Sono Altered States quelli che ispirano il diciassettesimo Festival
Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia. Latteso
appuntamento diretto dal coreografo britannico Wayne MacGregor che,
anche per questa edizione 2023, non viene meno al suo approccio originale a
quella “cosa” chiamata danza.
Una “cosa” di cui lui cerca
di spiegare, su basi fisiologiche ed esperienziali, il fascino e il
coinvolgimento emotivo fin dai minuti che precedono il suo accadimento. «Ci
troviamo in uno stato fluido, fatto di attesa, curiosità e aspettativa, uno
stato di incoscienza beata. Avvertiamo sensazioni che provengono da dentro di
noi: è la nostra chimica interiore – il nostro senso di interocezione che
freme». “Stati alterati” che si traducono in reazioni chimiche naturali che
influenzano i movimenti viscerali come la respirazione, il pulsare del cuore,
la sudorazione, la vista, e determinano il nostro modo di reagire e pensare.
«Quando danziamo o
assistiamo a straordinarie performance di danza – precisa McGregor – le
sensazioni corporee più profonde provocano cambiamenti, poiché le reazioni
chimiche che avvengono dentro di noi alterano le nostre percezioni in tempo
reale. […] Può capitare di sentirci euforici, stimolati, eccitati, infuriati,
sorpresi, adrenalinici, trasportati, o più semplicemente, siamo lì seduti con
le lacrime che ci scorrono lungo il viso. È il potere della danza» che
coinvolge il nostro apparato sensoriale e cambia il nostro stato danimo e il
nostro “sentire”.
Un potere chimico e
interocettivo che il direttore mette a fuoco in cinque aree tematiche: Live/Installazioni,
Biennale College, Collaborazioni, Film,
Incontri con gli artisti/Workshop e in un profluvio di presenze artistiche –
ben oltre centocinquanta – e di ottantanove eventi che trasformeranno Venezia
in un teatro a cielo aperto.

Acosta Danza Ajiaco (Faun (Duet) di Sidi Larbi Cherkaoui) © Toti Ferrer
In omaggio al Leone doro
alla carriera 2023 Simone Forti, una delle figure più rappresentative
della post-modern dance americana, il 13 luglio si apre la sezione Live e prende avvio il Festival con la
mostra Simone Forti,
allestita in prima europea allArsenale Sala dArmi. La mostra, che nasce dalla
collaborazione tra la Biennale Danza, il MOCA (Museo dArte Contemporanea di
Los Angeles) e il MOMA (Museo darte Moderna di New York), ripercorre il
pensiero coreutico e la pratica coreografica di una danzatrice che ha cambiato
per sempre linterazione tra danza contemporanea e arte visiva con le sue
avveniristiche Dance Constructions. Danze
che saranno riproposte da artisti e creativi della Biennale College.
In Live a essere protagonisti sono gli «alchimisti del movimento» che
sfidano i paradigmi tradizionali della danza in nome di una sperimentale e
sincretica curiositas tra
«improvvisazione, installazione somatico-sensoriale, minimalismo radicale o
sorprendenti deviazioni di forma e contesto». Grande attesa dunque per larrivo
della compagnia di Pechino Tao Dance Theater che, insignita del Leone dargento,
il 29 luglio in prima europea presenta 13
e 14 al Teatro Malibran e in
prima italiana 11 il 28 luglio. Tre spettacoli innovativi in cui il
corpo, privo di agganci narrativi e rappresentativi, esisterà solo nella sua
fisicità e nella capacità di stimolare reazioni chimiche e interocettive.
Lirlandese Oona Doherty,
Leone dargento 2021, torna al Festival con il viscerale e conflittuale Navy Blue, un lavoro commissionato dalla Biennale che debutta in prima
italiana il 13 luglio allArsenale - Teatro alle Tese (replica il 14).
Il leggendario e
classicissimo danzatore cubano Carlos Acosta arriva con leclettica Acosta Danza, una compagnia nata nel 2015 con lintento
di dare respiro internazionale ai talenti della nueva danza cubana. En
première al Teatro Piccolo Arsenale il 14 luglio (replica il 15) vedremo AJiaco, un quadrittico
formato dalle coreografie Performance di
Michela Taylor, Faun (Duet) di
Sidi Larbi Cherkaoui, De
punta a capo di Alexis Férnandez e 98 Días di Javier De Frutos, questultima in prima mondiale.
BLKDOG di Botis Seva - © Camilla Greenwell
Inseriti in questa area
tematica sono poi i bandi aperti ad artisti, compagnie e dancemakers italiani e stranieri, che prevedono i debutti di
commissioni della Biennale Danza. Uniniziativa ormai pluriennale di mandati
artistici, «di mentoring e formazione, ospitalità, produzioni e coproduzioni
internazionali» che si muove nellottica di tracciare una mappatura geografica
delle nuove tendenze della danza contemporanea.
Fra le prime assolute
abbiamo BOGOTA della
colombiano-canadese Andrea Peña, vincitrice del bando internazionale, in
scena allArsenale - Tese dei Soppalchi il 13 luglio (repliche 15 e 16); il 26
e 27 luglio allArsenale - Teatro alle Tese cè On The Nature Of Rabbits
di Pontus Lidberg, il coreografo, danzatore e filmmaker
svedese che ha lavorato per il New York City Ballet, lOpéra di Parigi e non
solo. La creazione sarà ripresa anche da Biennale College.
Tra le prime italiane
spicca Vanishing Place della
vincitrice del bando nazionale, Luna Cenere, sul palco del Teatro
Piccolo Arsenale il 21 luglio (replica il 22); MÁM del regista e coreografo irlandese Michael Keegan Dolan approda il 20 luglio al Teatro
Malibran (replica il 21); Variation(s) del
franco-algerino Rachid Ouramdane, direttore del Théâtre du Chaillot di
Parigi, fa il suo debutto il 19 luglio allArsenale - Tese dei Soppalchi
(replica il 20); e infine BLKDOG della
compagnia inglese Far From The Norm di
Botis Seva tiene banco il 18 luglio allArsenale - Teatro alle Tese
(replica il 19).
Allinterno della sezione Installazioni ampio spazio è dedicato
alla visionarietà multidisciplinare con la coreografa australiana Lucy
Guerin che, in collaborazione con il percussionista Matthias Schack-Arnott,
propone allArsenale - Teatro alle Tese in prima europea il 14 luglio PENDULUM. Un esperimento cinetico in cui
i performers si aggirano pendoli in movimento (repliche fino al 29).
PENDULUM di Lucy Guerin/ Lucy Guerin Inc/ Matthias Schack-Arnott - © Sarah Walker
Fra le Collaborazioni segnaliamo Split
ancora di Guerin in prima italiana al Teatro del Parco di Mestre il 22
(replica il 23); i servizi
fotografici della fotografa in residenza Indigo Lewin che raccoglie gli
scatti intimi della Biennale Danza 2021; la pellicola in alta definizione
realizzata per larchivio storico della Biennale dal regista Ravi Deepres
allo scopo di immortalare gli artisti e le loro performances “biennaliane”.
Per Biennale College
ben sedici danzatori provenienti da tutto il mondo e due giovani coreografi
sono in residenza alla Biennale Danza 2023. Tre mesi di studio che si
concretizzano nella mise en espace di
lavori del repertorio contemporaneo e
nuove creazioni. Lastro nascente della danza contemporanea Xie Xin
firma un pezzo inedito che debutta il 28 al Teatro Piccolo Arsenale (replica il
29); Duo di William Forsythe
del 1997 è ripreso dagli ex danzatori forsythiani Riley Watts e Brigel
Gjoka che in questo repêchage coinvolgono
i ballerini della Biennale College e li portano il 28 sul palcoscenico del
Teatro Piccolo Arsenale e il 29 allArsenale Teatro alle Tese; le Dance Constructions di Simone Forti sono
ricostruite per e con i partecipanti alla Biennale College sotto la
supervisione dellesperta Sarah Vox Swenson e faranno parte della mostra
“fortiana”. Da non dimenticare che questanno Biennale College commissiona a
due talenti internazionali una nuova produzione, i cui nomi saranno resi noti a
breve.
Nella sezione Film continuano le rassegne dedicate
alla danza e ai suoi interpreti; per gli Incontri
proseguono le conversazioni con gli artisti dopo lo spettacolo; nei Workshop ogni performer presente al
festival terrà laboratori aperti a danzatori professionisti e amatoriali.
A Ca Giustinian, Sala
delle Colonne, il 17 luglio si svolgerà la cerimonia di consegna del Leone dOro
a Simone Forti e il 23 luglio quella del Leone dargento alla TAO Dance
Theater.
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