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Il fascino dei numeri corporei

di Gabriella Gori
  13 e 14 (Numerical Series)
Data di pubblicazione su web 30/08/2023  

È il fascino dei numeri a guidare la Tao Dance Theater, la compagnia di danza cinese insignita del Leone d’Argento alla Biennale Danza 2023 e fautrice di una concezione di movimento puro, al grado zero, che esplora le infinite potenzialità cinestetiche del corpo che danza.

Una pratica coreutica che si colloca nell’alveo del contemporaneo per dare vita a un linguaggio e uno stile unici come dimostrano 13 e 14, le applauditissime creazioni di Tao Ye presentate in prima europea al Teatro Malibran di Venezia. Due pièce che fanno parte della Numerical Series, un progetto artistico in cui il corpo, come un caleidoscopio, genera un sorprendente e inaspettato continuum figurativo e coreografico.

Fondata nel 2008 a Pechino da Duan Ni, Wang Hao e dallo stesso Tao Ye, la Tao Dance Theater è ormai una realtà affermata a livello internazionale non solo grazie alla già menzionata Numerical Series, che è andata in tournée in più di quaranta paesi e in oltre cento festival, ma anche per il marchio di abbigliamento DNTY e il TAO Studio, nati nel 2021. Il DNTY si basa sul concetto che “l’abito deve seguire il corpo” in nome di una filosofia costumistica che tiene conto della musica, della danza e dell’immagine. Così il TAO Studio ha messo a punto il Circular Movement System: una tecnica con la quale – spiega Tao Ye –  «trattiamo il corpo come un cerchio, in estensione e contrazione»  per sperimentare cambi di peso, differenti percezioni di gravità e spostamenti di baricentro nell’imprescindibile rapporto spazio tempo.

Un momento di <i>13</i> Courtesy La Biennale di Venezia ph. Andrea Avezzù
Un momento di 13 
Courtesy La Biennale di Venezia ph. Andrea Avezzù

Logico che in questa edizione della Biennale Danza dedicata agli Altered States, il direttore Wayne McGregor chiamasse e premiasse la Tao Dance Theater perché – come scrive nella motivazione del premio – «Tao Ye e Duan Ni hanno creato un genere di danza unica ed evoluzionistica che cattura con la sua forza ipnotica e minimalista». Uno sperimentalismo che punta a una «estetica di danza “pura”, essenziale» al di là di ogni codificazione dei linguaggi performativi.

13 è il dodicesimo capitolo della Numerical Series e i tredici danzatori – Huang Qiqi, Yan Yulin, Xu Fujin, Tong Yusheng, Li Siyu, Liu Yiren, Sun Leirui, Wu Zhenkai, Li Jiayu, Cheng Leting, Wan Lu, Lu Wenchao, Xing Jinhang – si muovono come un corpo unico al ritmo della composizione pianistica di Xiao He. Il minimalismo della scena vuota li accoglie ed esalta i costumi disegnati da Duan Ni e realizzati da DNTY. Ampie casacche e gonne pantaloni si aprono e chiudono a ventaglio a seconda del movimento e il colore grezzo di questi semplici abiti, come le luci di Ma Yue e Tao Ye, riempiono lo spazio che viene attraversato da camminate da sinistra a destra.

Un momento di 14 Courtesy La Biennale di Venezia ph. Andrea Avezzù
Un momento di 14
Courtesy La Biennale di Venezia ph. Andrea Avezzù

Assoli, duetti e insiemi si riproducono senza fine e nell’andamento cinestetico spicca il lavoro dei piedi, “appendici” parlanti di corpi in moto perpetuo, e delle braccia che bilanciano pose estreme e guidano le incessanti figurazioni danzate. Il gruppo si sposta compatto mentre alcuni danzatori cadono, si rialzano e nell’incessante fall and  recovery di “humpreyana” memoria si urtano, si schivano, sorprendendo lo spettatore con il proliferare di passi, rimbalzi e prese influenzati dalla tanzigong, una tecnica dell’opera cinese che consiste nell’eseguire salti, capriole e acrobazie sul tappeto.

Lo studio del ritmo e del cambiamento è al centro di 14, il tredicesimo capitolo della Numerical Series. Tao Ye vi ha ideato un accompagnamento sonoro percussivo. Anche in questo caso quattordici danzatori – Huang Qiqi, Yan Yulin, Xu Fujin, Tong Yusheng, Li Siyu, Liu Yiren, Sun Leirui, Wu Zhenkai, Li Jiayu, Cheng Leting, Wan Lu, Lu Wenchao, Liu Liyuan, Zhang Zhuoyao – agiscono insieme ma, rispetto a 13, accentuano ancora di più la compattezza del gruppo che non si scioglie mai.

Un momento di 14 Courtesy La Biennale di Venezia ph. Andrea Avezzù
Un momento di 14
Courtesy La Biennale di Venezia ph. Andrea Avezzù

Le luci di Ma Yue e Tao Ye illuminano i costumi di Duan Ni che mantengono la forma del pezzo precedente ma sono verdi, rossi, rosa, blu, viola, avana, quasi a riprodurre l’effetto cromatico di un caleidoscopio. La tecnica del Circular Movement System prende il sopravvento e come un’onda la Tao Dance Theater si muove da destra a sinistra e viceversa. Il movimento da circolare diventa sinusoidale, elicoidale, oscillante e il cinetismo coreutico fonde la dinamica e l’energia della danza contemporanea occidentali con la compostezza e la concentrazione delle discipline orientali.

Una fusion suggellata dall’inchino finale dei danzatori che ringraziano abbassando la testa, il collo e il busto fino a ripiegare in due il corpo sulle gambe in una posa “a libro”. Alla fine applausi calorosi e convinti decretano il successo di questo dittico cinese che chiude in bellezza la Biennale Danza 2023, un festival degno della più grande attenzione e considerazione grazie alla progettualità artistica di McGregor e alla sua lungimiranza direttiva.



13 e 14 (Numerical Series)


13
cast cast & credits
 


14
cast cast & credits
 


Un momento di 13
Courtesy La Biennale di Venezia ph. Andrea Avezzù
 
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