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Ridotto


n. 9, settembre 2004, euro 7,00
Ad aprire la rivista è l'editoriale curato da Maricla Boggio che, nel primo articolo (Autori del futuro) compie una lucida diagnosi della crisi della drammaturgia italiana contemporanea e, nel secondo, illustra il progetto dell’ETI volto alla creazione (in una struttura teatrale di Roma: o nel Teatro Valle o nella Sala Umberto) di una "Casa del Teatro Italiano Contemporaneo" aperta tutti i giorni dalle 10 alle 24, continuamente frequentata da spettatori, artisti, studiosi, compagnie teatrali e organizzata in quattro macro aree (1. Attività di Teatro per Infanzia e Gioventù, 2. Laboratorio di drammaturgia e Formazione Mestieri del Teatro, 3. Mises en espace, 4. Stagione teatrale di prosa).

La sezione "Testi" accoglie due atti unici rispettivamente di Michele Perriera (Pugnale d'ordinanza) e di Mario Lunetta (Il dono). Immerso in una atmosfera da Clinica fior di loto SPA dell'Equipe 84, il macabro e pseudo-pirandelliano dramma di Perriera - rappresentato, fra l'altro, il 5 luglio scorso a Mantova, all'interno del Festival "Arlecchino d'oro" - racconta una allucinata, fredda, morbosa, ridondante storia di Amore e Morte fra due donne, la pluriomicida Carmen e la "tormentosamente svagata" Margherita, anche chiamate "l'una" e "l'altra". Proiettata in un nebuloso futuro [o presente prossimo] dove ogni consiglio di quartiere distribuisce agli adulti un pugnale d'ordinanza come arma civica di difesa personale, la vicenda gravita intorno alla patologica gelosia che induce l'una - ossessionata dal desiderio di voler non solo possedere ma riflettere e addirittura essere l'altra - ad accoltellare ripetutamente l'amante. Chi è l'assassina e chi l'assassinata? L'autore si diverte a spiazzare continuamente chi legge/chi guarda andando sempre contro alle soluzioni più prevedibili: quello che all'inizio sembra un claustrofobico thriller ambiguamente ambientato in un asettico carcere-manicomio si trasforma in un horror onirico, trova la propria soluzione in un colpo di scena tanto dark da sfiorare il kitsch e si conclude su uno scenario da love story post-apocalittica.

Il dono si presenta invece come un "atto unico per metecatti": e si ha, infatti, l'impressione che l'intento principale di Mario Lunetta sia quello di prendersi gioco, con leggerezza palazzeschiana e "malincomica" grazia para-cechoviana, di tutti i lettori radical-chic ansiosi, fino al finale [che vuole fin troppo essere geniale], di trovarsi di fronte a un buzzatiano epigono di Beckett (o a un beckettiano epigono di Buzzati). La struttura drammaturgica, che fa da cornice a questa arguta [e astuta] commedia filosofica, è più compatta rispetto a quella complicata e di ardua gestibilità creata dal coraggioso Perriera. Lunetta ricama un originale divertissement metateatrale sostenuto, senza l'appoggio di nessuna trama, da sei personaggi che non vogliono essere "caratteri" (Carla, Carlotta, Carlinga, Carlino, Carlyle, Charleroi) e sulla loro funambolica conversazione- nonsense («siamo in una pattumiera mentale»).

Nella rubrica "Testi italiani in scena", Claudio Rossini segnala alcuni spettacoli fra cui Sola in casa di Dino Buzzati per la regia di Carlo Emilio Lerici e l'interpretazione di Serena Bennato e Pirandello – Abba di Maricla Boggio diretto e interpretato da Ennio Coltorti (con Marta Bifano nel ruolo di Marta Abba). Vico Faggi segnala, invece, il nuovo libro di Damiano Spadaro intitolato Il teatro in televisione. Da Eduardo De Filippo a Dario Fo. Il teleteatro: sviluppo, tecniche, esperienze (Firenze, Atheneum, 2004). Nella parte dedicata alle "Notizie" viene annunciata la fondazione della Scuola nazionale del teatro in dialetto da parte di Leonardo Petrillo che l'ha inaugurata il 26 settembre 2004. Fernando Bevilacqua, poi, traccia, in una pagina, la storia del teatro Eliseo dal 1900 a oggi e Maricla Boggio annuncia l'iniziativa di due giovani registi (Tommaso Rossi e Irene Mattioli) che, appena usciti dall'Accademia d'Arte Drammatica, hanno fondato – senza attendere, come solitamente accade, la chiamata di qualche compagnia - una «associazione culturale per dare vita a delle iniziative teatrali». Il primo progetto, realizzato anche grazie all'appoggio dell'Ambasciata di Svezia, è un adattamento del film di Ingmar Bergman Pittura su legno. Nelle pagine riservate ai "Premi" è pubblicato il bando del Premio Calcante, VII Edizione, quello del Premio SIAD – 2005 per una tesi di laurea sulla drammaturgia italiana contemporanea e, infine, quello dedicato a Dante Cappelletti. Chiude il numero il verbale della Giuria del Festival Nazionale di Teatro Amatoriale Sipario d'Oro 2004. 

Giulia Tellini


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