Irradiés / Sheytan vojud nadarad

La redazione

Data di pubblicazione su web 24/02/2020

Irradiés / Sheytan vojud nadarad

Irradiés (Irradiated)

«Cosa vuol dire essere un sopravvissuto non può essere espresso a parole. Per sopravvivere bisogna prendere contatto con l'irradiazione, dalla quale non esiste protezione. Il male si irradia anche nelle generazioni successive».

Un film estremo che racconta il viaggio nel dolore del dopoguerra. Tra i testimoni sopravvissuti, lo stesso regista Rithy Pahn e Marceline Loridan.

Proiezioni:

venerdì 28 febbraio, ore 16:00, Berlinale Palast

sabato 29 febbraio, ore 10:00, Friedrichstadt-Palast

sabato 29 febbraio, ore 16:15, Haus der Berliner Festspiele

domenica 1 marzo, ore 15:15, Haus der Berliner Festspiele

Una scena di Irradiés © Rithy Pahn
Una scena di Irradiés
© Rithy Pahn

Rithy Panh

Nato in Cambogia nel 1964, nel 1980 fugge dalla dittatura degli Khmer Rossi e arriva a Parigi dove studia cinematografia all'Institut des Hautes Études (ora La Fèmis). Nel 2003 realizza il documentario S-21 in cui affronta la politica di sterminio degli Khmer Rossi tra il 1975 e il 1979. È cofondatore del Centre Bophana, dedicato all'archiviazione del patrimonio cinematografico cambogiano. Il suo L'image manquante (2013) è la prima produzione cambogiana a essere nominata per un Oscar.


Sheytan vojud nadarad (There Is No Evil)

Quattro storie parallele ma strettamente collegate che affrontano il tema della pena di morte sotto il regime dispotico: Heshmat, marito e padre esemplare che conduce una vita segreta; Pouya, assassino per obbligo; Javad, che chiede alla sua amata di sposarlo ma che sarà vittima di una brutta sorpresa; Bahram, medico incapace di praticare la sua professione.

Al centro una domanda: laddove la scelta sembra limitata alla resistenza o alla sopravvivenza, è possibile affermare la propria libertà? 

Proiezioni:

venerdì 28 febbraio, ore 18:30, Berlinale Palast

sabato 29 febbraio, ore 10.00, Haus der Berliner Festspiele

sabato 29 febbraio, ore 12:30, Friedrichstadt-Palast

domenica 1 marzo, ore 21:30, Haus der Berliner Festspiele

Una scena di
Una scena di Sheytan vojud nadarad
© Cosmopol Film

Mohammad Rasoulof

Nato in Iran nel 1972, durante gli studi in sociologia inizia a dirigere documentari e cortometraggi Dopo il suo secondo lungometraggio Iron Island, incontra serie difficoltà nel realizzare e distribuire le sue opere, vittime della censura iraniana. Arrestato sul set nel 2010, non ha mai smesso di ottenere numerosi riconoscimenti internazionali.


Cast & Credits











































Rithy Panh © Rithy Panh
Rithy Panh
© Rithy Panh











































Mohammad Rasoulof © Cosmopol Film
Mohammad Rasoulof
© Cosmopol Film


Cast & credits - Irradiés

Titolo 
Berlinale 2020
(28/02)
Sotto titolo 
Irradiés
Origine 
Francia, Cambogia
Anno 
2020
Durata 
88 min.
Colore 
Bianco e nero 
Regia 
Rithy Panh
Interpreti 
Bion (Buto Artist)
André Wilms (Lui)
Rebecca Marder (Elle)
Produttori 
Catherine Dussart, Rithy Panh, Emmanuel Migeot, Clémence Coppey
Produzione 
Aupheap Production, Phnom Penh, France 3 Paris
Sceneggiatura 
Rithy Panh, Agnès Sénémaud, Christophe Bataille
Montaggio 
Rithy Panh
Fotografia 
Prum Mesa
Suono 
Eric Tisserand
Musiche 
Marc Marder
Lingue disponibili 
ingelese, tedesco
Note 
Assistente alla regia: Socheat Cheng

Cast & credits - Sheytan vojud nadarad

Titolo 
Berlinale 2020
(28/02)
Sotto titolo 
Sheytan vojud nadarad
Origine 
Germania, Repubblica Ceca, Iran
Anno 
2020
Durata 
150 min.
Colore 
Regia 
Mohammad Rasoulof
Interpreti 
Bion (Buto Artist)
André Wilms (Lui)
Rebecca Marder (Elle)
Produttori 
Mohammad Rasoulof, Kaveh Farnam, Farzad Pak
Costumi 
Afsaneh Sarfejo
Sceneggiatura 
Mohammad Rasoulof
Montaggio 
Mohammadreza Muini, Meysam Muini
Fotografia 
Ashkan Ashkani
Suono 
Hasan Shabankareh
Musiche 
Amir Molookpour
Lingue disponibili 
farsi, inglese, tedesco
Note 
Assistente alla regia: Socheat Cheng