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Giona, l’uomo e il profeta

di Francesca Romeo*
  Variazioni su Giona
Data di pubblicazione su web 24/10/2023  

Non è la prima volta che la compagnia di Julie Ann Anzilotti si cimenta nella trasposizione teatrale di testi biblici da rileggere in chiave contemporanea. E non è neanche la prima volta in cui va in scena il Libro del profeta Giona. Ci troviamo difatti dinanzi alla seconda riflessione sul tema dopo la coreografia “ti sembra giusto adirarti così?”. Giona è un personaggio dai tratti affascinanti, capace di sfidare l’ira di Dio e di seguire i propri istinti, seppur travolto da profondi e contrastanti sentimenti e da pura commozione.

La storia ruota attorno alla trasgressione del profeta, il quale – contrariamente a quanto Dio ha ordinato – decide di non recarsi a Ninive, terra governata da un’orrida tirannia, imbarcandosi nella direzione opposta. Dopo aver scampato la morte durante una tempesta, sceglie di tornare sui suoi passi e di raggiungere la città, facendosi messaggero di Dio nel tentativo di convertirne gli abitanti. Se il Creatore prova compassione nei confronti di coloro che si mostrano pentiti, Giona è profondamente adirato: non crede nel pentimento di questo popolo crudele e minaccioso. A mo’ di insegnamento, il Signore gli dona una pianta di ricino che morirà in un solo giorno, suscitando nel profeta una profonda commozione poeticamente resa in scena. Ne è testimonianza il quadro che ritrae i protagonisti distesi sotto la pianta di ricino, come indicato nel testo biblico: «Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di sopra di Giona, per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male» (Dal Libro del profeta Giona, 4, 1-11).



Un momento dello spettacolo
© Monia Pavoni

Tale racconto è reso visivamente sul palcoscenico grazie al lavoro della Compagnia Xe, sapientemente guidata da Julie Ann Anzilotti. I due ballerini, Paola Bedoni e Paolo Piancastelli, mostrano grande maestria nel trasporre in movimento l’episodio biblico e, supportati da una calibrata miscela-mescolanza di danza moderna, musica e luci, riescono a raggiungere efficacemente il pubblico. Il linguaggio mimico e gestuale della danza riesce infatti, attraverso la comunicazione dei sentimenti, a rendere particolarmente significativa la storia raccontata.

L’essenzialità della scenografia, che consiste di una proiezione video realizzata da Francesco Margarolo appositamente per lo spettacolo e di una striscia decorativa mobile che completa il fondale, ricorda la sintesi cromatica e le suggestioni delle avanguardie artistiche novecentesche (Depero, Picasso e Braque). Una particolare nota di merito va senza dubbio ad Andrea Margarolo, che ha saputo accompagnare la drammaturgia dello spettacolo all’uso intelligente dell’illuminotecnica. Atmosfere colorate di toni dal blu al verde, fino a colori più neutri, enfatizzano le contraddizioni del protagonista e rendono la coreografia ancora più incisiva. 



Un momento dello spettacolo
© Monia Pavoni

Le musiche originali di Steven Brown e Luc Van Lieshout si alternano a silenzi fortemente evocativi. Un’insolita melodia, a tratti ansiogena, irrequieta, espressione dell’animo di Giona, fa da cornice a una danza scomposta e concitata. La musica si ferma ma la danza continua poiché sembra rappresentare la volontà di Giona di proseguire il proprio cammino. La percezione dello spettatore è che la musica continui a suonare, non sulla scena, non nella realtà, ma nell’anima del personaggio. Particolarmente suggestiva è la melodia di pianoforte che caratterizza la scena della morte del ricino trasmettendo tutto il dolore esistenziale di Giona.



Un momento dello spettacolo
© Monia Pavoni

In conclusione, ci troviamo davanti a un’esemplare rappresentazione della travagliata personalità di un profeta di Dio in grado di far emergere i suoi lati più sensibili. Per tali ragioni è facile immedesimarsi nella figura di Giona, emblema dell’animo umano: forte e deciso ma, al contempo, fragile e talvolta impotente dinanzi alla natura della vita. La coreografa Julie Ann Anzillotti è perfettamente in grado di trasporre in danza l’essenza di questo animo tormentato.


* Studentessa di Digital Humanities per la Storia dello Spettacolo nel corso di Scienze dello Spettacolo del Dipartimento SAGAS.



Variazioni su Giona
cast cast & credits
 


© Monia Pavoni

Spettacolo visto a Fabbrica Europa (Teatro Cantiere Florida) il 3 ottobre 2023



 
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