drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti

cerca in vai


Del teatro al cine y la televisión en la segunda mitad del siglo XX
Actas del XI seminario internacional del instituto de semiótica libraria, teatral y nuevas tecnologías de la uned, Madrid, Casa de América, 27-29 de junio de 2001

Madrid, Visor Libros, 2002, s.i.p.
ISBN 84-7522-860-7
Il volume raccoglie gli atti dell'XI Seminario internazionale dell'Instituto de Semiótica Literaria, Teatral y Nuevas Tecnologías dell'UNED (Universidad National de Educación a Distancia) di Madrid. L'istituto, diretto dal curatore del volume, promuove fin dalla fondazione nel 1991, annualmente, degli incontri internazionali incentrati sulla letteratura innanzitutto e aperti nelle più recenti edizioni anche al teatro.

L'opera poderosa, che raccoglie oltre cinquanta contributi, si propone di esaminare le relazioni tra il teatro, il cinema e la televisione nella seconda metà del '900, ossia al momento dell'impatto del nuovo medium sul vissuto sociale e le pratiche artistiche diffuse. Conscio dell'ampia letteratura esistente anche in Spagna sull'argomento, attenta sia alla relazione tra cinema e teatro sia alla lettura delle singole opere trasposte per lo schermo, il curatore sottolinea tuttavia nell'introduzione la portata innovativa dell'opera e del seminario che l'ha animata:
"Innanzitutto, l'originalità del nostro Seminario - come si può vedere in questi Atti -, di contro agli studi precedenti, la si ritrova in due aspetti: primo, nel porre in relazione il teatro con il cinema, si è concentrata l'attenzione sul periodo della seconda metà del secolo XX e non sull'intero periodo di esistenza del cinematografo; secondo, per il riflettere sulla relazione tra questi due mezzi artistici e la televisione, un trio che tanta importanza riveste nell'attività culturale e quotidiana dei nostri giorni". (p. 12)

La prima parte (Sesiones Plenarias) mostra interventi di ampio respiro che rivelano la volontà di uno sguardo interdisciplinare al fenomeno (come emerge esplicitamente nel saggio di Patricia Trapero Llobera) che si traduce nella successione di una pluralità di letture sulla relazione cinema, teatro e televisione che riflettono posizioni diverse e non di rado opposte. Ne emerge un quadro a tratti schizofrenico ma indubbiamente interessante, in cui si susseguono la insistenza sui fattori distintivi (come nei 10 punti con cui il drammaturgo Luis Alonso De Santos separa cinema e teatro), accanto alla consapevolezza della mescolanza di linguaggi (la "discontinuità teatrale tra gli atti" ereditata dal cinema primitivo e trascorsa poi in televisione che sottolinea Roman Gubern) e della contaminazione attuale del film sugli autori teatrali contemporanei (evidente nella concezione e manipolazione del tempo, secondo l'analisi di Guillermo Heras); si alternano tentativi di sistematizzazione (come la "classificazione" degli adattamenti cinematografici proposta dal critico Juan Antonio Hormigón) a interventi volti a far emergere la singolarità di alcuni casi, in grado di far parlare di un vero e proprio genere cinematografico a sé stante del "teatro classico spagnolo trasformato in cinema" (Rafael Utrera Macías).

La seconda parte (Comunicaciones) è invece una ricca rassegna di casi. Naturalmente l'attenzione è posta con particolare riguardo alla produzione spagnola; dalla quale scopriamo come l'adattamento più ricorrente da autori del barocco spagnolo sia da El alcalde de Zalamea di Pedro Calderón de la Barca, trasposto sullo schermo già nel 1914 e riproposto nuovamente nel '53 e nel '72. Così come, nell'intervento di Mercedes Alcalá Galán, entriamo al centro della produzione di Pedro Almodovar per riscoprirne le ascendenze teatrali, mediate cinematograficamente da alcune famose pellicole: dagli echi della Voce umana di Cocteau in Donne sull'orlo di una crisi di nervi all'influsso di Un tram chiamato desiderio di Tenesse Williams (e di Elia Kazan) per Tutto su mia madre. Non mancano tuttavia aperture maggiori al campo internazionale, come, per rimanere all'ambito italiano, le considerazioni fatte sulla trasmissione televisiva predisposta da Riccardo Muti e Giorgio Strehler per il Don Giovanni di Mozart dalla Scala di Milano, il Mistero buffo di Dario Fo, fino a La leggenda del pianista sull'oceano tra il monologo teatrale Novecento di Baricco e il film di Tornatore.

Un po' dispersiva, aspetto legittimo però nel caso di una raccolta di Atti, l'opera conferma una tendenza indubbiamente internazionale che ha dato i suoi frutti anche in Italia, dove alla logica puramente autoriale, di riflessione sul destino di un testo drammatico e l'impatto dei diversi media, è subentrato uno sguardo aperto allo scenario globale e ai prodotti dell'incontro, non solo esplicito, non solo di "adattamento" reciproco, tra teatro, cinema e televisione.

 

Paola Valentini


copertina del volume

cast indice del volume


 



 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013