Un Chisciotte tra i ghiacci roventi
Blando passatempo per tutti, scuola di formazione e illusione per Leshka che non si accontenta di una visione compulsiva ma affida la sua formazione e il suo destino, nello stordimento spazio-temporale della chat, a una porno influencer di Detroit. La moderna Dulcinea diventa la sua missione, la sua speranza, lo scopo della sua vita, Detroit il suo Graal per conquistare il quale non esita a uccidere l'amico che gli si prospetta come rivale (immagina fantasmaticamente che si intrattenga con l' “amata”). E poi via, con qualche reminiscenza dell'empito di libertà del protagonista di Into the Wild, verso l'oriente salvifico, verso il sogno americano. Basta rubare una barca, prendere un fucile e qualche scatoletta di cibo per partire verso il suo viaggio di formazione. Pochi gli ostacoli: qualche bracconiere, il mare ghiacciato ma poi… la guardia costiera americana lo intercetta e lo accoglie, intenerita dalla sua ingenuità e promette di portarlo a Detroit, l'unica parola che lui pronuncia ossessivamente e che estrae dallo stentato inglese che aveva imparato nelle lunghe notti d'inverno per essere pronto all'incontro con “Hollysweet_999”.
Ma è tutto così facile? È tutto così vero? Il tema portante del film – e cioè il rapporto tra sogno e realtà, la labilità del confine tra l'uno e l'altra in un mondo in cui la realtà virtuale pare sempre più sovrapporsi a quella reale – pare virare bruscamente verso l'apologo, quando tutto sembra riprendere le vie più prosaiche della realtà e il nostro buon cacciatore Leshka ricompare stabilmente nella sua isola con le sue baracche e l'amico che credeva di aver ucciso semplicemente un po' fasciato. La narrazione che aveva proceduto con una sua garbata freschezza pare dunque impennarsi in una presunzione di universalità francamente un po' sproporzionata al garbato andamento narrativo. Si tratta comunque di un'opera prima, il giovane regista avrà tutto il tempo per decantare il suo talento imbrigliandolo in tematiche più contenute.
Kitoboy
Cast & credits
Titolo
Kitoboy |
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Sotto titolo
The Whaler Boy |
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Origine
Russia, Polonia, Belgio |
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Anno
2020 |
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Durata
94 min. |
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Evento
77ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2020 |
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Colore | |
Regia
Philipp Yuryev |
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Interpreti
Vladimir Onokhov (Leshka) Kristina Asmus (Ragazza americana) Vladimir Lyubimtsev (Kolyan) Nikolay Tatato (nonno) Arieh Worthalter (Guardia di frontiera) Maria Chuprinskaya (Ragazza bionda) |
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Produttori
Alexey Uchitel |
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Produzione
Rock Films |
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Distribuzione
Loco Films |
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Scenografia
Georgy Kolotygin, Artem Kuzmin |
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Costumi
Boris Kukolkin |
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Sceneggiatura
Philipp Yuryev |
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Montaggio
Karolina Maciejewska, Alexander Krylov, Philipp Yuryev |
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Fotografia
Mikhail Khursevich, Yakov Mironchev |
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Suono
David Vrancken |
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Musiche
Krzysztof A Janczak |