Fabbrica Europa 2024: un inizio che stupisce e fa riflettere

di Gabriella Gori

Data di pubblicazione su web 20/10/2024

Invisibili/Monumentum The second sleep/Batty Bwoi/That's All Folks

La 31a edizione del Festival fiorentino Fabbrica Europa prende avvio con una tre giorni di eventi che stupiscono e fanno riflettere sullo stato dell’arte performativa contemporanea a cui bisogna riconoscere una sua moralità. Quella «moralità artistica» che – per dirla con Oscar Wilde – «consiste nell’uso perfetto di un imperfetto strumento», il linguaggio, e nella realizzazione di sé a dispetto dei propri limiti e al di là dei temi trattati. Un presupposto in sintonia con un Festival che non viene meno all’impianto multidisciplinare e prende le mosse da un «Mediterraneo corale», una «terra di mezzo» che congiunge culture differenti ed esplora idiomi scenici in continuo cambiamento.  

Lo spazio scelto per inaugurare questa edizione è lo storico Teatro Goldoni in Oltrarno che ospita Invisibili di Aurelién Bory, una pièce di teatrodanza ispirata a Il trionfo della morte. Un affresco della metà del Quattrocento, conservato nella Galleria regionale di Palazzo Abatellis di Palermo, che consente al coreografo francese di rendere omaggio alla città e alla Sicilia percepite come cuore pulsante del Mediterraneo passato e presente e luogo di incontro di popoli e tradizioni eterogenei. 

Attorno al maestoso dipinto, riprodotto su tela e in scala reale di sei metri per sei, ruota l’intera azione e il concept firmato da Bory che cura anche la regia e la coreografia di un lavoro simbolico e suggestivo, incentrato sul tema della morte. Quella «livella» che, se è vero che non risparmia nessuno, dai più potenti ai più umili – come dice Antonio De Curtis, in arte Totò –, altresì bene si presta a essere rapportata al contesto storico e politico attuale segnato da barbari conflitti, tragiche migrazioni, disastri naturali e in cui, come nell’affresco, continua a segnare inesorabilmente le sorti dell’umanità.



                    Un momento diInvisibili
                      © Rosellina Garbo

Vincitore del Prix de la Critique 2023-2024, lo spettacolo ha debuttato al Teatro Biondo di Palermo a ottobre 2023 e vede protagoniste Bianca Lo Verde, Maria Stella Pitarresi, Arabella Scalisi, Valeria Zampardi, definite da Bory «le figlie di Pina Bausch», affiancate dal cantante africano, immigrato e residente in Sicilia, Chris Obehi, e dal sassofonista e compositore palermitano Gianni Gebbia. Le bauschiane fin dall’inizio interagiscono con la tela accompagnate dalla musica di Gebbia e di Joan Cambon e dall’aggiunta di brani tratti da Pari Intervallo di Arvö Pert, da Hallelujah di Leonard Cohen e da Gigue,2end suite for Violoncello di Bach. Vero focus di Invisibili è però l’affresco che, esaltato dai chiaroscuri delle luci di Arno Veyrat, resta al centro della scenografia ideata da Hadrien Albouy, Stéphane Chipeaux-Dardé, Pierre Dequivre, Thomas Dupeyron, Mickaël Godbille, e vive di vita propria: si alza, si abbassa, si ripiega, si stende, avanza, indietreggia, avvolge i corpi, li nasconde, in un frenetico alitare ipnotico e cangiante.

Nella pièce le danzatrici assumono pose plastiche, ballano in cerchio come nel quadro di Matisse, ma stavolta la loro è una danza macabra. Esse manipolano delle sedie, che poi restano vuote in omaggio a Café Muller della Bausch, e tessono un dialogo immaginario con le figure dipinte, interrotto dall’apparizione di un enorme canotto in mezzo a una tempesta. Chris Obehi, al centro dell’imbarcazione, intona un nostalgico canto africano mentre tenta di salvarsi. Immediata è l’analogia con i barconi che arrivano in Sicilia carichi di corpi pieni di speranza. Ma la Morte incombe e non lascia scampo a questi “invisibili”. Originale è l’illusione ottica che vede le mani e i volti delle quattro giovani donne sovrapporsi e mescolarsi a quelli del dipinto, tanto che non è possibile distinguere chi è vivo da chi non lo è. Coinvolgente è l’epilogo con la Morte che, con il solito ghigno, guarda il barcone carico e sperduto in mezzo al mare. Bory con Invisibili dà visibilità all’invisibile e lascia all’arte il compito di contrastare il predominio della Morte con un «teatro visuale e fisico» che riesce a superare le barriere bidimensionali e culturali.

Alla fruttuosa collaborazione del Festival Fabbrica Europa con il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino si deve la mise en scène di altre tre opere: Monumentum The second sleep/prima parte, il solo di Cristina Kristal Rizzo, Batty Bwoy di Harald Beharie e That’s All Folks di Damiano Ottavio Bigi e Alessandra Paoletti, ospitati rispettivamente nella Chiostrina, nel Retropalco e nell’Auditorium Zubin Metha. Tre spazi del Teatro scelti ad hoc per mettere in luce le diverse caratteristiche di ciascuna produzione.

Monumentum The second sleep/prima parte, il solo di Cristina Kristal Rizzo, solida e accreditata coreografa fiorentina, è una variazione solistica sul tema della memoria che lascia un monumentum, una traccia di sé nella presenza di «correlativi oggettivi» che trasfigurano il ricordo e lo rafforzano. Interprete è Megumi Eda, splendida ballerina neoclassica, già storica danzatrice di Karole Armitage e di maestri del calibro di Neumeier, Kilyan, Forsythe, Tharp, Dawson, che dà corpo e anima a questo solo di cui Rizzo firma l’ideazione, la coreografia, lo staging, i semplici costumi e perfino l’elaborazione sonora dal vivo su musiche di Gesualdo da Venosa e Lamin Fofana.

Megumi, nell’atmosfera sospesa della Chiostrina, si muove leggera, eppure forte, inanellando passi e legati tratti dal linguaggio accademico e da quello contemporaneo per esprimere la solitudine di un corpo e la necessità di relazionarsi con oggetti che sublimano i ricordi di una vita, nel suo caso dedicata alla danza. Ecco allora che un piccolo rullo ginnico la vede stendersi, allungarsi, ritrarsi per allentare le tensioni e rilassare i muscoli; una pallina la porta a cercare l’equilibrio; una coperta tramata le offre riparo fino a farla sparire per ritrovare se stessa nella percezione del corpo e del movimento. 



            Un momento diMonumentum The second sleep
                     © LAC Foto Studio Pagi

Creazione 2022/2023, vincitrice del Bando Abitante sostenuto dal Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni, Monumentum The second sleep/prima parte, il solo si avvale del riferimento cinematografico a Sogni di Akira Kurosawa (1990). Uno spettacolo che resta impresso per il raffinato dettato coreografico, l’intensa resa interpretativa e il felice connubio di due donne dall’elegante e ineffabile presenza artistica.

E in tema di soli arriva l’irriverente e fisico Batty Bwoy del coreografo norvegese di origini giamaicane Harald Beharie che lo interpreta nel Retropalco del Teatro e lo trasforma in una versione site specific. Presentato al Dansens Hus di Oslo nel gennaio 2022 e vincitore nel 2023 del Premio Hedda come migliore performance di Danza, Batty Bwoy è una denuncia contro i pregiudizi ideologici e i conformismi sociali nei confronti di chi è diverso, strano e che si identifica con le persone queer. Coloro che per l’orientamento sessuale, e/o l’identità di genere, non rispettano i canoni di normalità stabiliti dalla cultura egemone e per questo sono invisi ed emarginati. Un tema delicato che Harald affronta fin dal titolo – un’espressione tratta dallo slang giamaicano per riferirsi in modo dispregiativo ai gay – con il preciso scopo di esorcizzare la paura del corpo queer

Nel sancta sanctorum del Retropalco gli spettatori sono seduti ai quattro lati e assistono all’esibizione di Beharie che in costume adamitico, ma con indosso una parrucca fatta di lunghe treccine – che alla fine si toglierà – due ginocchiere e due morbide scarpe, inizia la sua “danza” di protesta e di resilienza mostrandosi su un tavolo-scultura di colore rosso, ideato da Karoline Bakken Lund e Veronica Bruce, che resterà il punto di riferimento. Con una fisicità dirompente e un’energia straripante, accentuate dalla musica di Ring van Möbius e da abissi di silenzio, Harald si mette a nudo per raccontare l’emarginazione, la violenza, la frustrazione, la fragilità del mondo queer. I conati di vomito, i fremiti, le corse, gli incontri ravvicinati con il pubblico, le linguacce, gli atteggiamenti sfrontati e impudichi non sono altro che un modo per rendere giustizia a quel corpo maschile che non ha nulla di perverso e mostruoso se solo lo si guardasse con occhi diversi da quelli dell’omofobia.   


Un momento di Batty Bwoy
© JulieHrnć

Batty Bwoy è un solo dirompente, coraggioso, che vuole svegliare le coscienze, farle riflettere e spingerle a costruire una società più giusta e inclusiva. Resta da vedere se l’ostentata mancanza di pudore, che non è una banale provocazione, possa sortire gli effetti desiderati. Ma forse troppo sottile è la linea di demarcazione e per Beharie l’unica strada da percorrere per superarla è quella da lui indicata, che ci piaccia o no. 

Chiude questa rutilante e applaudita inaugurazione That’s All Folks di Ottavio Bigi e Alessandra Paoletti presentata nell’Auditorium del Teatro del Maggio. Un viaggio che – spiegano Bigi e Paoletti – li porta ad interrogarsi «sulla natura del tempo, del movimento e dell’instabilità». Membro del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch, con all’attivo importanti collaborazioni internazionali e prestigiosi premi, Bigi, insieme all’attrice, regista e autrice Paoletti, ha fondato nel 2020 FRITZ Company Bigi/Paoletti. Ora arriva a Firenze con questa creazione, coprodotta da Fabbrica Europa, che ha debuttato al Festival Equilibrio a febbraio 2024.


Un momento diThat's All Folks
© Fondazione Musica per Roma_MUSA

That’s All Folks nel titolo richiama il saluto dei cartoni animati ed è pensato per quattro interpreti: lo stesso Bigi, Ching-Ying Chien, Issue Park e Faith Prendergast che vivacizzano l’asettica scenografia di Tzela Christopoulou, autrice anche dei setosi costumi in bianco e nero, e si confrontano con un enorme disco lunare acceso dal light design di Lucien Laborderie. Assecondato dalle musiche di David Blouin, Colin Stetson/Sarah Neufeld Duo, Gary O’Slide, Henry Purcell, e Hank Williams, il lavoro si sviluppa in soli maschili e femminili, duetti, terzetti, quartetti, mentre la danza contemporanea fluisce inarrestabile con una gestualità ricercata, un uso morbido del busto e scattante delle gambe e perfino con passi di break dance. Spensierato è il finale in cui al ritmo della musica country i quattro cantano, ballano e si divertono contagiando il pubblico che li applaude soddisfatto della performance e del gradito e inaspettato happening.


Invisibili/Monumentum The second sleep/Batty Bwoi/That's All Folks

Cast & Credits





Un momento dello spettacolo That's All Folks © Fondazione Musica per Roma_MUSA

Cast & credits - Invisibili

Titolo 
Invisibili/Monumentum The second sleep/Batty Bwoi/That's All Folks
Sotto titolo 
Invisibili
Anno 
2024
Data rappresentazione 
13 settembre 2024
Città rappresentazione 
Firenze
Luogo rappresentazione 
Teatro Goldoni
Prima rappresentazione 
Teatro Biondo di Palermo ottobre 2023
Evento 
Fabbrica Europa 2024
Regia 
Aurélien Bory
Interpreti 
Bianca Lo Verde
Maria Stella Pitarresi
Arabella Scalisi
Valeria Zampardi
Chris Obehi
Gianni Gebbia
Scenografia 
Aurélien Bory, Hadrien Albouy, Stèphane Chipeaux-Darde, Pierre Dequivre, Thomas Dupeyron, Mickael Godbille
Luci 
Arno Veyrat
Musiche 
Joan Cambon; Gainni Gebbia

Cast & credits - Monumentum The second sleep

Titolo 
Invisibili/Monumentum The second sleep/Batty Bwoi/That's All Folks
Sotto titolo 
Monumentum The second sleep
Anno 
2024
Data rappresentazione 
14 settembre 2024
Città rappresentazione 
Firenze
Luogo rappresentazione 
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Prima rappresentazione 
2022/2023 Torinodanza Festival
Regia 
Cristina Kristal Rizzo
Interpreti 
Bianca Lo Verde
Maria Stella Pitarresi
Arabella Scalisi
Valeria Zampardi
Chris Obehi
Gianni Gebbia
Costumi 
Cristina Kristal Rizzo
Coreografia 
Cristina Kristal Rizzo
Suono 
Cristina Kristal Rizzo
Musiche 
Gesualdo da Venosa

Cast & credits - Batty Bwoy

Titolo 
Invisibili/Monumentum The second sleep/Batty Bwoi/That's All Folks
Sotto titolo 
Batty Bwoy
Anno 
2024
Data rappresentazione 
14 settembre 2024
Città rappresentazione 
Firenze
Luogo rappresentazione 
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Prima rappresentazione 
2022 Dansens Hus di Oslo
Evento 
Fabbrica Europa 2024
Interpreti 
Bianca Lo Verde
Maria Stella Pitarresi
Arabella Scalisi
Valeria Zampardi
Chris Obehi
Gianni Gebbia
Scenografia 
Karoline Bakken Lund, Veronica Bruce
Coreografia 
Harald Beharie
Suono 
Jassem Hindi
Musiche 
Ring Van Mobius

Cast & credits - That's All Folks

Titolo 
Invisibili/Monumentum The second sleep/Batty Bwoi/That's All Folks
Sotto titolo 
That's All Folks
Anno 
2024
Data rappresentazione 
14 settembre 2024
Città rappresentazione 
Firenze
Luogo rappresentazione 
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Prima rappresentazione 
Festival Equilibrio 2024
Evento 
Fabbrica Europa 2024
Regia 
Ottavio Bigi, Alessandra Paoletti
Interpreti 
Bianca Lo Verde
Maria Stella Pitarresi
Arabella Scalisi
Valeria Zampardi
Chris Obehi
Gianni Gebbia
Scenografia 
Tzela Christopoulou, Marios Karaolis
Costumi 
Tzela Christopoulou
Suono 
David Blouin
Luci 
Lucien Laborderie
Musiche 
David Blouin, Colin Stetson/Sarah Neufeld Duo, Gary O'Slide, Henry Purcell, Hank Williams