Una scena da ''I Pescecani o quello che resta di Brecht'', Premio Ubu 2004 Spettacolo dell'anno, Teatro della Fortezza di Napoli
Se non ci fosse dovremmo inventarlo e poi sarebbe una gran fatica il realizzarlo. Lodato sia dunque chi lo fabbrica da anni per la nostra mania collezionistica e i nostri bisogni documentari. Ci riferiamo al Patalogo. Annuario del teatro che giunge questanno al suo ventisettesimo numero (e anno) di vita. S'intitola, nel volume (322 pagine) dedicato al 2004, Il corpo e la parola la parte saggistica (50 pagine): contiene, per la cura di Franco Quadri e Renata Molinari, una serie di scritti dedicati ad autori e registi (ma anche registri) tragici emersi durante la scorsa stagione. Si va da frammenti di informazioni su uno spettacolo scombinato come Edipo a Colono, figurativamente accurato, recitato da alcuni bravi attori (Bertorelli, Binasco, Renzi), ma diretto in maniera svogliata e confusa da Mario Martone, alle riscritture e riallestimenti del Titus Andronicus registrati fra Parigi, Lisbona e la Germania. Si torna di nuovo a parlare delle regie di classici messe in opera da Ronconi, Stein e altri; si riprende il tema del tragico attraverso scritti dedicati a Pasolini o alla Tragedia Endogonida della Società Raffaello Sanzio.
Scena da ''I La Galigo'' diretto da Robert Wilson
Nella prima parte (231 pagine) il solito sterminato catalogo di spettacoli e festival (non solo italiani) debitamente indicizzato (29 pagine), che consente al lettore di oggi e ancor più al lettore di domani di orientarsi nel panorama forse confuso ed anche disorientato, ma non morente, del teatro nostro contemporaneo. Anche questo patalogo è una forma di resistenza degna di essere sempre lodata.
Siro Ferrone
|
|