Pieno di nostalgie ed entusiasmi,
di energia e amore per larte teatrale, lo spettacolo di Arturo Cirillo e compagnia è divertimento in citazione e invenzione,
intreccio dimmagini e sentimenti, nella gioia di partecipare con lo spettatore
alla magia rinnovata della scena. Al pubblico rivolge simpatica provocazione,
ma lungi dal sedurlo, lillusione gli è proposta come trucco e finzione dichiarata,
sì che nel godimento possa apprezzare il sapere e il mestiere raffinato di
ricette e gusti dallantico allattuale. Un momento dello spettacolo © Tommaso Le Pera
La vicenda amorosa del cadetto di
Guascogna, spadaccino tagliente quanto poeta suadente, inventata da Rostand, è
traversata e trasformata da Cirillo in favola moderna. Un rifacimento completo,
il suo, capace di serbare godibili gli umori e i significati delloriginale. La
traduzione di partenza, non dichiarata, dovrebbe essere quella, versificata e
in rima, di Mario Giobbe, che riaffiora a tratti nel flusso verbale rifuso e
aggiornato dal capocomico e co-autore. Un Prologo precisa il nuovo senso
nel quale i personaggi, presentati secondo analogie reinventate, provengono
tutti da maschere dun piccolo guignol in legno e cartone, pronti a
dilagare dal palco alla sala. I passaggi più attesi non te li aspetti, li
incontri e li scopri, fra tenerezza di memoria e comicità mai volgare. I versi
più celebri, sulla sproporzione del naso o sullemozione universale del bacio,
seguono lo slancio lirico delleloquio irruente del cadetto.
Ladattamento si concentra dunque
sulla sensibilità romantica del racconto di un amore incompreso (perché taciuto
e negato), di unamicizia che in Cyrano e Cristiano si sublima nellidealismo
poetico, nellandamento ritmicamente serrato della rappresentazione. Così
sacrificio e autoironia, arguzia e insofferenza al sopruso e allipocrisia
sociali brillano nelleroe attualizzato, che si compiace di esaltare un gran varietà
senza tempo, oggettivato in tante immagini del Novecento in musical. Lo
spettacolo ambisce a una totalità smaccata e autoreferenziale, celebrazione di
riti e gag secolari eppure caduchi. Un momento dello spettacolo © Tommaso Le Pera
La scenografia di Dario Gessati è
composta dun praticabile ad anello girevole. Un doppio sipario centrale
circolare, “alla veneziana”, agevola rapide apparizioni e sparizioni, mentre la
piattaforma rotante offre entrate ed uscite ai personaggi. Dalla televisione
dei primordi vengono gli accessori dipinti in bianco e nero. I costumi di Gianluca
Falaschi impongono ai personaggi moltiplicati prestazioni dalta velocità e
destrezza nei cambiamenti, in effetti di forte rilievo e sfavillanti di luci e
colori. Le musiche offrono citazioni dirette o elaborazioni, accanto a canzoni
in stile aggiornato. Del resto, i precedenti, siano commedia musicale o film,
forniscono modelli attraenti e pertinenti al trattamento eclettico di Federico
Odling, applicato a note di Modugno o di Carpi e mirato ad avvicinarsi «quanto
più possibile al melodramma italiano» (dal Programma di sala). Le luci
di Paolo Manti intensificano i colori del caleidoscopico arcobaleno dei costumi
cangianti, delle coreografie e dei tableaux corali.
Il patto fra i cadetti amici si
suggella in una seduzione congiunta, dove Cyrano presta mente immaginifica e
voce lirica alla figura di bellinnamorato di Cristiano. Si viene così
componendo lunità integrale della personalità divisa, incompleta, del protagonista
e si consolida la trama per la quale il sognatore-regista avvera
nellimmaginario il suo sentimento altrimenti inesprimibile. Sono ben
tratteggiati anche gli antagonisti, come il Conte de Guiche (un Francesco
Petruzzelli bieco e arrogante) e le vivaci comparse – ad ogni attore più ruoli
– che spesso si specchiano in figure del mondo di Pinocchio: la Fata
turchina (eco di Rossana); Geppetto, alter ego di Cyrano, che dal tronco che lo
ha ferito sembra voler trarre un figlio-burattino. E ancora, il Grillo
parlante, il Gatto e la Volpe e gli assassini che minacciano il pasticciere,
finché il generoso paladino non li disperde a sciabolate.
Lavventura è a volte dipinta come
nelle fiabe di Walt Disney, ma i vari registri sentimentali acquistano
autenticità di confessione, di paura, di passione e di sacrificio veri. Come
lincontro-chiave della dichiarazione: Cristiano riceve allorecchio le parole
del poeta da ripetere allamata, poi man mano è il suggeritore a dar voce
diretta al proprio amore. La recitazione è allora doppio stato dattore e di
persona (del resto tutti tendono a interiorizzare quegli opposti, causa di
illusione e di contraddizione del reale). Cirillo mostra speciale duttilità in
un ruolo dal quale trasmette agli altri la propria energia metamorfica. In
Rossana, Valentina Picello sfoggia molteplicità daccenti, spesso in autonomia
dai partners a cui si rapporta: dal potente De Guiche, che la spaventa,
al cugino fedele che le facilita la frequentazione del gradito corteggiatore.
Nel suo costume di tulle azzurro fluorescente, tutti
illumina, da tutti ammirata, diva e intima ispiratrice. Poi coinvolta in una
doppia sollecitazione amorosa, un dono totale che le sarà tragicamente negato e
la voterà alla solitudine. Il Cristiano di Giacomo Vigentini mantiene
leleganza leggera, laitanza giovanile ingenua e generosa, nella
complementarità che si stabilisce nellamicizia virile. La presenza di
Ragueneau, il poeta-pasticciere goloso, è faconda e corposa in Rosario Giglio.
Da governante tuttofare saffaccenda Giulia Trippetta o veste panni maschili,
da cadetto o pasticciere.
Un momento dello spettacolo © Tommaso Le Pera
Nel racconto commovente e
fantasioso si conferma idealmente la fedeltà di Cyrano, sia alla cugina, sia
allamico. La vicenda damore e di morte non sprofonda nelloscurità della
tragedia poiché riesce a librarsi nel sogno o, magari mediante lapologo, porsi
a bilancio di destini accettati e condivisi. Non soltanto il sentimento nobile
prevale, ma anche la spettacolarità ha momenti dincanto sospesi da donare.
Come la doppia lettura della lettera rivelatrice – passata per bugie dolorose e
pietose – del vero autore e del suo amore negato; come le due morti appena
dilazionate di Cristiano e di Cyrano, che rendono Rossana testimone consapevole
del valore di quanto i tre hanno conosciuto e vissuto assieme.
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