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Ripartire danzando nel segno di Davide Bombana

di Gabriella Gori
  Davide Bombana
Data di pubblicazione su web 29/06/2020  

L’arte, come la vita, non finisce mai di sorprenderci e lo sa bene Davide Bombana, coreografo di fama internazionale, nominato direttore del ballo del Teatro Massimo di Palermo per il triennio 2020-2023. Un incarico importante la cui proposta – spiega – «è arrivata a dicembre, prima della pandemia del Covid-19 e solo ora si può concretizzare».

Milanese doc e di formazione scaligera, Davide arriva nella calda e assolata Trinacria con una notevole esperienza sia come primo ballerino che come autore di coreografie. Il suo curriculum è dei più nutriti: svettano su tutti i ruoli del repertorio classico e neoclassico danzati fino agli anni Novanta in rinomati organici fra cui la Scala di Milano, il Pennsylvania Ballet di Philadelphia, lo Scottish Ballet di Glasgow, il London Festival Ballet di Londra, il Bayerische Staatsballet di Monaco. L’attività di coreografo lo ha portato a collaborare con grandi compagnie: l’Opera di Parigi, il National Ballet of Canada di Toronto, il New York Choreographic Institute di New York, il Queensland Ballet di Brisbane in Australia, solo per citarne alcune, e a ricevere importanti riconoscimenti quali il premio “Danza&Danza” (2004, 2011, 2012, 2015), il “Premio Le Muse” (2014) e la reiterata committenza dei Wiener Philharmoniker per le parti danzate del Concerto di Capodanno (2012, 2015, 2018).

Una carriera costellata di successi a cui si è aggiunta nel 1998 la direzione di MaggioDanza, il corpo di ballo fiorentino, che precede nell’ambito gestionale quella testé ricevuta alla guida del ballo del Teatro Massimo. Un’opportunità da cogliere al volo per un artista come lui desideroso di contribuire alla ripartenza della danza e del balletto, dopo il protrarsi del forzato lockdown.

«Non nascondo che sulla mia decisione hanno pesato e non poco la presenza di Francesco Giambrone, sovrintendente del Massimo, e del suo team organizzativo e artistico. Due fattori da non sottovalutare e che considero una garanzia sotto tutti i punti di vista».

Come gestirà il corpo di ballo in un periodo di distanziamento sociale? 

Anche nel nostro caso valgono le stesse regole, non possiamo avere più di trenta ballerini in sala e per questo abbiamo quattro lezioni giornaliere per sette-otto danzatori a volta e le prove la sera. Il lavoro coreutico giornaliero è sconvolto ma non abbiamo alternative e ripartiremo con più grinta di prima.

A oggi da chi è formato l’organico tersicoreo del Massimo di Palermo?

Ci sono tre ballerine stabili e gli altri sono ingaggiati a progetto. C’è una graduatoria di merito da seguire composta dagli aventi diritto. In tutto si arriva a una trentina di elementi. Nel caso si dovesse realizzare una grossa produzione sarà possibile reclutare altri artisti. Il gruppo è eterogeneo ma di alto livello.

Ha già in mente i titoli da mettere in scena?

L’idea è di tener presente il repertorio classico, neoclassico e contemporaneo con la messinscena di lavori firmati da maestri della coreografia. Nell’incarico è prevista anche una mia creazione all’anno ma il corpo di ballo palermitano non sarà una compagnia d’autore in quanto i titoli a mio nome saranno un numero esiguo. Prima della pandemia Marco Bellone, coordinatore del ballo, mi aveva invitato per la ripresa di due miei balletti, le Les Liaisons Dangereuses e Romeo e Giulietta, che sono saltati per il Coronavirus. Mi auguro che il peggio sia passato e che si possa ripartire con stagioni belle e accattivanti, tenendo sempre d’occhio la curva epidemica.

Davide Bombana in sala prove
Davide Bombana in sala prove

Cosa è previsto per l’imminente ripartenza? 

Per la musica al Massimo siamo ripartiti in quarta con un concerto ai primi di luglio al chiuso. La platea sarà senza poltrone e il coro sarà sul palcoscenico. Per la danza si è pensato a una serata composita il 2 agosto all’aperto al Teatro di Verdura tra distanza e vicinanza coreografica. Il rispetto del distanziamento sarà al centro di un mio pezzo intitolato Ripar-Tänze sulla Grossa fuga op. 133 di Beethoven nella versione per orchestra e archi e musica registrata. Una mescolanza linguistica italo-tedesca che mette insieme la parola ripartenze e Tänze (danza) in una produzione per ventiquattro ballerini rigorosamente distanti ma emotivamente vicini. La vicinanza in senso stretto sarà affidata invece a due coppie di primi ballerini del Teatro alla Scala ospiti: Martina Arduino e Marco Agostino, Nicoletta Mani e Timofej Andrijashenko che, uniti anche nella vita, si esibiranno in passi a due di MacMillan, Bigonzetti, Spoerli e in un mio duetto al maschile.

Dunque rullano i tamburi nel prestigioso teatro siciliano.

Sì, sono molto contento perché il clima è propositivo e sono stato accolto con grande cordialità e fiducia. Conosco il sovrintendente Giambrone fin da quando ero direttore di MaggioDanza e so che lui è uno dei pochi sovrintendenti interessati davvero alla danza e nutro nei suoi confronti rispetto e stima. Aveva in animo di apportare dei cambiamenti già a dicembre, quando ero andato a Palermo per riallestire i miei balletti, e all’epoca mi chiese di prendere in considerazione l’ipotesi della nomina a direttore del ballo. Un passo non facile da fare, specie ad anni di distanza dalla direzione di MaggioDanza, ma alla fine ho accettato. La mia vocazione è quella di fare il coreografo più che il direttore, e di questo sono consapevole, ma ho avuto modo di osservare modi e stili diversi di gestire organici e farò tesoro di questo bagaglio esperienziale nella conduzione del ballo palermitano. La responsabilità è tanta e cercherò di non deludere chi ha creduto in me.

Un sentito “Ad maiora!” a Davide Bombana e al corpo di ballo del Massimo di Palermo a dispetto del Covid-19 e per una ripartenza che li vedrà protagonisti nel nome dell’arte e della cultura.          



 




Davide Bombana, neodirettore del ballo del Teatro Massimo di Palermo.

 
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