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Vincenzo Salemme

Sogni e bisogni...incubi e risvegli


Mondadori, Milano, 2002, pp. 143, euro 12,60
ISBN 88-04-49410-7
L'eclettico drammaturgo, attore, regista teatrale e cinematografico Vincenzo Salemme si misura in un nuovo campo, la scrittura di un singolare romanzo e lo fa attingendo alla sua esperienza teatrale. Reduce dal successo del suo spettacolo Sogni e bisogni, portato in scena nella stagione 2001-2002, lo trasforma in un romanzo, modificandolo con nuove situazioni e aggiungendo sketches nati dall'improvvisazione con gli attori della sua compagnia.

Il protagonista, Rocco Pellecchia, un anonimo e sconsolato piccolo borghese, la mattina di Ferragosto si rende conto che il suo contrassegno virile lo ha abbandonato e si è concretizzato in un'entità autonoma che vuole essere chiamata con l'ironico nome di 'tronchetto della felicità...' Questi presenta la vita misera del suo proprietario e illustra ai lettori il motivo della sua insofferenza: ''Era il giorno di Ferragosto. Lui era preso dai conti delle bollette della luce, del gas, ecc. vi rendete conto? Quando tutti se ne stanno al mare, compresa la moglie e i figli, lui era rimasto a casa per controllare ancora una volta i conti delle bollette. [...] voglio staccarmi da Rocco e godermi la vita!''

Si avvia così una paradossale situazione in cui il 'tronchetto'-Salemme, in una sorta di monologo, interrotto dall'inserto di battute e dialoghi con gli altri personaggi, esterna le sue frustrazioni in riflessioni semiserie sulla vita, gli amici, evoca ricordi della giovinezza spensierata coll'intento di scuotere Rocco dalla sua condizione passiva. Inoltre, minacciando di non volersi più ricongiungere al suo proprietario, conduce il terrorizzato Rocco, sempre moderato, a vivere avventure mai provate prima e a provare dimenticate e nuove emozioni, fino alla sorprendente conclusione.

I personaggi, che man mano si incontrano nel romanzo, sono presentati dal punto di vista del 'tronchetto' che, con ironia, ne coglie gli aspetti caratteristici: viene così evocata la moglie Rita, 'una Madame Bovary di quarta serie' che cerca evasione alla sua monotona vita nei corsi in palestra e nella spesa dal salumiere più costoso del paese, viene caratterizzato il nevrotico commissario di polizia, Osvaldo Savarese, sempre corteggiato da donne che, tuttavia, non ama.

Il racconto è frazionato in capitoli, a cui corrispondono episodi conclusi, come se fossero singole scene di una commedia con personaggi e ambientazioni autonome: in 'Il condominio' si fa la conoscenza degli strampalati portinai della casa di Rocco, 'testimoni luculari' dell'accaduto; in 'La boutique' Rocco e il commissario incontrano Satò, un garbato commesso tunisino; in 'Lâalbergo' Rocco, trascinato dal 'tronchetto', entra per la prima volta in un hotel di lusso e scopre ambienti a lui sconosciuti.

Chi ha visto in teatro Sogni e bisogni ricorda gli attori che hanno interpretato i personaggi e nel leggere il libro può facilmente ritrovarli sia nelle battute sia nelle caratteristiche a cui sicuramente l'autore si è ispirato nella stesura del romanzo: Rocco era Carlo Buccirosso, l'omino compassato e tranquillo, il commissario il camaleontico Maurizio Casagrande e il bizzarro tronchetto in libertà un Salemme dalle mille risorse, vestito con il costume di Pulcinella, ma con una insolita maschera rossa. Le situazioni descritte nel libro sono però in gran parte differenti e più complicate rispetto a quelle rappresentate nella versione teatrale, data la maggiore possibilità di inventare ambienti e luoghi disparati che in teatro sarebbe difficile rendere. Chi invece non ha visto lo spettacolo si divertirà sicuramente a leggere e immaginare questa bizzarra storia poiché Salemme, forte della sua esperienza di autore teatrale comico, l'ha resa con vivacità e ironia, confermandosi maestro nel far vivere a personaggi comuni storie curiose e surreali.

 

di Albarosa Camaldo


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L'intervista a Vincenzo Salemme

 

 
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