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Bai Ta Zhi Guang (The Shadowless Tower) / Monodrome

La Redazione
  Monodrome
Data di pubblicazione su web 17/02/2023  

Bai Ta Zhi Guang

Gu Wentong è un critico gastronomico divorziato, con una figlia che ha stabilito sarà cresciuta dalla sorella. A causa a un incidente che ha devastato la famiglia, Gu non ha avuto contatti con il padre da quando era bambino. Un giorno, scopre che suo padre vive da solo a Beidaihe, una cittadina costiera a 300 chilometri a nord-est di Pechino. Serbando ancora rancore, Wentong è restio a visitare il suo padre “disgraziato”. Nel frattempo, avvia una relazione con una collega più giovane, la fotografa Ouyang Wenhui, anche lei di Beidaihe. Si incontrano spesso nei pressi della Pagoda Bianca e insieme frequentano i ristoranti locali- Wentong inizia dunque a ripensare il proprio ruolo di padre, figlio e amante.

In questo film romantico e incantevole, Zhang Lu esplora la possibilità di recuperare tutti i frammenti emotivi e spirituali che si perdono durante la vita, e impedire che vengano dimenticati. Le persone si avvicinano e si allontanano, ma le immagini e i suoni rimangono a testimonianza del loro passaggio.

Proiezioni:

sabato 18 febbraio, ore 15:30, Berlinale Palast

domenica 19 febbraio, ore 9:30, Zoo Palast 1

domenica 19 febbraio, ore 16:45, Haus der Berliner Festspiele

mercoledì 22 febbraio, ore 13:15, Zoo Palast 2

mercoledì 22 febbraio, ore 13:15, Zoo Palast 4

Una scena del film
Una scena di Bai Ta Zhi Guang
©Lu Films

Zhang Lu

Nato a Yanbian, in Cina, nel 1962, ha esordito alla regia nel 2004 con Tang Poetry, proiettato al Festival di Locarno. Dirige film sia in lingua cinese che in coreano e finora ha realizzato più di dieci lungometraggi. I suoi film Desert Dream, Dooman River e Fukuoka hanno tutti avuto la prima alla Berlinale.


Monodrome

Ralphie è giovane e in salute e la sua ragazza è incinta. Ma non tutto sembra essere al suo posto. Il suo lavoro come conducente Uber non è gratificante né costituisce un reddito sicuro. Anche la sua relazione con il proprio corpo potrebbe fondarsi su delle fondamenta incerte. Quando viene iniziato a un culto di mascolinità libertaria, le tensioni che si sono accumulate in lui cominciano ad affiorare. Ralphie inizia a perdere il senso di ciò che è reale.

Nel suo film precedente, The Wound, il filmmaker sudafricano John Trengove esplorava come un rito di passaggio maschile scatenasse emozioni represse con la stessa pericolosità esplosiva di una pentola a pressione. Una simile forza è all’opera dentro il protagonista di Monodrome, nel quale Trengove osserva un fenomeno disturbante da una prospettiva originale. Ralphie non è lo stereotipo che ci viene in mente pensando ai gruppi che si basano su un fervente misoginia come i famigerati “incel”, e il suo personaggio ci aiuta ad approfondire cosa comporta la fragilità maschile. Nonostante le cupe premesse del suo inizio, questo film non è privo di umorismo. Ciononostante, l’abile modo in cui la tensione monta e la poderosa performance di Jesse Eisenberg e Adrien Brody lasciano lo spettatore profondamente scosso.

Proiezioni:

sabato 18 febbraio, ore 19:15, Berlinale Palast

domenica 19 febbraio,ore 12:15, Verti Music Hall

lunedì 20 febbraio, ore 10:00, Haus der Berliner Festspiele

martedì 21 febbraio, ore 15:45, Verti Music Hall

domenica 26 febbraio, ore 18:00, Berlinale Palast

Una scena di Monodrome
Una scena di Monodrome
©Wyatt Garfield

John Trengove

Nato nel 1978, ha vissuto a Johannesburg, Sudafrica, e a San Paolo, Brasile. Dopo gli studi alla  NYU Tisch School of the Arts a New York, ha diretto film, documentari e pubblicità per la televisione. Nel 2014, il suo corto iBokhwe (The Goat) è stato presentato nella sezione Generation, mentre il suo lungometraggio di debutto, The Wound, presentato nella sezione Panorama della Berlinale 2017, ha vinto complessivamente ventotto premi internazionali e nel 2018 è rientrato nella shortlist per il Premio Oscar al Miglior film straniero.




Berlinale 2023
(18/02)

Bai Ta Zhi Guang
cast cast & credits
 
Monodrome
cast cast & credits
 
























































Zhang Lu
©Wenli Liu

















































John Trengove
John Trengove
© Antonia Steyn

 
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