È una danza libera e liberatoria
quella che Anne Teresa De Keersmaeker propone nellapplauditissimo EXIT ABOVE – after the tempest al teatro
Valli di Reggio Emilia con la sua compagnia Rosas, la giovane cantautrice
fiamminga di origini etiopi Meskerem Mees, il sound designer del gruppo rock TC Matic Jean-Marie Aerts e
il chitarrista blues Carlos Garbin. Unoccasione per vedere gli ultimi sviluppi
della creatività di questa agguerrita esponente della danza internazionale che,
a sessantatré anni, riesce ancora a sorprendere per il piglio libertario con
cui azzera i codificati codici espressivi e riscopre il valore primario del
movimento senza infingimenti e condizionamenti. Dunque una danza tutta sua,
deregolamentata ed espressione del suo personale sentire allinterno di una “pratica
coreografica” caratterizzata dal gusto per la meticolosa ripetizione di passi e
sequenze, dallaccumulazione di una gestualità quotidiana e comportamentale e
dal naturale e istintivo dialogo con la musica.
Presentato in prima mondiale a
maggio 2023 al Théâtre National Wallonie di Bruxelles, EXIT ABOVE – after the
tempest arriva al Festival Aperto emiliano e può considerarsi un vero e
proprio manifesto dellultima De Keersmaeker e della sua voglia di stupire
coinvolgendo artisti e pubblico con una sorta di Gesamtkunstwerk – opera darte totale – del nuovo millennio. Il
titolo rimanda alla Tempesta di Shakespeare. Lo spettacolo si basa su un
gesto primordiale come il camminare che la coreografa belga definisce «la
ricollocazione orizzontale della nostra verticalità, la colonna vertebrale, la
nostra antenna tra cielo e terra». Per lei il girovagare, landare, lo stare da
soli e il ricongiungersi per muoversi allunisono sono antidoti allisolante
efficienza delliper-produttività odierna e solo la semplice azione di porre un
piede davanti allaltro può preservare la nostra identità di esseri pensanti e
marcianti. Un momento dello spettacolo
©Anne Van Aerschot Nella pièce latto del camminare
interagisce con il blues partendo dalle radici della musica pop occidentale con
la canzone Walking Blues di
Robert Johnson, per arrivare a Der
Wanderer di Schubert e passare attraverso una serie di variazioni
e adattamenti delle walking songs
composte da Meskerem Mees. Una
vocalist dotata di un timbro limpido e cristallino accompagnata dalla potente
chitarra elettrica di Carlos Garbin e dalle musiche composte da lei stessa, da
Garbin e Jean-Marie Aerts. Un formidabile trio affiancato dai componenti della
compagnia Rosas: Abigail Aleksander, Jean Pierre Buré, Lav
Crnčević, José Paulo dos Santos, Rafa Gadino, Carlos
Garbin, Nina Godderis, Solal Mariotte, Meskerem Mees, Mariana
Miranda, Adriadna Navarrete Valverde, Cintia Sebők, Jacob
Storer.
In EXIT ABOVE – after the tempest i quadri, ideati da Michel
François e illuminati dai bagliori di Max Adams, si sommano senza
sosta e fagocitano lo spettatore in un vortice di emozioni che originano
proprio dallosservare il “tripudiare”,
ovvero il muoversi ballando dei protagonisti vestiti in modo casual da Aouatif Boulaich. Suggestiva è la visionaria scena iniziale in
cui un setoso telo argenteo fluttua come unonda e accoglie la performance di
un ballerino che entra ed esce da questa sorta di cavallone, mentre una musica
dissonante lo asseconda. Allimprovviso appare il gruppo che si riversa sotto
il velo fino a che questo cade e con le luci si stagliano dei grandi pannelli
scuri che delimitano lo spazio dazione. La compagnia, compatta, balla sulle
canzoni di Meskerem Mees fino a
sciogliersi per passeggiare, per spostarsi avanti e indietro sulle note “chitarrate”
di Garbin e seguire ritmici passaggi di stop
and go. Tale e tanta è la frenesia che dei conati di vomito, forse un po
esagerati ma realistici, simulano la resa a un ballo travolgente e sfiancante. Un momento dello spettacolo ©Anne Van Aerschot
È però a questo punto che la
coreografica della De Keersmaeker passa dalla primordialità cinetica alla
teatralità contemporanea e il movimento diventa arioso, libero e liberato con
pennellate di break dance e hip hop tra soli, duetti ed ensemble.
Malioso è il solo femminile in rosso giocato sullimprovvisazione e su un
retaggio “duncaniano” e lenergia esplode senza freni dando vita a un happening percussivo ed esaltante nella
forma replicata del cerchio. Il contest
tra gli interpreti si fa frenetico e trascina il pubblico con unaffabulazione
coreico-musicale incontenibile.
Il buio sembra calmare gli animi ma,
in modo inaspettato, tutto ricomincia e questa volta è il sound da discoteca a tenere banco e si balla fino allo sfinimento.
La danza, eccitata dalla musica, diventa liberatoria in un crescendo
esponenziale che spinge gli spettatori a ballare da seduti. Alla fine, come per
incanto, latmosfera si placa e i protagonisti in fila salutano, sommersi da
scroscianti applausi. EXIT ABOVE è
uno spettacolo particolare, forse per alcuni aspetti eccessivo ma certo capace
di risvegliare in ognuno di noi il desiderio di danzare anche solo partendo da
una semplice camminata perché – come dice Anne Teresa De Keersmaeker – «My
Walking is my dancing».
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