Larte, come la
vita, non finisce mai di sorprenderci e lo sa bene Davide Bombana, coreografo di fama internazionale, nominato direttore
del ballo del Teatro Massimo di Palermo per il triennio 2020-2023. Un incarico
importante la cui proposta – spiega – «è arrivata a dicembre, prima della
pandemia del Covid-19 e solo ora si può concretizzare».
Milanese doc e di
formazione scaligera, Davide arriva nella calda e assolata Trinacria con una
notevole esperienza sia come primo ballerino che come autore di coreografie. Il
suo curriculum è dei più nutriti: svettano su tutti i ruoli del repertorio
classico e neoclassico danzati fino agli anni Novanta in rinomati organici fra
cui la Scala di Milano, il Pennsylvania Ballet di Philadelphia, lo Scottish Ballet di
Glasgow, il London Festival Ballet di Londra, il Bayerische Staatsballet di
Monaco. Lattività di coreografo lo ha portato a collaborare con grandi
compagnie: lOpera di Parigi, il National Ballet of Canada di Toronto, il New
York Choreographic Institute di New York, il Queensland Ballet di Brisbane in
Australia, solo per citarne alcune, e a ricevere importanti riconoscimenti
quali il premio “Danza&Danza” (2004, 2011, 2012, 2015), il “Premio Le Muse”
(2014) e la reiterata committenza dei Wiener Philharmoniker per le parti danzate del
Concerto di Capodanno (2012, 2015, 2018).
Una carriera
costellata di successi a cui si è aggiunta nel 1998 la direzione di
MaggioDanza, il corpo di ballo fiorentino, che precede nellambito gestionale quella
testé ricevuta alla guida del ballo del Teatro Massimo. Unopportunità da
cogliere al volo per un artista come lui desideroso di contribuire alla
ripartenza della danza e del balletto, dopo il protrarsi del forzato lockdown.
«Non nascondo che
sulla mia decisione hanno pesato e non poco la presenza di Francesco
Giambrone, sovrintendente del Massimo, e del suo team organizzativo e
artistico. Due fattori da non sottovalutare e che considero una garanzia sotto
tutti i punti di vista».
Come gestirà il
corpo di ballo in un periodo di distanziamento sociale?
Anche
nel nostro caso valgono le stesse regole, non possiamo avere più di trenta
ballerini in sala e per questo abbiamo quattro lezioni giornaliere per sette-otto
danzatori a volta e le prove la sera. Il lavoro coreutico giornaliero è
sconvolto ma non abbiamo alternative e ripartiremo con più grinta di prima.
A oggi da chi è
formato lorganico tersicoreo del Massimo di Palermo?
Ci
sono tre ballerine stabili e gli altri sono ingaggiati a progetto. Cè una graduatoria
di merito da seguire composta dagli aventi diritto. In tutto si arriva a una
trentina di elementi. Nel caso si dovesse realizzare una grossa produzione sarà
possibile reclutare altri artisti. Il gruppo è eterogeneo ma di alto livello.
Ha già in mente i
titoli da mettere in scena?
Lidea
è di tener presente il repertorio classico, neoclassico e contemporaneo con la
messinscena di lavori firmati da maestri della coreografia. Nellincarico è
prevista anche una mia creazione allanno ma il corpo di ballo palermitano non
sarà una compagnia dautore in quanto i titoli a mio nome saranno un numero
esiguo. Prima della pandemia Marco Bellone, coordinatore del ballo, mi
aveva invitato per la ripresa di due miei balletti, le Les Liaisons Dangereuses e Romeo
e Giulietta, che sono
saltati per il Coronavirus. Mi
auguro che il peggio sia passato e
che si possa ripartire con stagioni belle e accattivanti, tenendo sempre docchio
la curva epidemica.
Davide Bombana in sala prove
Cosa è previsto
per limminente ripartenza? Per
la musica al Massimo siamo ripartiti in quarta con un concerto ai primi di
luglio al chiuso. La platea sarà senza poltrone e il coro sarà sul palcoscenico.
Per la danza si è pensato a una serata composita il 2 agosto allaperto al
Teatro di Verdura tra distanza e vicinanza coreografica. Il rispetto del
distanziamento sarà al centro di un mio pezzo intitolato Ripar-Tänze sulla Grossa fuga op. 133 di Beethoven nella versione
per orchestra e archi e musica registrata. Una mescolanza linguistica
italo-tedesca che mette insieme la parola ripartenze e Tänze (danza) in una produzione per ventiquattro ballerini
rigorosamente distanti ma emotivamente vicini. La vicinanza in senso stretto
sarà affidata invece a due coppie di primi ballerini del Teatro alla Scala
ospiti: Martina Arduino e Marco Agostino, Nicoletta Mani e
Timofej Andrijashenko che, uniti anche nella vita, si esibiranno in
passi a due di MacMillan, Bigonzetti, Spoerli e in un mio
duetto al maschile.
Dunque rullano i
tamburi nel prestigioso teatro siciliano.
Sì,
sono molto contento perché il clima è propositivo e sono stato accolto con
grande cordialità e fiducia. Conosco il sovrintendente Giambrone fin da quando
ero direttore di MaggioDanza e so che lui è uno dei pochi sovrintendenti
interessati davvero alla danza e nutro nei suoi confronti rispetto e stima.
Aveva in animo di apportare dei cambiamenti già a dicembre, quando ero andato a
Palermo per riallestire i miei balletti, e allepoca mi chiese di prendere in
considerazione lipotesi della nomina a direttore del ballo. Un passo non
facile da fare, specie ad anni di distanza dalla direzione di MaggioDanza, ma
alla fine ho accettato. La mia vocazione è quella di fare il coreografo più che
il direttore, e di questo sono consapevole, ma ho avuto modo di osservare modi
e stili diversi di gestire organici e farò tesoro di questo bagaglio esperienziale
nella conduzione del ballo palermitano. La responsabilità è tanta e cercherò di
non deludere chi ha creduto in me.
Un sentito “Ad
maiora!” a Davide Bombana e al corpo di ballo del Massimo di Palermo a dispetto
del Covid-19 e per una ripartenza che li vedrà protagonisti nel nome dellarte
e della cultura.
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