Braibanti non è Madame Bovary
«Siamo fratelli!», grida
Ettore (Leonardo Maltese) al fratello maggiore Riccardo (Davide
Vecchi), durante una delle passeggiate in bicicletta. Un'altra scena,
notturna, sempre tra i due, fa da pendant, soprattutto perché in entrambe emerge uno dei temi
portanti del film, la gelosia: tema scespiriano,
verdiano, proustiano, solo per citare riferimenti altissimi. È la gelosia di
Riccardo nel contendere al fratello la propria predilezione verso Aldo
Braibanti (Luigi Lo Cascio), sia in quanto fratello maggiore, sia perché
per primo allievo di Braibanti, che gli preferirà (come allievo ma anche come
amante) Ettore. E nella sequenza notturna citata emerge
anche uno dei riferimenti cinematografici che riteniamo poter individuare in
questo gran bel film. Quello al cinema di Bernardo Bertolucci, in
particolare a Prima della rivoluzione (1964) e segnatamente alle
rispettive cadute dalla bicicletta. Nel film di Amelio è Riccardo che
volutamente fa cadere dalla bici il fratello, gesto eloquente per manifestare
la sua gelosia.
Una scena del film
Una scena del film
Di Braibanti – almeno in base alle notizie consultate – Amelio coglie elementi profondi, compresa quella rabbia, implacabile, con la quale si rivolge ai propri allievi nelle scene legate alla preparazione di uno spettacolo teatrale. Ma anche la dolcezza, che rivolge a Ettore e alla madre, figura peraltro bellissima, dolente, che si chiama Susanna, come la madre di Pasolini, della quale sembra evocare anche la grazia (l'attrice non professionista che la interpreta, Rita Bosello, è di impeccabile credibilità e bravura). L'altra madre è quella, terribile, di Ettore: la scelta di Amelio, assai originale, di farla interpretare da una grande cantante d'opera, Anna Caterina Antonacci, peraltro più spesso rossiniana che verdiana, è funzionale a conferirle un che di sospeso tra il melodrammatico e il tragico (quasi come la Katina Paxinou di Rocco e i suoi fratelli, 1960, che Luchino Visconti scelse in particolare quale grande interprete di tragedia greca).
Una scena del film
E che dire di Lo Cascio? Ancora e perfino di più il grande attore che conosciamo da sempre, in uno dei suoi ruoli più belli e intensi. Magistrale nella precisa misura con la quale affronta – anche linguisticamente – una figura complessa quale Braibanti. E il molto giovane e finora poco esperto Moltese, di sorprendente quanto non effimera bravura, maturità e proprietà. Lo splendido piano-sequenza in tribunale, quando viene interrogato, si sofferma alcuni minuti su di lui; e così il magnifico finale, nella solare ariosità – e verdiana – della campagna piacentina. E la luce, così avvolgente e “affettuosa” nei notturni e così ariosa e abbacinante in taluni esterni di Luan Amelio Ujkaj, e il bravo Elio Germano e la nuova conferma delle qualità di Sara Serraiocco. Ci si commuove (ma talora si sorride) in un film che rivela ancora una volta un grande regista in stato di grazia, che – sebbene sappiamo così poco delle formiche – forse anch'egli un po' a proprio modo lo è.
Il signore delle formiche
La locandina
Cast & credits
Titolo
Il signore delle formiche |
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Origine
Italia |
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Anno
2022 |
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Durata
134 min. |
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Evento
79ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2022 |
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Colore | |
Regia
Gianni Amelio |
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Interpreti
Luigi Lo Cascio Elio Germano Leonardo Maltese Sara Serraiocco |
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Produzione
Kavac Film (Simone Gattoni), IBC Movie (Giuseppe Caschetto), Tenderstories (Moreno Zani, Malcom Pagani) con Rai Cinema |
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Scenografia
Marta Maffucci |
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Costumi
Valentina Monticelli |
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Sceneggiatura
Gianni Amelio, Edoardo Petti, Federico Fava |
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Montaggio
Simona Paggi |
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Fotografia
Luan Amelio Ujkaj |
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Suono
Emanuele Cicconi |
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Lingue disponibili
Italiano |