Cineforum
a. XLIII, 2003, n. 2 (422)
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Il numero si apre con uno speciale su Spider e L'uomo senza Passato, due film costruiti attorno al passato - enigmatico, rimosso, dimenticato - dei rispettivi protagonisti. Del film di Cronenberg si occupano Anton Giulio Mancino (La ragnatela dei falsi ricordi), che si sofferma sui motivi psicanalitici della storia raccontata, Rinaldo Censi (Memorie di un "visitatore"), che propone l'immagine del protagonista come "visitatore" della scena del proprio passato in cerca di un "quadro" da ricostituire, e, infine, Alessandro Bertani (La veglia dei padri), che indica alcune delle possibili fonti di ispirazione letteraria e cinematografica di Cronenberg.
A L'uomo senza passato Angelo Signorelli dedica una puntuale recensione (La fatica di diventare un altro) in cui sono messi in luce i principali elementi contenutistici e formali del film; mentre Giorgio Cremonini (Un cinema con un passato) si incarica di costruire lo "sfondo" di riferimento, gettando uno sguardo d'insieme sulla filmografia di Kaurismaki.
Oltre alle consuete sezioni e rubriche, il numero presenta i testi vincitori dell'edizione 2002 del premio Adelio Ferrero (una suggestiva lettura wittgensteiniana di In the Mood for Love di Filippo Bergonzoni e una breve recensione di I Tenenbaum ad opera di Fabiano Massimi), una ricognizione di Alberto Soncini sul recente cinema americano di guerra, un saggio di Ermanno Comuzio sulla nouvelle vague (a margine del tentativo di "revisione critica" condotto dall'ultima edizione di France Cinéma) e uno sguardo retrospettivo di Alessandro Bertani su The Last Movie (1971), opera seconda, e dimenticata, di Dennis Hopper.
Federico Pierotti
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