Anni
Sessanta: nel piccolo villaggio austriaco di Siegheilkirchen, impregnato di
estremi atteggiamenti cattolici e nazionalistici, la vita scorre nella più
totale e apparente normalità. Un ragazzino dalle doti artistiche sopra la media
ma con poca volontà di studiare inizia a vendere i suoi disegni erotici di
nascosto e scoppia lo scandalo. Intanto suo zio, pittore affermato ma
scapestrato, sta per ridipingere la facciata del municipio e il giovane gli fa
da aiutante. Quando arriva Mariolina, una piccola venditrice ambulante rom, il
ragazzo si innamora e decide di salvarla dalle grinfie degli anti-reazionari del
paese.
Una scena del film
In
Austria e Germania tutti conoscono lillustratore e fumettista (anche musicista)
Manfred Deix: è una sorta di mito, i
giovanissimi lo studiano a scuola. I suoi disegni, tra lironico, il grottesco
e il politicamente scorretto, dopo primi (e non ancora sopiti) periodi di
attacchi e controversie, finalmente hanno ottenuto limportanza e il riconoscimento
che gli spettavano. è lui lart
director di Snotty Boy (letteralmente
“moccioso”), film danimazione presentato questanno non solo allAnnecy
International Animation Film Festival ma anche al Giffoni Film Festival e
ispirato in buona parte alla adolescenza dellartista austriaco, spentosi,
purtroppo, nel 2016 (a film non ancora concluso).
Una scena del film
«Il
cinema danimazione è cinema tout court» precisava Gianni Rondolino nel suo Storia
del cinema di animazione (Torino, Utet, 2005, p. 60). Gli stessi studi di
settore si stanno sempre più concentrando sullimportanza dellanimazione non
solo come prodotto relegato al pubblico di adolescenti, ma a qualcosa di molto
più complesso e tentacolare, che cambia la stessa percezione del prodotto e del
consumatore, nonché della sua narrazione e rappresentazione (e.g. C. Uva, Il sistema Pixar, Bologna, Il Mulino, 2017) fino a farne un
discorso di preciso carattere filosofico (e.g.
A. Tagliapietra, Filosofia dei cartoni animati,
Torino, Bollati Boringhieri, 2019). Un doppio binario di interpretazione quindi:
da un lato il prodotto pensato esclusivamente per i giovani spettatori (con i
suoi percorsi legati maggiormente al visivo), dallaltro linee metaforiche e di
rappresentazione che obbligatoriamente possono essere comprese solo da un pubblico
adulto (con riferimenti erotici molto più che espliciti: in questo film ad esempio
nasi a forma di pene, richiami allamplesso, ecc.).
Il
regista Marcus H. Rosenmüller, qui alla sua prima prova con un film danimazione (nel
film desordio Grave Decisions, 2016,
già raccontava di un ragazzino austriaco con la paura del Purgatorio), in
stretta collaborazione con lanimatore (e coregista) Santiago López Jover, decide di dirigere la storia scritta da Martin Ambrosch nel modo più classico
possibile: apparente normalità, situazione di disagio, elemento di disturbo,
lieto fine. Su questa struttura, in un lavoro durato ben quattordici anni, tra
animazioni e postproduzione, si innesta la satira feroce dellartista
austriaco: richiami alla sessualità tipicamente bavarese, con donne in carne,
dai seni enormi e dalle forme opulente; uomini assetati non solo di birra e
ancora legati a una concezione di uomo=forza e straniero=male; sacerdoti che
insegnano la misericordia a suon di punizioni corporali e mani sotto i banchi
dei giovani studenti.
Una scena del film
E
ancora: i due personaggi che vogliono eliminare la giovane ragazza rom di cui
si innamora il protagonista vivono in una dimensione storica e mentale
totalmente deviata (ma attualissima) fatta di ricordi legati al nazifascismo,
ai lager, all“eliminazione del problema” e al gergo cameratistico. A loro si
contrappone un giovane “rivoluzionario”, che, coraggiosamente, apre un locale
dove non solo si fuma liberamente marijuana e si ascolta musica hippie, ma che
innesta una sorta di controrivoluzione nella mente del giovane protagonista e
così in tutta la vicenda. E se dietro la questione dellaffresco sul
municipio cè una critica fortissima allarte classica (stanca, ripetitiva,
sempre fatta dalle stesse persone), la potenza di Snotty Boy sta nella sua trasversalità spettatoriale: pensato per i
giovani, concepito per gli adulti (e viceversa se si vuole), insomma un film a
misura del suo protagonista, serio ma irriverente, coraggioso ma goliardico, proprio
come i fantastici disegni di Manfred
Deix.
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