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Revue d'Histoire du Théâtre


a. LVI, 2004, n. 3
Il numero 3 del 2004 (a. LVI) della «Revue d'Histoire du Théâtre», pubblicata dalla Società di Storia dello Spettacolo, presenta la consueta varietà di approcci caratteristica di questa preziosa rivista di riferimento per gli studi teatrali ed anche, e questo numero ne è ulteriore conferma, drammaturgici. I contibuti presenti infatti sono questa volta tutti intrecciati a problematiche testuali e, in particolare, di area culturale e linguistica francese.

Il primo saggio, che prende in considerazione la forza dell'elemento soprannaturale nell'opera La devineresse ou Les faux enchantements di Thomas Corneille e Donneau de Visé (1679), esamina la crisi del théâtre à machines e il desiderio del pubblico di un rinnovamento drammatico, mentre il secondo studia il modo in cui Marivaux utilizza nelle sue pièces philosophiques lo spazio tempo del teatro per evidenziare le ineguaglianze sociali: saggio di teatro nel teatro ma soprattutto uso del codice teatrale per catturare il dibattito del tempo sui nuovi orizzonti del genere drammatico. I tre articoli successivi esaminano con lucidità tre sconfitte, o almeno tre sconfitte parziali: quella di Alexandre Dumas père che, tentando di portare a compimento il rinnovamento romantico della scena francese, si impastoia invece in un omaggio deludente alla classicità e di fatto in una sorta di calco delle riscritture secentesche. Né l'alessandrino di Rostand per il suo celeberrimo Cyrano de Bergerac trova grandi lodi ed indulgenze nel saggio successivo, che si sofferma sulla facilità delle rime e su una sorta di vernice lirica che, pur continuando a determinare il successo popolare dell'opera, non possono far dimenticare allo studioso i ben diversi esiti dei contemporanei Jarry, Claudel, Verlaine, Mallarmé e Laforgue.

Chiude la serie dei saggi la riflessione sulla pièce di Montherlant Le maître de Santiago che si appunta in patricolare sulla simbologia mistica del bianco che permea il testo. L'appendice, a cura di Colette Scherer, è per lo studioso uno strumento insostituibile di informazione sullo stato dei lavori nella comunità scientifica francese poiché fornisce il catalogo per soggetti con i dati bibiliografici completi dei lavori inediti di ricerca e documentazione teatrale entrati alla biblioteca Gaston Baty dal 1 gennaio 1999 al 31 dicembre 2002: trenta pagine di indicazioni di tesi, memoires, diplomi di studi approfonditi, un'autentica miniera di "soggetti". Per gli studiosi: imperdibile.

 
(s.m.)


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