Vivere il sogno di un mare infinito
La tenera storia d'amore di Gaza Mon Amour viaggia sui binari rassicuranti della semplicità, sebbene emergano sullo sfondo le attuali, soffocanti tensioni politiche e culturali di Gaza (attraverso il vociare indistinto dei programmi televisivi d'attualità, la concezione retrograda delle soap opera, l'allusione alla severa intransigenza di Hamas e al sogno dell'Europa). Il “pomposo” titolo del film è un palese richiamo a Hiroshima Mon Amour (1959): una citazione che (per fortuna) rimane confinata nell'universo degli omaggi cinefili, anche se il riferimento all'irraggiungibile capolavoro di Alain Resnais potrebbe rimandare per analogia al modo in cui certe relazioni subiscono (esplicitamente o implicitamente) la pesante ombra di una guerra, passata o presente.
Il realismo di Gaza Mon Amour, tipico dell'affascinante, duraturo rinascimento del cinema medio-orientale, si inserisce alla perfezione in quella linea concettuale già intrapresa di recente da opere come il divertente Tutti Pazzi per Tel Aviv (Sameh Zaobi, 2018) o l'intenso Sarah e Saleem - Là dove nulla è possibile (Muayad Alayan, 2018). In particolare, in quest'ultima pellicola sono analizzati i possibili risvolti tragici (vagamente shakespeariani) di un adulterio con al centro due persone appartenenti a nazioni differenti.
Ma l'atto di denuncia dei fratelli Nasser non risiede solo nella potenza salvifica di un'unione tra una coppia di individui che, dopo aver vagato a lungo nella solitudine (per scelta o per fatalità), rivendicano il proprio (e il nostro) diritto di amare, ottenendo finalmente la grazia insperata di un contatto umano. Come in Chiamami con il tuo nome di Luca Guadagnino (2017), il ritrovamento della sensuale-sessuale statua del dio Apollo è il punto di forza comico (e, in un certo senso, drammatico) di Gaza Mon Amour, l'orizzonte ideologico verso cui il film vuole dirigersi, la “bussola” attraverso la quale smascherare le grandi contraddizioni e ipocrisie di un paese dimentico del tempo in cui «il mare era ancora pulito ed infinito».
Gaza mon amour
Cast & credits
Titolo
Gaza mon amour |
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Origine
Palestina, Francia, Germania, Portogallo, Qatar |
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Anno
2020 |
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Durata
88 min. |
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Evento
77ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2020 |
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Colore | |
Regia
Tarzan Nasser, Arab Nasser |
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Interpreti
Salim Daw Hiam Abbass Maisa Abd Elhadi George Iskandar Hitham Al Omai Manal Awad |
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Produttori
Rani Massalha, Marie Legrand |
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Produzione
Les Films du Tambour |
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Distribuzione
Versatile |
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Scenografia
Tarzan e Arab Nasser |
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Costumi
Hamada Atallah |
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Sceneggiatura
Tarzan Nasser, Arab Nasser in collaborazione con Fadette Drouard |
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Montaggio
Véronique Lange |
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Fotografia
Christophe Graillot |
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Suono
Tim Stephan, Roland Vajs, Pedro Góis |
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Musiche
Andre Matthias |