Si è tenuto il 15 maggio 2021, in
diretta streaming dal teatro Fenaroli
di Lanciano, un concerto per ricordare la rivolta dei rom e dei sinti nello
Zigeunerlager di Auschwitz-Birkenau: il 16 maggio 1944, infatti, i prigionieri
del campo si ribellarono con quanto poterono (pietre, utensili) al
trasferimento nelle camere a gas, le stesse nelle quali trovarono poi purtroppo
la morte il 2 agosto dello stesso anno. Quella prima rivolta rappresenta oggi
un simbolo di resistenza per le popolazioni romanès in Italia e nel mondo, ed è
per questo che Santino Spinelli,
musicista e compositore rom abruzzese, ha voluto ricordarla con un concerto che
è valso il patrocinio dellUNAR - Presidenza del Consiglio dei Ministri e che ha
visto protagonisti lAlexian Group, lOrchestra Sinfonica Gioacchino Rossini di
Pesaro e i solisti dellOrchestra europea per la pace, magistralmente diretti
da Nicola Russo. Un momento del concerto © ph Orchestra Sinfonica Rossini
Il concerto “etnosinfonico”, a
lungo pensato da Spinelli in collaborazione con il primo violino della Rossini Marco Bartolini, perseguiva un
obiettivo preciso: portare a livello sinfonico la musica rom, qui incarnata
dalle composizioni dello stesso Spinelli e dai suoi originali riadattamenti di brani
tradizionali della cultura romaní. A proposito dei grandi compositori che, soprattutto
nel periodo romantico, furono affascinati e ispirati dalle musiche dei rom,
Spinelli ha dichiarato in conferenza stampa lintento di voler sperimentare il
percorso opposto: ripensare la musica rom in chiave sinfonica e far sì che la
presenza dellorchestra potesse conferirle un carattere universale in grado di
condurla oltre lo steccato etnico. Una ripartenza in grande stile, non solo per
i musicisti dellAlexian Group tornati finalmente sul palco ma anche per la
Rossini, che ha scelto di inaugurare con questo progetto la stagione
concertistica, proseguendo non solo nella sua vocazione allinnovazione ma
anche nella scelta di sottoscrivere eventi artistici di alto livello.
Un momento del concerto © ph Orchestra Sinfonica Rossini Il concerto è stato preceduto dai
contributi video della cerimonia solenne di deposizione della corona di alloro
presso il Monumento al Samudaripen (il genocidio dei rom e dei sinti), sito nel
Parco delle Memorie di Lanciano, e della visita, guidata da Michele Andreola, allo Zigeunerlager di
Birkenau.
Il messaggio di speranza, rivolto
non solo ai membri delle comunità rom e sinte ma anche agli studenti delle
numerose scuole italiane collegate per assistere al concerto, è stato infine
affidato alla musica: con Gelem Gelem,
inno transnazionale della popolazione romaní, si è dato avvio al concerto che
ha visto Gennaro Spinelli, figlio di
Santino, al primo violino e i tre cantanti lirici Federica Serpente, Bianca
DAmore e Nunzio Fazzini
cimentarsi con i brani in romanés. Liniziativa si è rivelata di grande pregio, non solo dal
punto di vista culturale ma anche per limpegno sociale profuso dai tanti
co-organizzatori nel voler ricordare un avvenimento storico importantissimo –
come ha sottolineato il direttore dellUnar Triantafillos Loukarelis in conferenza stampa. La musica, ha detto
Loukarelis, è lo strumento che forse più di altri riesce a trasmettere quei
valori che la storia dovrebbe conservare, tramandare: i valori della libertà e
della memoria.
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