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Fassbinder über Fassbinder

A cura di Robert Fischer

Frankfurt am Main, Verlag der Autoren, 2004, pp. 672, € 29, 50
ISBN 3-88661-268-6

Rainer Werner Fassbinder fu un personaggio estroverso, lunatico, cupo e trasgressivo, che coniugava la sua profonda rabbia esistenziale con un uso quasi logorroico della parola. Rilasciava interviste torrenziali, talvolta simili ad organici saggi critici sulla sua concezione artistica, le caratteristiche della produzione cinematografica, gli attori, i difficili rapporti con la cultura e la società tedesca. La potenza creativa di questa visione e pratica orgiastica della comunicazione, che si annida nella figura di questo controverso drammaturgo e attore, regista teatrale e cinematografico, emerge anche dalle tante interviste raccolte da Robert Fischer e pubblicate nel corposo volume Fassbinder über Fassbinder edito da Verlag der Autoren. La qualità e la quantità dei materiali costituiscono un contributo fondamentale per la conoscenza e l'approfondimento del cinema fassbinderiano.

Le trenta interviste, distribuite lungo il periodo 1969-1982, ripercorrono a tutto tondo la carriera di Fassbinder e tracciano, con costanti richiami ad elementi autobiografici, l'evoluzione della personalità artistica. Apre il volume una conversazione del 1973, corrispondente alla prima parte del libro e lunga centosessanta pagine, simile al monologo di una pièce teatrale, in cui Fassbinder racconta l'origine e l'attività sovversiva dell'Antitheater, per poi analizzare i primi cinque film realizzati.

Nel gruppo delle interviste contenute nella seconda parte e disposte in ordine cronologico, il lettore ritrova materiali editi in riviste o libri miscellanei, testi in versione integrale di non facile reperibilità, oppure pubblicati su testate inglesi, francesi e americane, e tradotti per l'occasione in tedesco. Tra questi ultimi spiccano Der Sinn der Realität, conversazione del 1974 con Jacques Grant in cui Fassbinder parla del cinema con particolare attenzione a Die bitteren Tränen der Petra von Kant, e Ein neuer Realismus (1975), intervista rilasciata a John Hughes e Brooks Riley e dedicata a Faustrecht der Freiheit e all'analisi dei suoi primi film, alla quale si affiancano un interessante confronto con Douglas Sirk, Jerry Lewis e Jean Luc Godars prosposto in "Ich lasse di Zuschauer fühlen und denken", colloquio con Christian Braad Thomsen del 1977

All'ultima domanda di Dieder Schidor, che chiedeva a Fassbinder il segreto della sua iperattività creativa, oltre quaranta film in tredici anni in parallelo all'intensa attività teatrale, il regista rispose che, una volta esaurito il percorso filmico, si sarebbe dedicato alla pittura e al romanzo. Con queste parole terminava "Ich musste mein Leben gelebt haben, und diesen Film machen zu können", ultima intervista dedicata al film Querelle prima di morire qualche ora dopo.



Massimo Bertoldi


Copertina

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