The World to Come
Verso la metà dellOttocento, nel nord dello
stato di New York, Abigail si
appresta a iniziare un nuovo anno nella fattoria in cui vive con suo marito Dyer. Mentre riflette sullanno che
verrà, sfogliando le annotazioni del suo diario emerge il suo comportamento
pacato e stoico a contrasto con le complesse emozioni che affiorano dalle
pagine. Allarrivo della primavera incontra Tallie,
donna estroversa e di straordinaria bellezza, appena trasferitasi con il marito
Finney in una fattoria nelle
vicinanze. Le due provano a stringere una relazione, riempendo un vuoto di cui
non conoscevano lesistenza. Il film segue il crescere dellintimità e
dellappassionato attaccamento tra le due donne, proprio mentre incominciano a
comprendere di non avere alcun modello a cui riferirsi per affrontare la
condizione in cui si trovano. Mentre i mariti fanno i conti con lintensità del
legame delle loro mogli, tra i sentimenti feriti di Dyer e la gelosia
vendicativa di Finney, gli eventi culminano con la decisione di questultimo di
allontanare Tallie, e la determinazione di Abigail a seguire la sua anima
gemella. Una scena del film © Biennale Cinema 2020
Proiezioni: domenica 6 settembre, ore 08:15, Sala Grande
domenica 6 settembre, ore 09:00, Sala Giardino
domenica 6 settembre, ore 11:30, Sala Darsena
/ Sala Giardino
domenica 6 settembre, ore 14:00, Sala
Giardino
domenica 6 settembre, ore 16:30, Sala
Giardino
lunedì 7 settembre, ore 11:30, PalaBiennale
lunedì 7 settembre, ore 22:15, Sala Perla
Mona Fastvold
Nata il 7 marzo del 1986 a Olso, è attrice e scrittrice.
È conosciuta per alcuni suoi precedenti lavori cinematografici quali The Sleepwalker (2014) e Linfanzia di un capo (2015).
Śniegu już nigdy nie będzie (Non ci sarà più la neve)
Zhenia, un massaggiatore dellest, fa il suo
ingresso nella vita dei facoltosi abitanti di una comunità scialba e apparentemente
inaccessibile. Questi ultimi, a dispetto della loro ricchezza, lasciano
trapelare tristezza interiore e desideri repressi. Le mani del misterioso nuovo
arrivato hanno proprietà curative, e i suoi occhi riescono a penetrare le
loro anime. Alle loro orecchie, il suo accento russo suona come unantica
melodia, un ricordo di uninfanzia più sicura e protetta. Zhenia
cambierà le loro vite. Secondo la regista la neve può essere considerata
come un elemento pervasivo e pericoloso, ma anche come fonte di sicurezza e
conforto. I protagonisti, concentrati sul loro piccolo mondo rassicurante,
dietro le apparenze sono alla ricerca di una dimensione più spirituale fatta
di contatto, intimità, sesso, comprensione, libertà. Quindi proiettano le
proprie fantasie su uno sconosciuto che fa loro da specchio. Realtà o
illusione?
Una scena del film © Biennale Cinema 2020
Proiezioni:
domenica 6 settembre, ore 19:00, Sala
Giardino
domenica 6 settembre, ore 19:15, PalaBiennale
domenica 6 settembre, ore 19:45, Sala Darsena
domenica 6 settembre, ore 21:45, Sala
Giardino
domenica 6 settembre, ore 22:30, Sala Darsena
martedì 8 settembre, ore 08:30, Sala
Pasinetti
martedì 8 settembre, ore 11:00, Sala
Pasinetti
martedì 8 settembre, ore 19:15, Sala
Pasinetti
martedì 8 settembre, ore 19:30, Sala Perla 2
martedì 8 settembre, ore 22:00, Sala
Pasinetti
Małgorzata Szumowska È una delle più importanti registe polacche di oggi. Nata nel 1973 a Cracovia, ha scritto e prodotto e diretto lungometraggi e documentari che hanno ricevuto numerosi riconoscimenti su scala nazionale e internazionale. Il suo primo lungometraggio Happy Man (2000) è stato nominato Discovery of the Year allEuropean Film Awards e ha ottenuto un premio speciale al Thessaloniki International Film Festival. Il suo secondo lungometraggio Strangers (2004) è stato presentato al Sundance e a Berlino. Con 33 Scenes From Life (2008) ha ricevuto il Premio Speciale della Giuria al Festival di Locarno. Successivamente ha diretto Elles (2011) con Juliette Binoche e In The Name Of, con cui ha vinto il Teddy Award al Festival di Berlino. Nel 2015, la Berlinale le ha conferito lOrso dargento per il miglior regista per Body e nel 2018 con Mug ha vinto il Gran Premio della Giuria. Il suo primo lungometraggio in lingua inglese The Other Lamb (2019) è stato selezionato per essere proiettato a Toronto, San Sebastian e Londra.
Michał Englert
Regista e sceneggiatore polacco nato a
Varsavia nel 1975. Collabora da tempo con la regista Małgorzata Szumowska, con la quale ha ricevuto premi dalla Polish
Narrative Film Festival per 33 Scenes
from Life e per Body (2016) come
miglior film e miglior sceneggiatura dalla Polish Academy Award.
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