Dal 30 settembre al 15 dicembre
2022, negli spazi del suggestivo Monastero degli Olivetani di Lecce, oggi
Dipartimento di Scienze umane e sociali dellUniversità del Salento, si è
tenuta la mostra Le rarità della
Biblioteca del Monastero degli Olivetani. I documenti esposti provengono
dalla Biblioteca del Dipartimento che, oltre ad aggiornare il proprio
patrimonio con pubblicazioni correnti a supporto dellattività di studio e
ricerca, conserva fondi di particolare pregio e volumi antichi di ambito
storico, geografico e artistico, come il Fondo DAmico e larchivio
dellagenzia teatrale Galli-Grazia.
La mostra, curata dalle bibliotecarie
del Dipartimento, Angelica Masciullo
e Maria Rosaria Tornese, è stata
inaugurata durante la Notte dei
ricercatori e delle ricercatrici (European Researchers Night), uno degli
eventi divulgativi di maggior successo promossi e finanziati dalla Commissione
Europea per sostenere e valorizzare la ricerca scientifica, in ogni ambito
disciplinare. Tra i temi portanti delle iniziative in programma rientrava la
narrazione del legame tra ricerca e territorio.
La scelta è stata di prediligere
i documenti di interesse teatrale e performativo dei fondi DAmico e
Galli-Grazia: fondi di grande prestigio conservati a Lecce e rappresentativi
della (poco conosciuta) ricchezza custodita dalla biblioteca. Una decisione
adottata con tenacia dalle curatrici per sottolineare una continuità
indissolubile tra ricerca scientifica, conservazione e fruizione archivistica. Documenti in mostra dall'archivio Galli-Grazia
Nonostante la specificità dei
fondi, i materiali sono stati esposti in modo chiaro e agevolmente fruibile da
studiosi di tutte le discipline, bibliofili e curiosi.
I materiali selezionati dal fondo
DAmico sono una piccola parte di questo tesoro nascosto a Lecce, che comprende
oltre ai libri e alle riviste, anche le schede del catalogo e la preziosa
fototeca (seppure questultima sia momentaneamente non consultabile, con grande
rammarico degli studiosi). Tra i libri più antichi esposti in mostra figurano
il Dictionnaire portatif des théâtres,
contenant lorigine des différentes théâtres de Paris stampato a Parigi nel
1754. Insieme a questo, altri testi del XIX secolo, almanacchi illustrati su
spettacoli e tournées editi in tedesco o francese e documenti risalenti al
periodo napoleonico in Italia, come il bollettino teatrale Feuilleton du journal de lEmpire, stampato a Napoli nel 1806 e
allegato al Journal de lEmpire in
formato 21x11cm.
È una piccola parte di un fondo
ricchissimo, messo insieme sotto la supervisione di Silvio DAmico per realizzare lEnciclopedia
dello Spettacolo, uno dei più ambiziosi prodotti editoriali teatrali del
dopoguerra, con voci che riguardano le tecniche teatrali, le persone e gli
artisti, il varietà, le marionette, lavanspettacolo, gli edifici teatrali,
ecc. Il Dictionnaire portatif des théâtres, Paris, chez Jombert, 1754
Pubblicata da Le Maschere di Roma
tra il 1954 e il 1962, lEnciclopedia
dello Spettacolo è ancora oggi una pietra miliare negli studi di settore,
ampiamente consultata dai ricercatori di teatro e arti performative. Per
permetterne la redazione, la casa editrice acquistò numerosi volumi per i
responsabili dei vari ambiti di redazione: testi drammatici, studi
storico-critici, bibliografie. Per le sezioni relative al teatro francese e
inglese furono acquistati, tra gli altri, volumi del Seicento, Settecento e
Ottocento, in particolare storie di teatri e di compagnie, biografie di attori
e repertori. Limpresa editoriale passò poi alla Fondazione Giorgio Cini (per
cui si ricorda il prezioso contributo della studiosa Elena Povoledo) e infine alla SADEA, una collaborazione tra la
Sansoni e la De Agostini. Alla prima edizione seguì una ristampa degli undici
volumi che ebbe luogo tra il 1975 e il 1978.
Nel 1971, il fondo DAmico
fu acquisito da parte dellallora Università degli Studi di Lecce, quando Alessandro DAmico, figlio di Silvio e
capo-redattore dellEnciclopedia, era
titolare dellinsegnamento di Storia del teatro (tra il 1969 e il 1974).
Di spiccato interesse per gli
studiosi di teatro è la documentazione proveniente dallarchivio dellagenzia
teatrale Galli-Grazia, una piccola ditta in nome collettivo che concentrava
nelle sue mani diversi cinematografi e cinema-teatri fino agli anni Venti del
XX secolo e che gestiva il Teatro Apollo di Bologna nei primi decenni del Novecento.
Larchivio contiene documenti,
locandine e soprattutto lettere che attori, artisti e compagnie teatrali
trasmettevano allagenzia teatrale bolognese per ottenere possibili
ingaggi. Materiale variegato e quanto mai prezioso, che dà un notevole
contributo alla ricostruzione della vita del teatro italiano di quegli anni,
permette di comprendere le modalità di ingaggio degli artisti e le ragioni che
ne escludevano altri, fornisce nomi di attori e di compagnie più o meno noti e
dà informazioni sugli gli onorari richiesti per le esibizioni. Tra i materiali
selezionati per la mostra è curioso e particolarmente espressivo del contenuto
dellarchivio il caso di unartista, nota con il nome darte di Petite Rose,
che si promuove come “celebre artista internazionale” attraverso un
manifesto-foto illustrato, indirizzato allagenzia. Gli appunti dellimpresario
Galli-Grazia, segnati a margine con
inchiostro rosso, schedano lartista, ridimensionandola come una semplice «vedette
con poca voce, seppur aggraziata».
Il manifesto con i giochi dei piccioni ammaestrati
Altri materiali si riferiscono a
pratiche circensi, giochi acrobatici e con animali, come il manifesto che
riporta un percorso eseguito da piccioni ammaestrati. Una pratica performativa
che effettivamente fu un cavallo di battaglia dellitaliano Antonio Franconi, uno dei fautori del
circo moderno, emigrato a Parigi a metà 700 e la cui famiglia restò attiva in
ambito circense sino alla fine del 900. I materiali esposti dallarchivio
Galli-Grazia restituiscono uno spaccato delizioso e raro delle pratiche di
distribuzione dello spettacolo, della rete teatrale, della circuitazione di
artisti e generi della scena teatrale degli anni 20. LAgenzia Galli-Grazia
gestiva infatti il Teatro Apollo di Bologna e questo potrebbe essere il valore
aggiunto allo studio dei contenuti archiviati, non ancora inventariati né
classificati, che potrebbero rivelare anche scambi con artisti di fama, come ad
esempio il carteggio di Lydia Johnson,
al secolo Lydia Abramovic, attrice russa fuggita in seguito alla Rivoluzione di
Ottobre.
A compendio della mostra, sono
stati esposti anche altri esemplari del patrimonio antico e di pregio della
Biblioteca, tra cui volumi del XVIII e XIX secolo di storia, geografia, arte.
Sono stati scelti, ad esempio, una Bibbia ebraica dei primi anni del Novecento,
la tavola Geografia primitiva de Greci
secondo Omero, Esiodo, Erodoto contenuta in un dizionario dei termini
relativi alla geografia del 1852, alcune stampe di particolari disegni del 1881
contenuti nella rivista «Lillustrazione italiana», frontispizi e copertine di
notevole pregio. La mostra includeva alcuni volumi della collezione di
archeologia navale delleditore ANCRE di Nizza, acquisita di recente dalla
Biblioteca per le attività del Laboratorio di fotosub e monitoraggio dei
sistemi costieri, diretto dal professor Giuseppe Piccioli Resta. Le tavole contenute nei volumi consentono
la riproduzione in scala delle imbarcazioni a vela del periodo classico
(1650-1850). È stata eccezionalmente concessa per la mostra lesposizione della
fregata francese La Vénus, realizzata
in scala 1:48 in tecnica di modellismo darsenale dal maestro Franco Fissore di Sanremo. La sezione della mostra relativa alle imbarcazioni
|
|