italiano" di fronte alle creazioni di questi autori sui generis, e non manca di sottolineare come interessarsi alle loro soluzioni artistiche corrisponda ad un diverso modo di fare critica.

Nell'intervento di apertura, intitolato Nascita di un corpo critico, Jean-Marc Adolphe, direttore della rivista "Mouvement", individua la presenza di un rapporto di consequenzialità tra i fenomeni di liberazione del '68 e la decisa volontà di cambiamento dei coreografi della fine degli anni '90. La "arte indisciplinare" che ne deriva, compendiando danza, arti visive, musica, teatro, è contrassegnata dall'ironia che porta alla nascita di un "corpo critico" che assume "valore politico".

Nel secondo contributo i danzatori e coreografi Alain Buffard e Xavier Le Roy, in Dialogo su e per Jérome Bel, analizzano Le dernier spectacle di Jérome e sostengono che la forza del loro compatriota risiede nella capacità di organizzare una rete di associazioni, basate sul "figurale" di Freud e su di "una danza dei ritorni" che lascia agli spettatori "la possibilità di far lavorare il loro inconscio".

Il compito di un'attenta disamina di The show must go on, un'altra creazione di Bel datata 2001, spetta invece a Tim Etchells che in Come diventare intelligenti guardando stupidaggini riflette sulla partitura dello spettacolo composta da diciotto canzoni pop. A questa analisi si aggiunge una riflessione dello stesso coreografo sull'esito dello spettacolo nello scritto Tre giorni a Stoccolma.

All'influenza esercitata da Roland Barthes sulle coreografie di Bel, a partire da Nom donné par l'auteur del 1992, è dedicata l'intervista di Marianne Alphant con lo stesso Jérome e una conversazione condotta da Gerald Siegmund. Qui Bel prende in esame Shirtologie e approfondisce il concetto di "grado zero della danza" mutuato dalla lettura di Grado zero della letteratura di Roland Barthes.

Xavier Le Roy, nel saggio Un prodotto delle circostanze racconta perché abbia deciso di abbandonare la professione di biologo molecolare per dedicarsi alla danza, mentre Bel nell'intervento Crepino gli artisti, definisce il corpo di Xaveir "osmotico" per la capacità di relazionarsi allo spazio che lo circonda. Le Roy poi, intervistato da Dorothea von Hantelmann, afferma di voler sfuggire "a una cifra stilistica" e denuncia il condizionamento che esiste tra spettacolo di danza e "sistema di regole socioculturali di produzione".

Fra le novità proposte da Corpo Sottile l'intervento LOL: un ambiente sperimentale di composizione coreografica di Myriam Gourfink, danzatrice e coreografa francese, costituisce l'apporto più originale. Il LOL, Laban Orienté Lisp, è un software di scrittura di danza realizzato con la collaborazione dell'informatico, assistente musicale e etnomusicologo, Frédéric Voisin, della coreografa Laurence Marthoueret e del compositore Kaspar T.Toeplitz. Il procedimento, datato 1999, nasce dall'analisi del sistema di notazione Laban ad opera di Voisin e consente di scrivere il movimento e comporre una coreografia "a priori" e non di registrare una danza già esistente. L'applicazione di questo sistema è illustrata da uno scritto in cui Gourfink presenta i suoi spettacoli e spiega le ragioni che l'hanno indotta a elaborare questa "metalinguaggio coreografico"; mentre Kasper T. Toepliz, in Scrittura vs composizione. La questione del tempo in coreografia, dal punto di vista della musica, rileva come nella danza sia difficile mettere sulla carta una composizione come accade nella pratica musicale.

Le analogie e le differenze tra la scrittura coreografica della Laban Notation e del LOL sono oggetto di studio dell'informatico Frédéric Voisin in Il corpo, una rappresentazione della mente, mentre Partiture coreografiche di Myriam Gourfink restituisce graficamente lâidea della notazione LOL. A chiudere la sezione della Gourfink è Laurent Goumarre che, a colloquio con la coreografa, svela le linee essenziali del suo percorso creativo, del suo concetto di danza e del suo essere "più vicina alla performance" che alla nozione di spettacolo.

Al sestetto fiorentino dei Kinkaleri sono dedicati due saggi: uno, curato dagli stessi artisti, a dire la verità, risulta abbastanza ermetico. Il secondo, una chiacchierata di Andrea Dissoni con la compagnia, ripercorre le tappe salienti delle storia del gruppo. La formazione MK, nativa di Salerno ma romana d'adozione, chiude Corpo Sottile con alcune riflessioni sul concetto di "corpo ottuso", un corpo che MK vive come "un problema da attraversare più che uno strumento da direzionare a fini dimostrativi". Completano la parte dedicata all'ensemble romano l'analisi dello spettacolo Zero Moses del 2001, uno scritto di Jon Elliston sull'acronimo MKULTRA e una conversazione di Fabio Acca con Michele di Stefano, uno dei fondatori di MK.

di Gabriella Gori


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