Presente, futuro e passato
![Segnale d’allarme. La mia battaglia VR](../recensioni/img/cat6/0920_germano_big.jpg)
L'udienza
sembra fidarsi di Germano: paga volentieri il biglietto per vederlo a teatro, è
disposta ad ascoltare quello che ha da dire, ad annuire con approvazione mentre
egli passeggia tra le poltrone. Ma siamo lontani da un Leopardi, da un Ligabue,
dal malato mentale o dal padre di famiglia di una periferica realtà romana, per
citare alcune note pellicole che hanno visto l'attore romano protagonista sul
grande schermo (rispettivamente Il giovane favoloso di Mario Martone, 2014, Volevo
Nascondermi di Giorgio Diritti, 2020, Come Dio
comanda di Gabriele Salvatores, 2008, Favolacce dei
fratelli D'Innocenzo, 2020).
Si parla bensì di un uomo in carne e ossa, pronto a dire la sua in tema di
politica, economia, immigrazione e patriottismo, a criticare fortemente ciò che
non va nella società odierna e a proporre giudizi e soluzioni più o meno
ragionevoli. Tra gli argomenti trattati le nuove tecnologie e i social, nuovi contesti di propaganda politica: l'elettore medio, vittima
della progressiva deprivazione culturale, voterà in base a obsolete prese di
posizione (sinistra o destra) o in base ai like.
![](img/cat6/0920_germano_int2.jpg)
Da non dimenticare la modalità di fruizione: la realtà
virtuale è una scelta apparentemente
discutibile poiché in contrapposizione con il concetto di spettacolo dal vivo. Dopo
aver indossato cuffie e visore, il singolo viene trasportato in uno spazio altro:
non si trova più nel chiostro ma in un teatro al chiuso; le persone accanto a
lui sono diverse da quelle che vedeva pochi istanti prima. Nella propria mente
confonde l'odore dell'erba con quello del legno del teatro eppure sa di non
essere lì, sa che in quel contesto non ha “voce”, sa di essere invisibile. Al
contrario di quanto accade in rete, dove si è schiavi di immagini e vittime di fake
news, il fruitore diventa consapevole dell'artificio e si spaventa.
Nell'impossibilità di trovare complicità con il mondo esterno, dal quale è
stato isolato, rimane solo con sé stesso a riflettere sui propri pensieri,
giudizi e rancori.
![](img/cat6/0920_germano_int3.jpg)
Alla visione in 3D segue un incontro dal vivo con i tre artisti: esperienza necessaria per condividere un comune senso di colpa, di inettitudine. Si rivelano l'idea iniziale, i meccanismi drammaturgici e di regia, i motivi della scelta della realtà virtuale. Tutto torna a essere chiaro dopo un finale di spettacolo che già svelava, rassicurando o turbando, gli arcani dell'intera messinscena. «Non mi ha mai soddisfatto il modo in cui fino a ora è stato raccontato»: così Germano, che reinterpreta il testo Mein Kampf, attualizzando e spogliando il nazismo della veste di mero orrorifico emblema. Non si danno risposte ma si invita a porsi domande, ad assumere un atteggiamento critico e mai passivo.
Segnale d’allarme. La mia battaglia VR
![Un momento dello spettacolo visto al Teatro della Pergola di Firenze il 30 gennaio 2020 © Noemi Ardesi](img/cat6/0920_germano_coldx.jpg)
Un momento dello spettacolo
Cast & credits
Titolo
Segnale d’allarme. La mia battaglia VR |
|
Data rappresentazione
17 settembre 2020 |
|
Città rappresentazione
Firenze |
|
Luogo rappresentazione
Chiostro Grande di Santa Maria Novella |
|
Evento
Materia Prima |
|
Soggetto
Elio Germano, Chiara Lagani |
|
Regia
Elio Germano, Omar Rashid |
|
Interpreti
Elio Germano |
|
Produttori
Pierfrancesco Pisani, Elio Germano, Omar Rashid, Alessandro Mancini, Luca Fortino |
|
Produzione
Gold Productions, Infinito e Riccione Teatro |
|
Sceneggiatura
Elio Germano, Chiara Lagani |
|
Fotografia
Luigi Ruggiero, Filippo Pagotto |
|
Note
Post-produzione: Sasan Bahdorienejad Grafica: Azzurra Giuntini |