Notturno Girato nel corso di tre
anni sui confini fra Iraq, Kurdistan, Siria e Libano, il film racconta la
quotidianità che sta dietro alla tragedia continua di guerre civili, dittature
feroci, invasioni e ingerenze straniere, sino allapocalisse omicida dellISIS.
Storie diverse, alle quali la narrazione conferisce ununità che va al di là
delle divisioni geografiche. Tuttintorno, e dentro le coscienze, segni di
violenza e distruzione: ma in primo piano è lumanità che si ridesta ogni
giorno da un “notturno” che pare infinito.
Un film di luce dai
materiali oscuri della storia in cui giunge leco della guerra, se ne sente la
presenza opprimente: quel peso tanto gravoso da
impedire di proiettarsi nel futuro.
Una scena del film © Biennale Cinema 2020 Proiezioni: martedì 8 settembre, ore 8:15, Sala Grande martedì 8 settembre, ore 9:00, Sala Giardino martedì 8 settembre, ore
11:30, Sala Giardino martedì 8 settembre, ore
11:30, Sala Darsena martedì 8 settembre, ore
14:00, Sala Giardino martedì 8 settembre, ore
17:00, Sala Giardino mercoledì 9 settembre,
ore 11:40, PalaBiennale mercoledì 9 settembre,
ore 22:00, Sala Perla Gianfranco Rosi
Regista e documentarista
di nazionalità italiana e statunitense, dopo aver frequentato luniversità nel belpaese
si trasferisce a New York e si diploma presso la New York University Film
School. Nel 2008 il suo primo lungometraggio Below Sea Level, girato a Slab City in California, vince i premi
Orizzonti e Doc/It alla Mostra di Venezia dello stesso anno. La pellicola si
aggiudica anche il Grand Prix e il Prix des Jeunes al Cinéma du Réel del 2009,
il premio per il miglior film al One World Film Festival di Praga, il Premio
Vittorio De Seta al Bif&st 2009 per il miglior documentario ed è candidato
come miglior documentario allEuropean Film Awards 2009. Nel
2013 vince il Leone doro al festival di Venezia con Sacro GRA, candidato anche come miglior documentario allo European
Film Awards 2014.
Spy no tsuma (Moglie di
una spia) È il 1940 a Kobe, la
notte prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale. Il mercante locale
Yusaku Fukuhara sente che le cose stanno prendendo una brutta piega e decide di
recarsi in Manciuria, senza portare con sé la moglie Satoko. Lì è casualmente testimone
di un atto di barbarie e, determinato a renderlo pubblico, entra in azione. Nel
frattempo, Satoko viene contattata da Taiji Tsumori, suo amico dinfanzia e
membro della polizia militare, il quale le racconta della morte di una donna
che suo marito ha riportato in Giappone dalla Manciuria. Satoko è accecata
dalla gelosia e se la prende con Yusaku. Ma quando scopre le vere intenzioni
del marito, fa una cosa impensabile per garantire la sua incolumità e la loro
felicità.
Ambientato in una città
della campagna giapponese durante il periodo angosciante e terribile della
guerra, il film narra la lotta di una coppia per superare la sfiducia e restare
fedele al proprio amore luno per laltra. Muovendosi in un contesto storico e
sociale pre-determinato, il regista si interroga sullangoscia per il futuro
provata da coloro che hanno vissuto levento bellico. Una scena del film © Biennale Cinema 2020 Proiezioni: martedì 8 settembre, ore
22:00, Sala Perla 2 mercoledì 9 settembre,
ore 08:30, Sala Darsena mercoledì 9 settembre,
ore 11:00, Sala Grande mercoledì 9 settembre,
ore 22:00, Sala Grande giovedì 10 settembre, ore
08:30, PalaBiennale giovedì 10 settembre, ore
14:00, Astra 1 giovedì 10 settembre, ore
14:15, Astra 2 giovedì 10 settembre, ore
16:30, Astra 1 giovedì 10 settembre, ore
16:45, Astra 2 venerdì 11 settembre, ore
22:00, Sala Perla 2 Kiyoshi Kurosawa
Regista, sceneggiatore, attore. Inizia a
interessarsi di cinema seguendo le lezioni universitarie del teorico Hasumi Shigehiko. Durante gli anni Settanta
gira diversi film in super8, ma è con il decennio successivo che inizia la sua
produzione ufficiale. Come molti altri registi giapponesi, inizia il proprio
percorso cinematografico dal basso, girando film erotici e horror a basso
costo. Negli anni seguenti si limita a realizzare produzioni di genere per il
mercato video. Alla fine degli anni Novanta arriva il successo internazionale
con il thriller Kyua (Cure, 1997).
Nel 2001 vince il premio Fipresci a Cannes con lhorror Kairo (Circuito). Nel 2003 è ancora presente in concorso a Cannes
con Akarui mirai (Bright Future).
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