Non è la prima volta che la compagnia di Julie Ann Anzilotti si
cimenta nella trasposizione teatrale di testi biblici da rileggere in chiave contemporanea.
E non è neanche la prima volta in cui va in scena il Libro del profeta Giona.
Ci troviamo difatti dinanzi alla seconda riflessione sul tema dopo la
coreografia “ti sembra giusto adirarti così?”. Giona è un personaggio dai
tratti affascinanti, capace di sfidare lira di Dio e di seguire i propri
istinti, seppur travolto da profondi e contrastanti sentimenti e da pura
commozione. La storia ruota attorno
alla trasgressione del profeta, il quale – contrariamente a quanto Dio ha
ordinato – decide di non recarsi a Ninive, terra governata da unorrida
tirannia, imbarcandosi nella direzione opposta. Dopo aver scampato la morte
durante una tempesta, sceglie di tornare sui suoi passi e di raggiungere la città,
facendosi messaggero di Dio nel tentativo di convertirne gli abitanti. Se il
Creatore prova compassione nei confronti di coloro che si mostrano pentiti, Giona
è profondamente adirato: non crede nel pentimento di questo popolo crudele e minaccioso. A mo di insegnamento, il Signore gli dona una
pianta di ricino che morirà in un solo giorno, suscitando nel profeta una
profonda commozione poeticamente resa in scena. Ne è testimonianza il quadro che
ritrae i protagonisti distesi sotto la pianta di ricino, come indicato nel
testo biblico: «Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di
sopra di Giona, per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male» (Dal Libro del profeta Giona, 4, 1-11).
Un momento dello spettacolo
© Monia Pavoni Tale racconto è reso visivamente sul palcoscenico grazie al lavoro della Compagnia Xe, sapientemente guidata da
Julie Ann Anzilotti. I due ballerini, Paola Bedoni e Paolo
Piancastelli, mostrano grande maestria nel trasporre in movimento lepisodio
biblico e, supportati da una calibrata miscela-mescolanza di danza moderna,
musica e luci, riescono a raggiungere efficacemente il pubblico. Il linguaggio
mimico e gestuale della danza riesce infatti, attraverso la comunicazione dei
sentimenti, a rendere particolarmente significativa la storia raccontata. Lessenzialità
della scenografia, che consiste di una proiezione video realizzata da Francesco Margarolo appositamente per lo spettacolo e di una striscia decorativa mobile
che completa il fondale, ricorda la sintesi cromatica e le suggestioni delle
avanguardie artistiche novecentesche (Depero, Picasso e Braque).
Una particolare nota di merito va senza dubbio ad Andrea Margarolo, che
ha saputo accompagnare la drammaturgia dello spettacolo alluso intelligente
dellilluminotecnica. Atmosfere colorate di toni dal blu al verde, fino a
colori più neutri, enfatizzano le contraddizioni del protagonista e rendono la
coreografia ancora più incisiva.
Un momento dello spettacolo © Monia Pavoni Le
musiche originali di Steven Brown e Luc Van Lieshout si alternano
a silenzi fortemente evocativi. Uninsolita
melodia, a tratti ansiogena, irrequieta, espressione dellanimo di Giona, fa da
cornice a una danza scomposta e concitata. La musica si ferma ma la danza
continua poiché sembra rappresentare la volontà di Giona di proseguire il
proprio cammino. La percezione dello spettatore è che la musica continui a
suonare, non sulla scena, non nella realtà, ma nellanima del personaggio.
Particolarmente suggestiva è la melodia di pianoforte che caratterizza la scena
della morte del ricino trasmettendo tutto il dolore esistenziale di Giona.
Un momento dello spettacolo © Monia Pavoni
In conclusione, ci troviamo davanti a unesemplare rappresentazione della travagliata personalità di un profeta di Dio in grado di far emergere i suoi lati più sensibili. Per tali ragioni è facile immedesimarsi nella figura di Giona, emblema dellanimo umano: forte e deciso ma, al contempo, fragile e talvolta impotente dinanzi alla natura della vita. La coreografa Julie Ann Anzillotti è perfettamente in grado di trasporre in danza lessenza di questo animo tormentato.
* Studentessa di Digital Humanities per la Storia dello Spettacolo nel corso di Scienze dello Spettacolo del Dipartimento SAGAS.
|
 |