Sguardi sulle immagini di una catastrofe universale
di Carmelo Alberti
Data di pubblicazione su web 28/06/2023
Una performance energica e toccante giunge, in prima italiana, alla Biennale Teatro di Venezia, portando in primo piano le tematiche della perdita e dell'insensatezza dinnanzi alle morti degli innocenti, collegandole alla figura materna. Si tratta di Milk del regista palestinese Bashar Murkus, fondatore del Khashabi Ensemble – Palestine che a Haifa in Israele agisce, insieme ad altri artisti indipendenti, per tutelare le radici culturali della sua gente e opporsi alle censure politiche nei territori occupati. Si tratta di uno spettacolo “senza parole” che intende evitare la gabbia del linguaggio retorico, tanto più quando si fa riferimento al dramma di una popolazione oppressa, e che esalta l'impatto dell'espressività mimica dentro a uno spazio scenico attivo.
Sul palco del Teatro alle Tese all'Arsenale avanzano cinque donne dal fisico dimesso che stringono fra le braccia fantocci maschili; l'atto di offrire il seno alle parvenze degli affetti perduti per sempre fa sgorgare dalle mammelle nude rivoli di latte, che insieme alle lacrime scivolano in basso lungo un cumulo stratificato di lastre scure. I loro movimenti e i loro sguardi disegnano nello spazio circostante la scia di un dolore arcaico senza fine e palesano, a un tempo, lo smarrimento dinanzi a un tappeto di manichini-cadaveri che sterilizza l'idea stessa di maternità.
Entra in scena una sesta donna incinta, che proietta l'enorme ventre verso l'azione di una nascita imminente; il parto materializza un giovane uomo che resta unito a lei da un lungo cordone ombelicale. Il quadro muto accentua la tragicità del legame tra la donna e la sua creatura, tanto da animare una danza turbinosa sotto gli scrosci di una pioggia purificatrice. Il terreno è intriso di acqua e di latte, ma ben presto la danza rituale delle madri si colora di rosso-sangue: si moltiplica, allora, un vorticoso reticolo di corpi avvinghiati nel tentativo di esorcizzare, persino con il sorriso, lo strappo mortale, un intreccio che talvolta compone la citazione pittorica della deposizione dalla croce. Il corpo del nuovo nato precipita nel vortice dell'atto sacrificale, trasferendo così la rappresentazione nella dimensione di una catastrofe infinita e universale.
Notevole la prova di Salwa Nakkara, Reem Talhami, Shaden Kanboura, Samaa Wakim, Firielle Al Jubeh, Samera Kadry, Eddie Dow, sette attori che hanno sostenuto una prova impegnativa sul piano espressivo e su quello fisico.
La Plaza è lo spettacolo graffiante e polemico presentato alle Tese dei Soppalchi da El Conde de Torrefiel, il gruppo guidato da Tanya Beyeler e Pablo Gisbert che predilige creare allestimenti “plastici”, contrassegnati da coreografie evocative con cui affermare un'idea astratta della teatralità: «il teatro del futuro consisterà in rappresentazioni del nulla, in silenzio e senza alcuna presenza umana sul palco», affermano. Quando si apre il sipario, gli spettatori scorgono un tappeto di fiori e di candele, mentre sullo schermo iniziano a scorrere parole riflessive che sottolineano la vacuità di una scena replicabile all'infinito in tutti i teatri del mondo per ogni giorno dell'anno.
Le frasi insistono in modo martellante sull'inutilità dell'azione rappresentativa che, alla fine, si rivela una perdita di tempo nell'ambito di uno spazio privo di senso, tanto da insistere piuttosto sull'uscita dalla sala per incontrare finalmente la complessità politica di una società dal destino imprevedibile. Nella seconda parte la piazza esterna è abitata da figure senza volto e con vestiti variopinti, da donne velate, mendicanti e giovani saltellanti; in silenzio le sagome entrano e escono senza incertezze, sebbene le scritte che si susseguono incalzanti dipingano lo slittamento verso un continuo conflitto civile, segnato da paure oscure e reazioni incontrollate.
Un guizzo di umanità è offerto dall'ingresso del cadavere di una donna nuda, sottoposta sopra una barella all'esame passivo dei familiari e, ancor più, alle fredde riprese di una troupe televisiva; le frasi dichiarano, intanto, la contraddizione di fronte alla morte che non solo invade le fantasie erotiche delle persone, ma annulla anche ogni prospettiva positiva sul futuro.
Milk / La Plaza / Anima
Cast & credits - Milk
Titolo
Milk / La Plaza / Anima |
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Sotto titolo
Milk |
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Data rappresentazione
24 giugno 2023 |
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Città rappresentazione
Venezia |
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Luogo rappresentazione
Teatro alle Tese - Arsenale |
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Autori
Bashar Murkus |
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Autori testo d'origine
Khulood Basel |
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Regia
Bashar Murkus |
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Interpreti
Salwa Nakkara Reem Talhami Shaden Kanboura Samaa Wakim Firielle Al Jubeh Samera Kadry Eddie Dow |
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Produzione
Khulood Basel - Khashabi Theatre 2022 |
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Scenografia
Majdala Khoury |
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Musiche
Raymond Haddad |
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Note
Disegno luci e direzione tecnica: Muaz Al Jubeh; assistente alla regia: Abed Al Jubeh; assistente scenografia: Nancy Mkaabal; assistente direzione tecnica: Moody Kablawi; direttore di scena: Reema Assaf |
Cast & credits - La Plaza
Titolo
Milk / La Plaza / Anima |
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Sotto titolo
La Plaza |
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Data rappresentazione
22 giugno 2023 |
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Città rappresentazione
Venezia |
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Luogo rappresentazione
Tese dei Soppalchi - Arsenale |
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Autori
El Conde de Torrefiel in collaborazione con gli interpreti |
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Autori testo d'origine
Paolo Gisbert |
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Regia
Tanya Beyeler, Pablo Gisbert |
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Interpreti
Salwa Nakkara Reem Talhami Shaden Kanboura Samaa Wakim Firielle Al Jubeh Samera Kadry Eddie Dow |
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Produzione
Kunstenfestivaldesarts (Bruxelles), El Conde de Torrefiel |
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Scenografia
El Conde de Torrefiel, Blanca Añón |
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Costumi
Blanca Añón e interpreti |
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Suono
Rebecca Praga |
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Luci
Ana Rovira |
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Note
Disegno luci e direzione tecnica: Muaz Al Jubeh; assistente alla regia: Abed Al Jubeh; assistente scenografia: Nancy Mkaabal; assistente direzione tecnica: Moody Kablawi; direttore di scena: Reema Assaf |
Cast & credits - Anima
Titolo
Milk / La Plaza / Anima |
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Sotto titolo
Anima |
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Data rappresentazione
22 giugno 2023 |
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Città rappresentazione
Venezia |
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Luogo rappresentazione
Parco Albanese – Bissuola, Mestre |
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Autori
Noémie Goudal, Maëlle Poésy |
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Regia
Noémie Goudal, Maëlle Poésy |
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Interpreti
Salwa Nakkara Reem Talhami Shaden Kanboura Samaa Wakim Firielle Al Jubeh Samera Kadry Eddie Dow |
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Produzione
Théâtre Dijon Bourgogne, CDN |
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Scenografia
Hélène Jourdan |
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Costumi
Camille Vallat |
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Coreografia
Chloé Moglia |
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Luci
Mathilde Chamoux |
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Musiche
Chloé Thévenin |
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Note
Disegno luci e direzione tecnica: Muaz Al Jubeh; assistente alla regia: Abed Al Jubeh; assistente scenografia: Nancy Mkaabal; assistente direzione tecnica: Moody Kablawi; direttore di scena: Reema Assaf |