Cambierà
April, secondo lungometraggio della regista georgiana Dea Kulumbegashvili, partecipa in Concorso per la prima volta a Venezia, dopo la risonanza internazionale ricevuta con Beginning (2020) che ottiene una storica vittoria al Festival di San Sebastián (Miglior Film, Regia, Sceneggiatura e Attrice protagonista), oltre al premio FIPRESCI al Toronto Film Festival. Luca Guadagnino ha definito Beginning un film-rivelazione, scegliendo di partecipare alla produzione di April con la casa di produzione di sua proprietà, la Frenesy Film Company. Come dichiarato dalla regista, le due opere sono una figlia dell'altra, avendo iniziato a concepire April proprio durante le riprese del primo film.
Nina (Ia Sukhitashvili) è una dottoressa laureata in ostetricia e ginecologia che lavora in un ospedale situato nella zona est della Georgia. Il 10 aprile 2023, durante un parto, qualcosa va storto e il neonato non riuscirà mai a fare il primo respiro. Il padre sfoga la rabbia su Nina, fomentato dalle voci che circolano su di lei e chiede che venga eseguita un'indagine post mortem, di cui si occuperà il collega e amico David (Kakha Kintsurashvili). Quest'ultimo in privato chiede a Nina varie delucidazioni sulla procedura da lei scelta durante il parto e se fosse vera la notizia che aiuti donne a realizzare aborti clandestini nei villaggi dei dintorni. Nina confessa, spiegando che nessuno a parte lei dà questa possibilità a donne che spesso non hanno nessun'altra scelta se non avere figli indesiderati. Di notte Nina riempie la sua vuota vita sentimentale andando alla ricerca di pericolosi incontri di natura sessuale con uomini sconosciuti. Non c'è posto per una relazione stabile nella sua vita, tutto quello che ha (e che vuole avere) è il suo lavoro, il quale però rischia di esserle portato via a causa dei pregiudizi sulla sua persona che potrebbero influenzare le indagini. Un particolare caso di gravidanza indesiderata in una giovanissima ragazza sordomuta ne turba l'esistenza, dandole coscienza di essere solo una goccia in un mare stagnante.
April è un'opera che ha avuto una gestazione (anche questa inaspettata) di almeno tre anni. Durante le riprese di Beginning, Kulumbegashvili ha avuto modo di avvicinarsi intimamente alla realtà della provincia, diametralmente opposta a quella delle grandi città come Tbilisi. Una provincia che nei ricordi di infanzia della regista vibrava dei colori estivi e ammutoliva il viandante con gli immensi cieli e spazi verdi. Le riprese di Beginning hanno rivelato una realtà animata da ragazze-madri che, per consuetudine, accettano di unirsi in matrimonio ben prima della maggiore età, mettendo al mondo figli senza aver ricevuto nemmeno un'istruzione di base. Un circolo che si ripete di generazione in generazione, per maschi e femmine, creando una fortezza di ignoranza e solitudini.
In questo universo, circondato dalla sbalorditiva bellezza della natura, si muove il personaggio di Nina che l'attrice Ia Sukhitashvili ha insistito per interpretare, riuscendo a regalarle il peso di una sofferenza intima a cui nessuno ha accesso, ma di cui si percepisce la presenza. Dopo la completa immersione nella vita ospedaliera e nelle procedure mediche, Sukhitashvili ha sfruttato uno stile recitativo minimale per i gesti corporei, lasciando spazio a una dialettica dello sguardo messa in risalto da long take di svariati minuti a macchina da presa fissa. Accanto a lei pochi altri attori professionisti rispetto alle molte comparse scelte in loco che definiscono con precisione la realtà di provincia.
Dal punto di vista tecnico il film si presenta alquanto ostico a causa della durata (134 minuti) e del ritmo che segue un andamento sinusoidale, oscillando tra brevi momenti di azione e intere sequenze dedicate all'osservazione naturalistica. Le tracce della visionaria cinematografia di Carlos Reygadas (Luz silenciosa 2007, Post Tenebras Lux 2012 e produttore di Beginning) sono evidenti, sospendendo l'opera a metà tra documentario di stile osservativo e un punto di vista “epidermico” del personaggio-regista. Spesso, infatti, in April gli immensi paesaggi sono visti attraverso gli occhi di Nina, come indica il rumore vicino del suo respiro e i movimenti inconsulti della macchina da presa, costituendosi quali sorprendenti sequenze sensoriali, isolate dalla trama. Da Post Tenebras Lux deriva l'idea di inserire nella realistica sceneggiatura un elemento fantastico e grottesco che irrompe bruscamente con dei semi-jumpscare, aiutando la costruzione della tensione.
La tematica affrontata è frutto dell'informazione costante che Kulumbegashvili ha nei confronti della lotta a favore del diritto all'aborto e alle cure contraccettive, in atto in America e in Europa. Un film, April, che la regista si augura abbia tutte le “risonanze” possibili (e glielo auguriamo), volendo mostrare, in maniera efficace, che la compromissione dei diritti civili delle donne non avviene per compartimenti stagni, ma ha profonde radici nel tessuto sociale delle varie culture. L'eco di Akerman, oltre alla tematica e alla fotografia, si sente nel piacere di stupire forzando lo spettatore a non distogliere lo sguardo da immagini forti (come quella, in apertura, di un vero parto). Nina sembra essere la reincarnazione epica di Sopiko (Sofiko Chiaureli) in Some Interviews on Personal Matters di Lana Gogoberidze, che allo stesso modo con il suo lavoro dava voce alla vita nascosta delle donne georgiane.
Un'opera avulsa dal Concorso per il forte carattere autoriale e che sembra nascere già incompresa visto il grande esodo dalla sala. L'auspicio è che abbia un diverso percorso una volta distribuito.
April
Cast & credits
Titolo
April |
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Origine
Georgia, Francia, Italia |
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Anno
2024 |
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Durata
134 min. |
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Data rappresentazione
5, 6 settembre 2024 |
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Città rappresentazione
Venezia |
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Luogo rappresentazione
Sala Grande |
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Prima rappresentazione
5 settembre 2024 |
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Colore | |
Regia
Dea Kulumbegashvili |
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Interpreti
Ia Sukhitashvili Kakha Kintsurashvili Merab Ninidze |
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Produzione
First Picture, Frenesy, Memo Films, Independent Film Project |
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Distribuzione
Goodfellas SAS |
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Scenografia
Beka Tabukashvili |
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Costumi
Tornike Kirtadze, Nikolozi Guraspashvili |
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Sceneggiatura
Dea Kulumbegashvili |
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Montaggio
Jacopo Ramella Pajrin |
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Fotografia
Arseni Khachaturan |
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Effetti speciali
KM Effects |
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Suono
Lars Ginzel, Tina Laschke, Zezva Pochkhidze |
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Musiche
Matthew Herbert |
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Lingue disponibili
Georgiano |