drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti
cerca in vai

Biennale 2023: il potere chimico e interocettivo della danza

di Gabriella Gori
  Biennale 2023: il potere chimico e interocettivo della danza
Data di pubblicazione su web 15/04/2023  

Sono Altered States quelli che ispirano il diciassettesimo Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia. L’atteso appuntamento diretto dal coreografo britannico Wayne MacGregor che, anche per questa edizione 2023, non viene meno al suo approccio originale a quella “cosa” chiamata danza.

 

Una “cosa” di cui lui cerca di spiegare, su basi fisiologiche ed esperienziali, il fascino e il coinvolgimento emotivo fin dai minuti che precedono il suo accadimento. «Ci troviamo in uno stato fluido, fatto di attesa, curiosità e aspettativa, uno stato di incoscienza beata. Avvertiamo sensazioni che provengono da dentro di noi: è la nostra chimica interiore – il nostro senso di interocezione che freme». “Stati alterati” che si traducono in reazioni chimiche naturali che influenzano i movimenti viscerali come la respirazione, il pulsare del cuore, la sudorazione, la vista, e determinano il nostro modo di reagire e pensare.

  

«Quando danziamo o assistiamo a straordinarie performance di danza – precisa McGregor – le sensazioni corporee più profonde provocano cambiamenti, poiché le reazioni chimiche che avvengono dentro di noi alterano le nostre percezioni in tempo reale. […] Può capitare di sentirci euforici, stimolati, eccitati, infuriati, sorpresi, adrenalinici, trasportati, o più semplicemente, siamo lì seduti con le lacrime che ci scorrono lungo il viso. È il potere della danza» che coinvolge il nostro apparato sensoriale e cambia il nostro stato d’animo e il nostro “sentire”.

 

Un potere chimico e interocettivo che il direttore mette a fuoco in cinque aree tematiche: Live/Installazioni, Biennale College, Collaborazioni, Film, Incontri con gli artisti/Workshop e in un profluvio di presenze artistiche – ben oltre centocinquanta – e di ottantanove eventi che trasformeranno Venezia in un teatro a cielo aperto.



Acosta Danza Ajiaco (Faun (Duet) di Sidi Larbi Cherkaoui) - © Toti Ferrer
Acosta Danza Ajiaco (Faun (Duet) di Sidi Larbi Cherkaoui)
© Toti Ferrer
 

In omaggio al Leone d’oro alla carriera 2023 Simone Forti, una delle figure più rappresentative della post-modern dance americana, il 13 luglio si apre la sezione Live e prende avvio il Festival con la mostra Simone Forti, allestita in prima europea all’Arsenale Sala d’Armi. La mostra, che nasce  dalla collaborazione tra la Biennale Danza, il MOCA (Museo d’Arte Contemporanea di Los Angeles) e il MOMA (Museo d’arte Moderna di New York), ripercorre il pensiero coreutico e la pratica coreografica di una danzatrice che ha cambiato per sempre l’interazione tra danza contemporanea e arte visiva con le sue avveniristiche Dance Constructions. Danze che saranno riproposte da artisti e creativi della Biennale College. 

 

In Live a essere protagonisti sono gli «alchimisti del movimento» che sfidano i paradigmi tradizionali della danza in nome di una sperimentale e sincretica curiositas tra «improvvisazione, installazione somatico-sensoriale, minimalismo radicale o sorprendenti deviazioni di forma e contesto». Grande attesa dunque per l’arrivo della compagnia di Pechino Tao Dance Theater che, insignita del Leone d’argento, il 29 luglio in prima europea presenta 13 e 14 al Teatro Malibran e in prima italiana 11 il 28 luglio. Tre spettacoli innovativi in cui il corpo, privo di agganci narrativi e rappresentativi, esisterà solo nella sua fisicità e nella capacità di stimolare reazioni chimiche e interocettive.

 

L’irlandese Oona Doherty, Leone d’argento 2021, torna al Festival con il viscerale e conflittuale Navy Blue, un lavoro commissionato dalla Biennale che debutta in prima italiana il 13 luglio all’Arsenale - Teatro alle Tese (replica il 14).

 

Il leggendario e classicissimo danzatore cubano Carlos Acosta arriva con l’eclettica Acosta Danza, una compagnia nata nel 2015 con l’intento di dare respiro internazionale ai talenti della nueva danza cubana. En première al Teatro Piccolo Arsenale il 14 luglio (replica il 15) vedremo AJiaco, un quadrittico formato dalle coreografie Performance di Michela Taylor, Faun (Duet) di Sidi Larbi Cherkaoui, De punta a capo di Alexis Férnandez e 98 Días di Javier De Frutos, quest’ultima in prima mondiale.



BLKDOG di Botis Seva - © Camilla Greenwell
BLKDOG di Botis Seva - © Camilla Greenwell
                                                              

Inseriti in questa area tematica sono poi i bandi aperti ad artisti, compagnie e dancemakers italiani e stranieri, che prevedono i debutti di commissioni della Biennale Danza. Un’iniziativa ormai pluriennale di mandati artistici, «di mentoring e formazione, ospitalità, produzioni e coproduzioni internazionali» che si muove nell’ottica di tracciare una mappatura geografica delle nuove tendenze della danza contemporanea.

 

Fra le prime assolute abbiamo BOGOTA della colombiano-canadese Andrea Peña, vincitrice del bando internazionale, in scena all’Arsenale - Tese dei Soppalchi il 13 luglio (repliche 15 e 16); il 26 e 27 luglio all’Arsenale - Teatro alle Tese c’è On The Nature Of Rabbits di Pontus Lidberg, il coreografo, danzatore e filmmaker svedese che ha lavorato per il New York City Ballet, l’Opéra di Parigi e non solo. La creazione sarà ripresa anche da Biennale College.

 

Tra le prime italiane spicca Vanishing Place della vincitrice del bando nazionale, Luna Cenere, sul palco del Teatro Piccolo Arsenale il 21 luglio (replica il 22); MÁM del regista e coreografo irlandese Michael Keegan Dolan approda il 20 luglio al Teatro Malibran (replica il 21); Variation(s) del franco-algerino Rachid Ouramdane, direttore del Théâtre du Chaillot di Parigi, fa il suo debutto il 19 luglio all’Arsenale - Tese dei Soppalchi (replica il 20); e infine BLKDOG della compagnia inglese Far From The Norm di Botis Seva tiene banco il 18 luglio all’Arsenale - Teatro alle Tese (replica il 19).        

 

All’interno della sezione Installazioni ampio spazio è dedicato alla visionarietà multidisciplinare con la coreografa australiana Lucy Guerin che, in collaborazione con il percussionista Matthias Schack-Arnott, propone all’Arsenale - Teatro alle Tese in prima europea il 14 luglio PENDULUM. Un esperimento cinetico in cui i performers si aggirano pendoli in movimento (repliche fino al 29).



PENDULUM di Lucy Guerin/ Lucy Guerin Inc/ Matthias Schack-Arnott - © Sarah Walker
PENDULUM di Lucy Guerin/ Lucy Guerin Inc/ Matthias Schack-Arnott - © Sarah Walker

 

Fra le Collaborazioni segnaliamo Split ancora di Guerin in prima italiana al Teatro del Parco di Mestre il 22 (replica il 23); i servizi fotografici della fotografa in residenza Indigo Lewin che raccoglie gli scatti intimi della Biennale Danza 2021; la pellicola in alta definizione realizzata per l’archivio storico della Biennale dal regista Ravi Deepres allo scopo di immortalare gli artisti e le loro performances “biennaliane”.

 

Per Biennale College ben sedici danzatori provenienti da tutto il mondo e due giovani coreografi sono in residenza alla Biennale Danza 2023. Tre mesi di studio che si concretizzano nella mise en espace di lavori del repertorio contemporaneo e nuove creazioni. L’astro nascente della danza contemporanea Xie Xin firma un pezzo inedito che debutta il 28 al Teatro Piccolo Arsenale (replica il 29); Duo di William Forsythe del 1997 è ripreso dagli ex danzatori forsythiani Riley Watts e Brigel Gjoka che in questo repêchage coinvolgono i ballerini della Biennale College e li portano il 28 sul palcoscenico del Teatro Piccolo Arsenale e il 29 all’Arsenale Teatro alle Tese; le Dance Constructions di Simone Forti sono ricostruite per e con i partecipanti alla Biennale College sotto la supervisione dell’esperta Sarah Vox Swenson e faranno parte della mostra “fortiana”. Da non dimenticare che quest’anno Biennale College commissiona a due talenti internazionali una nuova produzione, i cui nomi saranno resi noti a breve.

 

Nella sezione Film continuano le rassegne dedicate alla danza e ai suoi interpreti; per gli Incontri proseguono le conversazioni con gli artisti dopo lo spettacolo; nei Workshop ogni performer presente al festival terrà laboratori aperti a danzatori professionisti e amatoriali.

     

A Ca’ Giustinian, Sala delle Colonne, il 17 luglio si svolgerà la cerimonia di consegna del Leone d’Oro a Simone Forti e il 23 luglio quella del Leone d’argento alla TAO Dance Theater.







 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013