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Un concerto “etnosinfonico” in onore di rom e sinti

di Antonella Dicuonzo
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Data di pubblicazione su web 29/06/2021  

Si è tenuto il 15 maggio 2021, in diretta streaming dal teatro Fenaroli di Lanciano, un concerto per ricordare la rivolta dei rom e dei sinti nello Zigeunerlager di Auschwitz-Birkenau: il 16 maggio 1944, infatti, i prigionieri del campo si ribellarono con quanto poterono (pietre, utensili) al trasferimento nelle camere a gas, le stesse nelle quali trovarono poi purtroppo la morte il 2 agosto dello stesso anno. Quella prima rivolta rappresenta oggi un simbolo di resistenza per le popolazioni romanès in Italia e nel mondo, ed è per questo che Santino Spinelli, musicista e compositore rom abruzzese, ha voluto ricordarla con un concerto che è valso il patrocinio dell’UNAR - Presidenza del Consiglio dei Ministri e che ha visto protagonisti l’Alexian Group, l’Orchestra Sinfonica Gioacchino Rossini di Pesaro e i solisti dell’Orchestra europea per la pace, magistralmente diretti da Nicola Russo.


Un momento del concerto
© ph Orchestra Sinfonica Rossini

Il concerto “etnosinfonico”, a lungo pensato da Spinelli in collaborazione con il primo violino della Rossini Marco Bartolini, perseguiva un obiettivo preciso: portare a livello sinfonico la musica rom, qui incarnata dalle composizioni dello stesso Spinelli e dai suoi originali riadattamenti di brani tradizionali della cultura romaní. A proposito dei grandi compositori che, soprattutto nel periodo romantico, furono affascinati e ispirati dalle musiche dei rom, Spinelli ha dichiarato in conferenza stampa l’intento di voler sperimentare il percorso opposto: ripensare la musica rom in chiave sinfonica e far sì che la presenza dell’orchestra potesse conferirle un carattere universale in grado di condurla oltre lo steccato etnico. Una ripartenza in grande stile, non solo per i musicisti dell’Alexian Group tornati finalmente sul palco ma anche per la Rossini, che ha scelto di inaugurare con questo progetto la stagione concertistica, proseguendo non solo nella sua vocazione all’innovazione ma anche nella scelta di sottoscrivere eventi artistici di alto livello.


Un momento del concerto
© ph Orchestra Sinfonica Rossini

Il concerto è stato preceduto dai contributi video della cerimonia solenne di deposizione della corona di alloro presso il Monumento al Samudaripen (il genocidio dei rom e dei sinti), sito nel Parco delle Memorie di Lanciano, e della visita, guidata da Michele Andreola, allo Zigeunerlager di Birkenau.

Il messaggio di speranza, rivolto non solo ai membri delle comunità rom e sinte ma anche agli studenti delle numerose scuole italiane collegate per assistere al concerto, è stato infine affidato alla musica: con Gelem Gelem, inno transnazionale della popolazione romaní, si è dato avvio al concerto che ha visto Gennaro Spinelli, figlio di Santino, al primo violino e i tre cantanti lirici Federica Serpente, Bianca D’Amore e Nunzio Fazzini cimentarsi con i brani in romanés.

L’iniziativa si è rivelata di grande pregio, non solo dal punto di vista culturale ma anche per l’impegno sociale profuso dai tanti co-organizzatori nel voler ricordare un avvenimento storico importantissimo – come ha sottolineato il direttore dell’Unar Triantafillos Loukarelis in conferenza stampa. La musica, ha detto Loukarelis, è lo strumento che forse più di altri riesce a trasmettere quei valori che la storia dovrebbe conservare, tramandare: i valori della libertà e della memoria.







È possibile riguardare la diretta del concerto sul sito abruzzolive.it
 
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