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SegnoCinema
Figure dell'invisibile. Dove si aggira il fantasma del cinema

a. XXIII, 2003, n. 121, euro 5,50
ISSN 0393-3865
Il cinema sembra possedere una naturale predisposizione per le figure fantastiche e spettrali; di questo tema complesso ed esteso, che ha suscitato a più riprese l'interesse di autori e studiosi, torna ad occuparsi "Segnocinema" - rivista tradizionalmente attratta dai luoghi teorici più impervi - con una raccolta di contributi ricca e stimolante.
Nel saggio introduttivo, Enrico Terrone, curatore dello speciale, tenta di delimitare il campo proponendo due modi fondamentali di manifestazione del fantasmatico nel cinema, legati rispettivamente alla presenza (o assenza) di soggetti e oggetti spettrali; opportunamente combinati, essi danno luogo a quattro categorie di film che l'autore descrive con abbondante ricorso a esempi. Assai meno rigoroso nelle intenzioni il compito che si assegna Roy Menarini: costruire una «semiseria fenomenologia del fantasmatico cinematografico», alla ricerca di (fantomatici) film fantasma sottesi ai più disparati titoli; interessante il tentativo di oltrepassare le ormai scontate pratiche citazionistiche, ma sulla validitˆ scientifica della proposta nemmeno l'autore si dice pronto a scommettere.
Diversa la prospettiva assunta da Luca Bandirali, che individua nell'episodio di Loach di 11' 09'' 01 e in Arca russa di Sokurov due casi in cui un fantasma, visto nell'accezione freudiana di produzione dell'inconscio, si manifesta come ritorno del rimosso, assumendo una valenza politica. Per Attilio Coco, in quanto punto di transito tra visibile e invisibile, tra mondo fisico e mondo delle ombre, il corpo del fantasma, per sua stessa natura, dà vita a figure di indecidibilità e a casi di ambiguità spazio-temporale. C'è, infine, l'attore sintetico, oggetto delle riflessioni di Flavio De Bernardinis, che vede nell'apparizione del fantasma numerico sullo schermo un ripiegamento dell'immagine sul presente della proiezione, operazione che ha come corollario una ri-teatralizzazione del cinema e un irreversibile superamento della concezione ontologica di baziniana memoria.
Chiude lo speciale un lessico di dieci parole sui Luoghi del fantasma, compilato da altrettanti autori; un percorso dalle Allucinazioni allo Western a conferma della vastità di approcci possibili ad una materia che rimane - e non potrebbe essere diversamente - evanescente e impalpabile.

La sezione Saggi e interventi ospita un'intervista di Alberto Pezzotta all'eclettico Giulio Petroni - valido contributo a quella "storia orale" del cinema italiano ancora in gran parte da ricostruire - e una di Domenico Monetti a Virgilio Fantuzzi (critico de "La civiltà cattolica") e Alessandro Cappabianca (redattore di "Filmcritica") specialisti in materia di religioso e di sacro nel cinema.

Federico Pierotti


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