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Gala Fracci 2023: la dolcezza del ricordo

di Gabriella Gori
  Gala Fracci
Data di pubblicazione su web 21/06/2023  

È dolce il ricordo in questa seconda edizione del Gala Fracci, coinvolge il cuore – dal latino cor, cordis, considerato dagli antichi la sede della memoria – e regala una dolcezza infinita. Il Gala, voluto dal direttore del corpo di ballo Manuel Legris e tenutosi al Teatro alla Scala che ha visto nascere e brillare l’astro fracciano, è e sarà una felice ricorrenza anche negli anni avvenire per ricordare e celebrare Carla Fracci, la ballerina per eccellenza che ci ha lasciato il 27 maggio 2021 ma il cui ricordo resta impresso nella nostra memoria.

E se la prima edizione del 9 aprile 2022 voleva essere una celebrazione con cui dimenticare l’inaccettabile perdita nell’esaltazione dell’evento, questo secondo appuntamento lascia il posto alla pienezza imperitura del ricordo. Una rassicurante consapevolezza che contraddistingue una serata magica in cui lo spirito di lei è presente e il pubblico, partecipando e questa “liturgia” accompagnata dall’Orchestra del Teatro alla Scala, diretta da Kevin Rhodes, si sente partecipe di un emozionante rito commemorativo.        

Nel programma del Gala Legris, da vero cultore della materia, assembla dieci titoli del repertorio ballettistico da cui estrae passi a due, passi a tre, soli, variazioni, ensemble, tra ricordi per così dire “diretti” delle interpretazioni della Fracci e ricordi “indiretti” legati al suo magistero coreutico che le generazioni successive hanno seguito e di cui sono debitrici. Un palinsesto coreografico che coinvolge gli artisti ospiti Jacopo Tissi, Alessandra Ferri, Roberto Bolle, Davide Dato e i primi ballerini, i solisti e il corpo di ballo in un grande spettacolo sommerso dagli applausi per i protagonisti e da ovazioni per lei sempre presente in gigantografie proiettate prima di ogni singola esibizione.

Un momento dello spettacolo © Brescia e Amisano Teatro alla Scala
Un momento dello spettacolo
© Brescia e Amisano Teatro alla Scala

Si parte con il ricordo “diretto” di Le Spectre de la rose, coreografato da Michail Fokine nel 1911 su musica di Carl Maria von Weber per Vaslav Nijinskij e Tamara Karsavina, stelle dei Balletti Russi di Diaghilev. Una “divina oleografia” tardoromantica in stile floreale che la Fracci interpretò alla Scala nel 1955. A dare vita allo “spettro della rosa”, che appare in sogno alla fanciulla, è l’étoile Jacopo Tissi, perfetto nel ruolo e nello sfoggiare una smagliante tecnica accademica accanto alla delicata e pudica Letizia Masini.

Di tutt’altro genere è Le loup di Roland Petit del 1953 su musica di Henry Dutilleux, che Fracci danzò insieme allo stesso Petit alla Scala nel 1963. Una «favola moderna e crudele» in cui il lupo cattivo si rivela buono, gentile e degno di essere amato. Tratto da questo balletto è un intrigante passo a due portato in scena dai primi ballerini Martina Arduino e Marco Agostino.

Il Grand pas de deux successivo è estratto da Le Papillon di Maria Taglioni del 1860 su musica di Jacques Offenbach e ricostruito da Pierre Lacotte nel 1981 per il Balletto dell’Opéra di Parigi. Una fiaba romantica in cui la fanciulla/farfalla corona il suo amore con Djalma, sconfiggendo il maleficio della maga cattiva. La Fracci si esibì nel 1977 nel grande passo a due finale e nel balletto nella stagione scaligera 1982-83. Più che bravi sono la solista Linda Giubelli e il primo ballerino Nicola Del Freo nella resa dello stile romantico di questo grand pas de deux, vero e proprio cameo della serata.

In questo “album danzato” non può mancare Il lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij nella coreografia di Rudolf Nureyev, da Marius Petipa e Lev Ivanov, che Fracci ballò insieme a “Rudy” il 28 dicembre 1973. Entusiasmante è la suite dall’atto III in cui il cigno nero Odette irretisce il principe Siegfried, che dimentica la dolce Odette. Un fuoco di fila di virtuosismi tra fouettes femminili e manèges maschili in cui svettano i primi ballerini Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, affiancati dai degni solisti Christian Fagetti, Francesca Podini, Gabriele Corrado, Alessandra Vassallo e dal lodevole corpo di ballo capitanato da Gioacchino Starace.

Un momento dello spettacolo © Brescia e Amisano Teatro alla Scala
Un momento dello spettacolo
© Brescia e Amisano Teatro alla Scala

Un trionfo che si rinnova con Raymonda, altro celebre titolo di Petipa del 1898 su musica di Aleksander Glazunov. Una storia di dame e cavalieri qui riproposta nello sfavillante Pas classique hongrois dall’atto III con la prima ballerina Martina Arduino, i solisti Navril Turnbull e Gaia Andreanò e il corpo di ballo. La Fracci danzò nel 1983 il pas de trois e poi nel 2008 Raymonda per il Balletto del Teatro dell’Opera di Roma, lasciando la sua impronta interpretativa.   

Tra i ricordi “indiretti” troviamo L’Après-midi d’un faune su musica di Claude Debussy che Amedeo Amodio realizzò e ballò con Luciana Savignano alla Scala nella sstagione 1974-1975 e qui ripreso nel duetto dei solisti Agnese Di Clemente e Domenico Di Cristo. Un moderno après-midi che richiama quello ballato da Fracci al Piermarini nella stagione 1982-1983 assieme a Georghe Iancu e ispirato all’originale di Nijinskij del 1912.

Coinvolgente è il passo a due (La campagna) estrapolato dall’atto II de La Dame aux camélias di John Neumeier su musica di Fryderyk Chopin eseguita al piano da Takahiro Yoshikawa. Una pièce creata nel 1978 e rappresentata alla Scala nelle stagioni 2007-2008 e 2017-2018. La Fracci non ha mai interpretato questo capolavoro “neumeieriano” ma come tragedienne è stata Margherite nella Signora delle camelie su musica di Carl Maria von Weber con la coreografia di Alberto Méndez e la regia di Beppe Mengatti al Teatro San Carlo di Napoli nel 1982. Nicoletta Manni, splendida prima ballerina, tiene ben presente il trasporto emotivo con cui la Fracci affrontava il personaggio ed è emozionante vederla volteggiare tra le forti braccia di Roberto Bolle, un Armand sincero e innamorato. 

Sempre di Neumeier è Le Pavillon d’Armide, coreografato nel 2009. Il direttore dell’Hamburg Ballet riprende il titolo del balletto che Fokine realizzò nel 1907 su musica di Nikolai Čerepnin per Vaslav Nijinskij e Tamara Karsavina, ma dedica la sua versione alla vita del celeberrimo ballerino dei Balletti Russi. La Danse siamoise, un meraviglioso assolo, potente e sensuale, è affidata a Davide Dato, straordinario primo ballerino del Wiener Staatsballet, nomina voluta da Legris nel 2016, all’epoca direttore dell’organico.

Un momento dello spettacolo © Brescia e Amisano Teatro alla Scala
Un momento dello spettacolo
© Brescia e Amisano Teatro alla Scala

Verdi Suite di Legris è «una visione speciale e simbolica» in cui l’autore dichiara il suo amore per Verdi e la sua «predilezione per la danza a contatto nei pas de trois e nei duetti». In effetti Verdi Suite, che ha debuttato alla Scala il 7 dicembre 2020, è un inno alla più pura danse d’ècole e un omaggio alla Fracci per ricordare la sua presenza nei ballabili da I Vespri siciliani nella stagione 1988-1989. Impeccabili in questo grand divertissement sono i primi ballerini Alice Mariani e Claudio Coviello, i solisti Maria Celeste Losa, Federico Fresi, Mattia Semperboni, Caterina Bianchi, Gabriele Corrado e il corpo di ballo.

Il magistero fracciano risplende prepotentemente con le étoiles Alessandra Ferri e Roberto Bolle che si esibiscono nel passo a due di After the Rain di Christopher Wheeldon. Un duetto creato nel 2005 per il New York City Ballet su musica di Arvo Pärt, al suo debutto scaligero. Accompagnati al piano da Takahiro Yoshikawa e al violoncello da Alfredo Persichilli, Alessandra Ferri e Roberto Bolle eseguono un passo a due ipnotico che cattura lo spettatore con la sua souplesse.

Un Gala memorabile in cui – per citare le parole di Alda Merini in una poesia dedicata a Carla Fracci – «tu sei leggera come la follia» e dolce è il tuo ricordo.       




Gala Fracci


Le Spectre de la rose
cast cast & credits
 


Le loup
cast cast & credits
 


Le Papillon
cast cast & credits
 


La Dame aux camélias
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Verdi Suite
cast cast & credits
 


L'Après-midi d'un faune
cast cast & credits
 


Le Pavillon d'Armide
cast cast & credits
 


Il lago dei cigni
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After the Rain
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Raymonda
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Un momento dello spettacolo © Brescia e Amisano Teatro alla Scala
© Brescia e Amisano
Teatro alla Scala

Spettacolo visto al Teatro alla Scala di Milano il 7 giugno 2023

 
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