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Theaterheute


2004, n. 11, euro 12,80
ISSN 0040 5507
Il ''Foyer'' del numero di novembre della rivista tedesca è un doveroso omaggio ad Elfriede Jelinek, recente vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura. Il breve e intenso profilo incrocia l'essenza tragica dei suoi personaggi teatrali con la carriera, difficile e controversa, della scrittrice austriaca. Nella sezione ''Saisonstarts'' si leggono le recensioni degli spettacoli che hanno inaugurato la nuova stagione nei principali teatri dell'area tedesca. La Schauspielhaus di Amburgo ha alzato il sipario con Otello. La regia di Stefan Pucher sposta la tragedia shakesperiana nella nostra contemporaneità, nel mondo della City, con i protagonisti, in giacca e cravatta, impegnati in loschi business. La tensione verso il denaro rimuove il senso di morte presente nel testo. Tra gli attori spiccano Michael Jacksons Weißheit (Otello), Guido Lambrecht (Cassio), Ben Daniel Jöhnk (Rodrigo) e Jana Schulz (Desdemona).

Jungfrau von Orleans di Schiller, nell'allestimento curato da Andreas Kriegenburg per il Thalia Theater sempre di Amburgo, è uno spettacolo caratterizzato da contaminazioni storiche di ieri e di oggi, unite dal mito della vocazione religiosa e dell'impegno politico. Vestiti da moderni pagliacci con citazioni dal look punk, simili a marionette nella mimica, gli attori hanno prodotto un'interpretazione confusa. A Johanna Pfau spetta il ruolo della protagonista. Particolare è lo spazio teatrale scelto da Claus Peymann per la messinscena di Untertagblues. Il monologo di Peter Handke viene recitato con maestria da Michael Maertens nel vagone di una metropolitana berlinese al cospetto di venti viaggiatori-spettatori. Consensi di pubblico e di critica ha ottenuto The New Electric Ballroom di Enda Walsch allestito ai Kammespielen di Monaco da Stephan Kimming. Il dramma della scrittrice irlandese racconta le tensioni e le passioni di tre sorelle (Hildegard Schmahl, Barbara Nüsse, Annette Paulmann).

Sul palcoscenico del Volkstheater della città bavarese è stato rappresentato un dramma giovanile di Ödön von Horvàth, Kasimir und Karoline (1932), che il regista Florian Fiedler ha affidato all’interpretazione di Karsten Dahlem e Stephanie Schadeweg nei ruoli del titolo. L'allestimento mette in evidenza la bellezza e l'intensità del testo, che racconta, con delicata analisi psicologica, il rapporto tra i sogni d'amore della ragazza e la difficile situazione esistenziale del ragazzo. A Bochum la nuova stagione teatrale si è aperta con Peer Gynt di Ibsen. Jürgen Gosch ha proposto una lettura innovativa dell'opera dello scrittore scandinavo, epurando il protagonista (Oliver Stokowski) della sostanza romantica per trasformarlo in un uomo dalle azioni concrete, quando coniuga il suo pensiero con la ricerca d'amore. L'ambientazione si presenta contemporanea, gli attori indossano abiti ordinari, jeans e T-Shirt.

E' ricavato da Landnahme, romanzo di Christoph Hein, l'omonimo spettacolo che ha inaugurato la stagione dello Staatsschauspiel di Dresda. La riduzione teatrale di Andrea Koschwitz si mantiene aderente al contenuto dell'opera narrativa, che affronta il tema della nascita della coscienza tedesca in relazione alla lacerante divisione provocata dalla costruzione del muro di Berlino. La regia è firmata da Anna adora, tra gli interpreti principali figurano Thomas Martin e Günter Kunze. Armin Petras ha realizzato l'allestimento di Alkestis, mon amour, una rielaborazione ricavata dallo stesso regista da Alcesti euripidea e trasferita sul palcoscenico dello Schauspiel di Lipsia. L'ambientazione è contemporanea e la scena ideata da Michael Graessner propone un interno borghese che assomiglia ad uno studio archeologico. Tra gli attori si sono distinti Marco Albrecht, Anja Schneider (Alcesti) e Tennis Palsa.

E' all'insegna del recupero degli autori nazionali che si articolano le produzioni dei principali teatri svizzeri. A Basilea è stato allestito Frei Sicht aufs Mittelmeer dell'attore e regista cinematografico Dany Levy. Il testo è un dramma familiare sospeso tra aneliti di romantiche rivoluzioni e sensi di paura vissute da due fratelli (Klaus Brömmelmeier e Katja Jung), che agiscono in un ambiente contemporaneo sottolineato da costumi e musiche punk. Stiller, dramma tratto dall'omonimo romanzo di Max Fisch, è stato proposto nella Schauspielhaus di Basilea per la regia firmata da Lars – Ole Walburg. La storia di un uomo, sorta di Ulisse sudamericano, alla difficile ricerca di se stesso, è interpretato con maestria da Michael Neuenschwander, e con lui si esibiscono Katja Recke, Susanne Abelein, Christoph Müller. Interessante e approfondito è il servizio dedicato ai recenti Festival di Edmonton e Québec, che dimostrano la vitalità della scena contemporanea canadese.

Il ritratto del mese (''Portrait'') si occupa della berlinese Rosa Enskat, attrice e a cantante jazz, che ripercorre la sua brillante carriera e propone interessanti riflessioni sul rapporto tra canto e parola nel linguaggio teatrale. Il testo (''Das Stück'') pubblicato è Wandernutten di Theresia Walzer, che recentemente è stato allestito da Jacqueline Kornmüller a Stoccarda con Hedi Kriegeskotte e Traugott Bühre protagonisti di una vicenda a sfondo pornografico.

Massimo Bertoldi


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