Bel saggio, che riprende a distanza di due anni il percorso iniziato dalla studiosa nel 2001 con la pubblicazione del primo volume sulla scena romantica inglese, dedicato a Poetiche teatrali e tecniche di attore. L'occhio della Degli Esposti non si sofferma sui monumenti maggiori della letteratura drammatica britannica dell'epoca, che gli stessi autori non concepivano come necessariamente destinata alla rappresentazione - un atteggiamento che in qualche modo li accomuna al Manzoni dell'Adelchi, o all'Hugo dell'Ernani. Preferisce invece, rispettando l'indicazione del titolo, dedicarsi alla concreta vita della scena, ricostruendo attraverso una fitta griglia di documenti coevi le modalità operative e, indirettamente, compositive di generi "minori" ma di grande e lunga fortuna come il melodrama e la pantomima.

Una carrellata che, accanto all'interesse storico di una ricostruzione oggettiva e non idealizzata della vita teatrale di due secoli fa, ci stimola a individuare somiglianze, a comparare quanto ci viene descritto con altri fenomeni. Si verifica la lunga persistenza di certe modalità drammaturgiche, semplici ma efficienti, confrontando il frenetico e divertito susseguirsi delle peripezie degli innamorati, e delle trovate surreali, nella pantomima (inevitabilmente suggellata dall'happy ending) con l'analoga accellerazione delle comiche cinematografiche del primo Novecento. Si rileva come, in anticipo di centocinquanta anni sul cinema sonoro, già nel melodrama gotico le scene d'effetto - come l'apparizone del vampiro - fossero sottolineate non solo da luci particolari ma da un'accompagnamento musicale che determinava un atmosfera inquietante. E così, infine, troviamo un antenato del film d'azione nel dramma Blue Beard, dalla trama inconsistente - ma reso avvincente e trascinante dai cavalli lanciati al galoppo, tra spericolate acrobazie e battaglie simulate, sul palcoscenico del Drury Lane.

Si potrebbe poi confrontare la proliferazione e la commistione dei generi nell'Inghilterra romantica con parallele emergenze italiane (le compagnie di prosa e ballo, le associazioni di ditte comiche con troupes di ballerini o acrobati, le interpolazioni alla drammaturgia d'autore - esemplare il caso di Goldoni - di "soggetti" per maschere o di intermezzi a balletto).

Apprezzabile anche l'apparato che accompagna il libro, con accurate note a piè di pagina e, in apertura, un indice degli attori e un indice dei drammi citati nel testo.