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La “favola” dell’ Histoire du Soldat rivive con i pupi di Mimmo Cuticchio negli USA

di Carmelo Alberti
  Histoire du soldat
Data di pubblicazione su web 19/04/2023  

La struttura essenziale di un teatrino popolare, collocato a vista nello spazio espositivo del Teatro dei Pupi in via Bara all’Olivella di Palermo, accoglie le prove finali dell’Histoire du Soldat, la nuova creazione dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio, che è andata in scena il 18 aprile al Dartmouth College nel Massachusetts (USA). Per questo prestigioso appuntamento Mimmo Cuticchio ha voluto curare l’adattamento del libretto originale di Charles Ramus per l’opera da camera di Igor Stravinskij, e ha costruito i pupi necessari oltre a essere la voce narrante; insieme a lui animano a vista la rappresentazione Giacomo Cuticchio, Salvino Calatabiano e Tania Giordano che è anche l’ideatrice delle scene e dei costumi. A eseguire le musiche vi sono sette strumentisti guidati da Filippo Ciabatti, direttore della Dartmouth Orchestra. 

Si tratta di una “favola”, come sin dall’inizio mette in evidenzia lo stesso narratore, che pone a confronto la malefica azione del Diavolo con il candore di un ingenuo Soldato che desidera solamente passare i quindici giorni di licenza con la madre e la fidanzata, nel proprio borgo natio; il giovane porta con sé un vecchio violino, che fa risuonare con passione e sentimento.

Un momento dello spettacolo
© Alessandro D'Amico 

Sulla strada verso casa, il Soldato incontra il demonio travestito da mercante che gli propone di scambiare lo strumento con un prezioso libro, in cui è possibile leggere il futuro del mondo. Nel momento stesso in cui il giovane accetta il baratto, il maligno entra in possesso della sua esistenza, al punto da fargli perdere la cognizione del tempo, lasciandolo vivere alla stregua di un fantasma. Invano s’accosta ai suoi affetti, perché nessuno riesce a vederlo o a sentirlo, neppure la Madre che compare vestita a lutto. 

Lo sviluppo della fiaba acuisce lo smarrimento del protagonista, oramai travolto nel vortice del guadagno e dell’inganno: a che serve smerciare stoffe pregiate nelle fiere e nei mercati, mentre la solitudine attanaglia il cuore di un uomo tristemente prigioniero di un ignoto destino? Una prova ulteriore lo attende, quando ascolta il bando di un re disperato che promette in sposa la figlia a chi saprà guarirla da un oscuro malanno. Il Diavolo lo disillude, ricordandogli che insieme al vìolino ha perso la sua libertà, ma a questo punto il Soldato comprende che per sconfiggere il suo persecutore occorre rinunciare a ogni ricchezza.


Un momento dello spettacolo
© Alessandro D'Amico

La partita a carte si svolge come previsto; il demonio stravince e s’impadronisce degli ultimi averi, mentre continua a scolare un bottiglione di vino, fino a cadere stordito tanto da permettere al giovane di riprendere il suo amato violino. Il suono dello strumento compie il miracolo di svegliare dal torpore la bella principessa, che diverrà sua sposa. Ma l’epilogo è amaro, poiché riaffiora prepotente la natura del male: il Soldato rimane aggrovigliato da una corda mortale, che trascina il suo corpo nel fondo dell’abisso. 

Mentre si sviluppa la trama di un racconto denso di poesia, i pupi dì Mimmo Cuticchio svelano tante possibili letture, altre magiche suggestioni. S’avvertono, di volta in volta, le vibrazioni dei sentimenti, lo slancio degli affetti, il bisogno di trovare la pace, ma anche il peso degli affanni e, ancora, l’insidia delle tentazioni. Le figurazioni dentro e fuori il teatrino rimandano, quasi con semplicità, ai modi di dire e di agire: insomma, è risaputo che il pesce grande mangia quello più piccolo, oppure che quando tramonta il sole la notte lunare può recare ogni tipo d’insidie.


Un momento dello spettacolo
© Alessandro D'Amico 

Intanto le vibrazioni della voce di Cuticchio e le variazioni della sua espressività s’intrecciano con la cadenza del “cuntu”, di cui Mimmo è indiscusso maestro, e con il ritmo di un impari combattimento tra il demonio e il misero soldato. Gli opranti, poi, tendono a fondere i loro corpi con quelli dei loro personaggi. Alcuni passaggi risultano di particolare bravura nell’arte del manovrare, come la vestizione della principessa risanata o il ballo gioioso che Mimmo Cuticchio esegue in un momento d’illusoria felicità. Il tutto si lega con il fascino delle musiche che amplificano la magia di uno spettacolo davvero efficace.



Histoire du Soldat
cast cast & credits
 



Un momento dello spettacolo
© Alessandro D'Amico
 
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