Prodotto da Rai Cinema in
collaborazione con DUEA film, Dante è il nuovo lavoro scritto e diretto dal
regista bolognese Pupi Avati (classe
1938), presente nelle sale cinematografiche dal 29 settembre 2022. Avati torna
al cinema dopo aver diretto Il signor
Diavolo nel 2019 e Lei mi parla
ancora, uscito lanno scorso. La nuova pellicola è ispirata al romanzo
dello stesso Avati Lalta fantasia, il
viaggio di Boccaccio alla scoperta di Dante, alla base di questo progetto a
lungo covato (fin dal 2003). Le riprese del film, protrattesi per undici
settimane, si sono svolte tra Umbria, Marche, Toscana, Emilia Romagna e Roma.
In unora e mezza il film ripercorre la vita del grande poeta e scrittore
fiorentino, attraverso gli occhi di Giovanni
Boccaccio. Una scena del film Anno
1350. Dante Alighieri è morto già da
trentanni e Boccaccio (interpretato da Sergio
Castellitto) viene incaricato dai capitani di Orsanmichele di portare dieci
fiorini doro come risarcimento simbolico a suor Beatrice (Valeria
DObici), lunica figlia ancora viva del Sommo Poeta che si trova in un
monastero a Ravenna. Boccaccio compie così un autentico peregrinaggio
ripercorrendo la vita e la triste fine dellautore della Divina Commedia. Dante, orfano di madre, cresce col padre e la
matrigna. Da ragazzino conosce Beatrice
Portinari (Carlotta Gamba), che
amerà per tutta la vita e che diventerà la sua unica musa. Ben presto
intraprende la carriera letteraria e diventa amico di molti illustri
intellettuali come Guido Cavalcanti. Quando Beatrice va in sposa a un altro
uomo appartenente a una casata sociale superiore, il poeta ne è devastato. Ma
ancora più devastante è la morte della giovane non molti anni dopo. La sua
famiglia lo spinge a sposare Gemma
Donati per provare a placare il suo dolore, ma, nonostante i numerosi
figli, il loro non sarà mai un amore ricambiato. Coinvolto nella lotta tra
Guelfi bianchi e neri, Dante si allea con i primi, contro il parere della
famiglia della moglie e dellamico Cavalcanti. Così, quando Firenze cadrà
definitivamente in mano dei Guelfi neri, sarà costretto a lasciare Firenze e a
trovare rifugio a Ravenna.
Una scena del film Dante è un film dove le due
anime registiche di Avati, quella romantica e quella gotica, camminano di pari
passo (inferno e paradiso si fondono). Nel film si percepisce unaria umida e
malaticcia, mentre linserimento di inquietanti elementi scenografici rimanda
allhorror. Il carattere cupo del racconto è incentivato dallo sguardo
deformante della cinepresa dato dalla scelta del grandangolo, usato nella
maggior parte delle scene. Alle sequenze dolci ed estatiche, in particolare
quelle relative al rapporto a distanza, fatto di soli sguardi, tra Dante e
Beatrice, si alternano scene ansiose e stridenti in cui laspetto perturbante è
sottolineato dalle musiche di Lucio
Gregoretti e Rocco De Rosa. La
ricostruzione storica è curata nei minimi dettagli, grazie alla collaborazione
di Avati, in fase di sceneggiatura, con esperti trecentisti. Credibilissime le
scene della peste, con le impressionanti manifestazioni visive della malattia
sulla pelle dei cadaveri. Ottima anche la scelta del cast. Castellitto
restituisce un Boccaccio umanamente eroico, appassionato, che a Dante deve
lamore per la poesia e che elegge il Sommo Poeta a padre. Questultimo è
interpretato da due attori diversi: Alessandro Sperduti è Dante nella giovinezza, mentre il poeta anziano è incarnato da Giulio Pizzirani, già protagonista dei
primi lungometraggi di Avati. Entrambi gli interpreti riescono a restituire
perfettamente la conoscenza concreta, plastica di ciò che ci è stato trasmesso
nelle aule scolastiche. La Beatrice di Carlotta Gamba è lopposto della
cosiddetta donna angelicata: è una figura perturbante e sensuale, nella
quale lelemento erotico e corporeo è messo in scena senza finti pudori. Felice
anche la scelta dei comprimari, tutti già visti nei precedenti lavori del
regista: da Alessandro Haber a Gianni Cavina a Valeria D'Obici. Una scena del film
Il film non è ideato per le scuole o per
un fine prettamente didattico, come invece si poteva pensare: sempre questanno
sono in uscita pellicole quali Tiziano,
limpero del colore di Laura
Chiossone e Giulio Boato e Munch. Amori, fantasmi e donne vampiro
di Michele Mally. Il regista emiliano si pone come appassionato continuatore della divulgazione
dantesca come un tempo lo fu Giovanni Boccaccio, poiché si interroga sulla vita
di Dante “umano”, mostrandone le insicurezze, le difficoltà relazionali, le
paure, il dolore e lamore intimamente vissuto.
* Studentessa di Digital humanities per la Storia dello spettacolo del Corso di laurea magistrale in Scienze dello spettacolo, Dipartimento SAGAS, Università di Firenze.
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