Un trittico capitolino vincente e convincente

di Gabriella Gori

Data di pubblicazione su web 11/03/2022

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È vincente e convincente la formula del trittico coreografico, e lo sa molto bene Eleonora Abbagnato, la direttrice del Corpo di Ballo dell'Opera di Roma, che la propone al Teatro Costanzi nella stagione di danza capitolina. Il titolo Forsythe/ Inger/ Blanc mette subito in evidenza i nomi di due maestri: William Forsythe, corifeo del postclassicismo, e Johan Inger, esponente del contemporaneo, a cui si aggiunge quello del giovane Nicolas Blanc, seguace del neoclassicismo. Tre banchi di prova per i ballerini chiamati a interpretare il Novecento coreutico con le sue differenti peculiarità espressive e la sua diversa resa scenica.

Una mise en danse che vede protagonisti l'étoile Susanna Salvi, i primi ballerini, i solisti e la Compagnia di Balletto romani. Un organico che sotto la direzione dell'Abbagnato, già étoile dell'Opéra di Parigi e artista internazionale, si è affinato e raffinato nella preparazione tecnica e nella presa dei ruoli arrivando a quel respiro e a quella qualità tipici delle grandi compagini tersicore.

Non solo ma questo trittico se da un lato con “la danza da fare” arricchisce il repertorio e stimola la sensibilità interpretativa dei coreuti, dall'altro con “la danza da vedere” si propone di educare il gusto del pubblico con serate composite alternate a balletti classici come l'atteso Corsaro a maggio. Insomma una lungimirante progettualità artistica sorretta dalla competenza di Eleonora che – e non poteva essere altrimenti – è stata riconfermata alla guida del Corpo di Ballo dell'Opera di Roma per un altro triennio dal sovrintendente Francesco Giambrone.

Forsythe/ Inger/ Blanc è tra gli eventi del cartellone del Teatro Costanzi – meglio conosciuto come Teatro dell'Opera di Roma –; e se nel trittico ci sono due coreografie storiche come Herman Schmerman di Forsythe e Walking Mad di Inger, è presente anche la prima assoluta From Afar di Blanc. Una creazione commissionata dal teatro e nata su invito dell'Abbagnato per rendere omaggio al genio e alla memoria di Ezio Bosso, deceduto a maggio del 2020.

Herman Schmerman, un pezzo del 1992 su musica di Thom Willems, è – come dice Forsythe –  «un titolo affascinante che non significa nulla» ma proprio per questo si trasforma in un inno a quella cosa chiamata “danza-danza” e ai corpi dei ballerini, fasciati da body e calzamaglie scuri di Gianni Versace e Forsythe ed esaltati dalle luci soffuse di Tanja Rühl e dello stesso Forsythe. Il lavoro, messo in scena da José Carlos Blanco Martínez in prima romana, è un esempio dello stile postclassico “forsythiano” fondato sull'ipertecnicismo accademico e sull'ipercinetismo fisico e si compone di due parti. La prima è contrassegnata da un quintetto formato dalle soliste Federica Maine e Marianna Suriano, da Elena Didini del Corpo di Ballo, dal Primo ballerino Alessio Rezza e da Alessandro Vinci dell'organico; la seconda è incentrata su un duo con l'étoile Susanna Salvi e il primo ballerino Michele Satriano.

scena del balletto
scena del balletto Herman Schmerman

Lo spazio, secondo il modus operandi di Forsythe, è occupato di volta in volta dai danzatori che entrano ed escono di scena con un ritmo coreutico e coreografico che segue quello percussivo e ossessivo della partitura di Willems. E se le donne usano in modo non ortodosso le scarpe da punta passando velocemente dall'en dedans all'en dehors, dal balance all'off balance con passi eseguiti in décalé, i partners non sono di meno e compiono dinamici e virtuosistici tecnicismi.

Come in un gioco il dancemaker americano si diverte a smontare e rimontare le basi della danse d'école a partire dal pas de deux e del pas de trois, qui riproposti al femminile, al maschile o misti, in un concept coreografico che resta in bilico tra imput atletico e afflato artistico. L'ottimo quintetto va veloce e passa il testimone al superbo duo Salvi-Satriano che sciorina con nonchalance gli enchaȋnements, accentuando la bellezza androginica di corpi ravvivati dai deliziosi gonnellini gialli di Versace e spronati da un arduo e studiato cimento.

Spetta a Walking Mad di Inger catapultarci nel mondo della danza contemporanea che ci trascina in un'altra atmosfera anche grazie alla musica travolgente del Bolero di Ravel e a quella struggente di Für Alina For Piano di Arvo Pärt. Creato nel 2001 e ripreso da Yvan Dubreuil, dopo il debutto al Costanzi nel 2018, Walking Mad è un balletto contemporaneo di impostazione teatrale e meta-teatrale a cominciare dall'inizio quando un uomo in bombetta e trenchgira per la platea, si ritrova poi sul palcoscenico e infine è spinto verso il proscenio da un muro invalicabile, ideato da Inger. Tutto infatti ruota intorno a questo muro che, di volta in volta, taglia in diagonale la scena, la delimita orizzontalmente e verticalmente, condiziona le azioni e le emozioni dei personaggi vestiti in modo casual da Inger e accompagnati dalle luci chiaroscurali di Erik Berglund.

scena del balletto
scena del balletto Walking Mad

Tre donne (Giorgia CalendaMarta MariglianiAnnalisa Cianci) e sei uomini (Giovanni CastelliAlessio RezzaJacopo GiardaMichele SatrianoGiacomo CastellanaSimone Agrò) traducono in danza – come spiega Inger – «un viaggio pieno di sorprese e svolte inattese» che però finisce dove era iniziato portando con sé qualcosa di nuovo. Tra forze centrifughe e centripete gli interpreti si muovono in una realtà fagocitata da loro stessi e segnata da questo muro delle incomprensioni e delle divisioni. Il Bolero fa da colonna sonora alla prima parte e sottolinea il parossismo corale di individui stremati, consumati dal bisogno di trovare una via di uscita al loro disagio esistenziale. Tutto però sembra inutile, niente pare avere senso e resta una donna sola, risucchiata dalla parete del muro nel deserto della sua solitudine. A salvarla arriva Für Alina For Piano di Pärt, una musica che restituisce umanità a queste figure “bechettiane”. Un'umanità ritrovata con l'ultimo dolce, malinconico duetto che nell'amore indica la strada da percorrere al di qua e di là di ogni muro.

Walking Mad è un'opera in cui esplode la visceralità della danza contemporanea tra abbracci, prese, salti e cadute di corpi preparati al meglio per restituire lo stile del coreografo svedese e la sua ricerca di attorialità e teatralità nella mise en danse. In chiusura il neoclassicismo di From Afar di Blanc, sulla Sinfonia N.1 Oceans di Bosso, sposta l'accento sull'evanescenza e sull'ineffabilità.

La creazione prende ispirazione dalla musica di Bosso per raccontare – come sottolinea lo stesso Blanc – «un viaggio, un naufragio interiore ed esteriore di un uomo e una donna […] tra presenza e assenza, vicinanza e distanza» in un flusso di note che, come le onde dell'oceano, metaforicamente avvolgono e travolgono la nostra vita tra gioie e dolori, sogni e delusioni. Sulla scena di Andrea Miglio un enorme relitto di nave accoglie un gruppo di naufraghi che iniziano la loro danza di speranza e salvezza guidati dai solisti Sara Loro e Giacomo Castellana. Vestiti da Anna Biagiotti con setosi costumi celesti per richiamarsi al cangiante colore oceanico, e illuminati da Fabrizio Marinelli, i ballerini volteggiano nel mare della nostra esistenza tra ensemble, soli, duetti e terzetti.

Il francese Nicolas Blanc nella sua aggraziata coreografia ha ben presente la lezione del grande Balachine ma riesce a dare personalità a From Afar e a guidare il Corpo di Ballo nella resa del suo neoclassicismo.

scena del balletto
scena del balletto From Afar

Forsythe/ Inger/ Blanc è uno spettacolo bello e ben fatto e non sono mancati gli applausi del pubblico. Una soddisfazione per Eleonora Abbagnato e un ulteriore riconoscimento per l'impegno profuso nella direzione della Compagnia di Balletto del Costanzi che, proprio grazie a lei, a giugno si esibirà a Parigi al Palais des Congrès. Ci auguriamo per loro e per tutti noi che l'inaccettabile conflitto russo-ucraino non impedisca all'arte di esprimersi e di contrastare la barbarie umana.


Cast & credits - Herman Schmerman

Titolo 
Forsythe/ Inger/ Blanc
Sotto titolo 
Herman Schmerman
Data rappresentazione 
27 febbraio 2022
Città rappresentazione 
Roma
Luogo rappresentazione 
Teatro Costanzi
Interpreti 
Étoiles, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo dell'Opera di Roma
Costumi 
Gianni Versace e William Forsythe
Coreografia 
William Forsythe, ripresa da José Carlos Blanco Martínez
Luci 
Tanja Rühl e William Forsythe
Musiche 
Thom Willems su base registrata

Cast & credits - Walking Mad

Titolo 
Forsythe/ Inger/ Blanc
Sotto titolo 
Walking Mad
Data rappresentazione 
27 febbraio 2022
Città rappresentazione 
Roma
Luogo rappresentazione 
Teatro Costanzi
Interpreti 
Étoiles, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo dell'Opera di Roma
Scenografia 
Johan Inger
Costumi 
Johan Inger
Coreografia 
Johan Inger, ripresa da Yvan Dubreuil
Luci 
Erik Berglund
Musiche 
Maurice Ravel, Bolero for Orchestra (1928); Arvo Pärt, Für Alina For Piano (1976) su base registrata

Cast & credits - From Afar

Titolo 
Forsythe/ Inger/ Blanc
Sotto titolo 
From Afar
Data rappresentazione 
27 febbraio 2022
Città rappresentazione 
Roma
Luogo rappresentazione 
Teatro Costanzi
Prima rappresentazione 
Roma, Teatro Costanzi 27 febbraio 2022
Interpreti 
Étoiles, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo dell'Opera di Roma
Scenografia 
Andrea Miglio
Costumi 
Anna Biagiotti
Coreografia 
Nicolas Blanc
Luci 
Fabrizio Marinelli
Musiche 
Ezio Bosso, Sinfonia N.1 Oceans (1. Allegro To Plough the waves, 2. Trio Nostalgija, An Immigrant song) su base registrata