Um, dois, três, sorriam!

di Lara Lensi

Data di pubblicazione su web 02/09/2024

Ainda Estou Aqui
Ainda estou aqui segna il ritorno alla regia per Walter Salles dopo più di dieci anni di assenza dopo il suo ultimo On the road (2012), tratto dal celebre romanzo omonimo di Kerouac. Della sua carriera registica sono notoriamente ricordati Central Station (1998), vincitore di vari premi tra cui l'Orso d'oro alla Berlinale del '98, e il biopic sul giovane Ernesto Che Guevara Diari di una motocicletta (2004). Per Ainda torna a farsi ispirare dal libro omonimo di Marcelo Rubens Paiva, intrecciandolo con i propri personali ricordi.

Siamo nel 1971, Rio De Janeiro, Brasile. In una luminosa giornata nella spiaggia di Copacabana, Eunice Paiva (Fernanda Torres) si fa cullare dalle onde, mentre i suoi figli più piccoli si intrattengono in interminabili partite di calcio in riva al mare. Il minaccioso rumore di un elicottero squarcia il limpido cielo. Eunice e la sua famiglia abitano a due passi dalla spiaggia in un'ampia casa a due piani dove la numerosa famiglia composta da cinque figli e una governante ha tutto lo spazio che necessita. Insieme a suo marito, Rubens Paiva, ex deputato del partito laborista brasiliano prima del golpe del ‘64, condivide il piacere di lasciare le porte di quella casa sempre aperte, per amici e colleghi, sempre pronti a una chiacchiera e un pasto in compagnia. Nelle ampie stanze risuonano le canzoni di Caetano Veloso, inno a quel Brasile progressista scomparso nella dittatura militare, mentre la figlia più grande, Vera (Valentina Herszage), fantastica sulla cultura underground londinese, in vista della sua prossima partenza per studio. Nelle stanze sono appesi indizi dell'Europa del '68, come La chinoise di Godard; tracce di un passato recente che sembra ormai già troppo lontano.


Una scena del film
© Biennale Cinema

La quiete familiare è bruscamente violata dall'irruzione casalinga della polizia militare che si presenta in abiti civili ma armata e che, senza addurre troppe spiegazioni, preleva Rubens. L'ex deputato mantiene una calma apparente, trova il tempo di prestare un'ultima camicia alla figlia Eliana (Luiza Kozovski) e di promettere alla moglie che tornerà in tempo per il delizioso soufflè. Com'è noto dai fatti di cronaca, Rubens Paiva rientrerà nella lista dei desaparecidos fino al 2014, quando la Comissão Nacional da Verdade rese pubblico un rapporto relativo ai crimini commessi durante la dittatura militare, rendendosi responsabile dell'omicidio dell'ex deputato. Dal giorno dell'arresto, però, la realtà della famiglia Paiva cambierà per sempre. Eunice, dopo dodici giorni di prigionia e interrogatori, è costretta a reinventarsi una vita per lei e i cinque figli.

Nella straziante sofferenza psicologica in cui la sparizione del compagno la fa sprofondare, trova la forza di tutelare i figli più piccoli e a non gravare sulle figlie più grandi. La casa, l'hogar di Rio De Janeiro che ha fatto da cornice ai preziosi momenti di vita familiare, da adesso in poi vivrà soltanto impresso nella pellicola del Super8 che Vera suole tirare fuori al momento opportuno. La vita si dovrà spostare nella metropoli di São Paulo dove Eunice potrà contare sull'aiuto dei familiari e avviare la sua carriera universitaria.


Una scena del film
© Biennale Cinema

Ainda estou aqui è un racconto intimo, visto dagli occhi di un Salles bambino che in prima persona ha abitato quella casa. Ogni porta dell'abitazione di Rio de Janeiro si apre su ricordi lontani ma vividi di cui sembra di sentire il tepore. Il dinamismo tipico di una grande famiglia come quella dei Paiva è strabordante e ci coinvolge, allo stesso modo del Lessico famigliare della Ginzburg. Fernanda Torres, nella fortunata collaborazione con la madre (Fernanda Montenegro nel ruolo di Eunice anziana), riesce a trasmettere il coraggio di una donna improvvisamente sola a capo di una famiglia, nonché quello di una compagna sperduta in un limbo di paura e incertezza. Attorno a lei, un coro di affetti la accompagna fino alla fine, sorridendo sempre, come lei aveva insegnato.


Una scena del film
© Biennale Cinema

La storia della dittatura militare brasiliana, la cui genesi è raccontata dall'esponente del Cinema Novo Glauber Rocha in Terra em transe (1967), in Ainda si declina in micro-storia, quella di una famiglia violata nella propria intimità. Un film che Salles stesso sentiva come impellente dopo che la destra di Jair Bolsonaro aveva preso una deriva allarmante. Ancora troppo fragile è la memoria del passato brasiliano come oscuro è il presente. In dialogo con Ainda sembra essere Apocalypse in the tropics presente quest'anno al Lido fuori concorso, dell'attrice e documentarista Petra Costa, figlia di attivisti del partito comunista brasiliano. Costa racconta della lotta politica nel Brasile dei giorni nostri, tra fanatismo religioso e una lotta politica che sembra non avere fine. 


Cast & Credits



Walter Salles

Cast & credits

Titolo 
Ainda Estou Aqui
Origine 
Brasile, Francia
Anno 
2024
Durata 
135 min.
Colore 
Regia 
Walter Salles
Interpreti 
Fernanda Torres
Selton Mello
Fernanda Montenegro
Produzione 
VideoFilmes (Maria Carlota Bruno), RT Features (Rodrigo Teixeira), MACT Productions (Martine de Clermont-Tonnerre)
Scenografia 
Carlos Conti
Costumi 
Claudia Kopke
Montaggio 
Affonso Gonçalves
Fotografia 
Adrian Teijido
Effetti speciali 
Cláudio Peralta
Musiche 
Warren Ellis