Berlin Alexanderplatz Francis si sveglia su una
spiaggia del sud dellEuropa; è sopravvissuto alla fuga dallAfrica occidentale
ed è determinato a vivere in maniera dignitosa e onesta. Arrivato a Berlino è
trattato senza pietà. Inizialmente resiste alla tentazione di spacciare droga ma
poi subisce la cattiva influenza di Reinhold, un uomo nevrotico e dipendente
dal sesso. Dopo lincontro con Eva, la proprietaria di un club, e una serie di esperienze
drammatiche, Francis troverà finalmente la felicità grazie alla conoscenza di
una escort. Questa versione cinematografica in
chiave contemporanea dellomonimo romanzo di Alfred Döblin parla della società e di chi ne è tagliato fuori. Non
diversamente da Fassbinder, Burhan Qurbani racconta un viaggio
cupo attraverso la “notte oscura dellanima”, complici anche le suggestive
immagini di una Berlino autentica.
Proiezioni:
mercoledì
26 febbraio, ore 15:30, Berlinale Palast giovedì 27 febbraio, ore 9:15, Friedrichstadt-Palast giovedì 27 febbraio, ore 15:00, Haus der Berliner Festspiele domenica 1 marzo, ore 17:15, Berlinale Palast Una scena di Berlin Alexanderplatz
© Stephany Kulbach/2019 Sommerhaus/eOne Germany
Burhan Qurbani
Nasce in Germania nel 1980 da genitori fuggiti dall'Afghanistan per via delle persecuzioni politiche del 1979. Dopo diverse esperienze al Staatstheater di Stoccarda e al Stadttheater di Hannover, si diploma in regia nel 2002 alla Film Academy di Baden-Württemberg. Il film con cui si diploma, Shahada, è stato proiettato nella sezione Competition della Berlinale 2010; il suo secondo lungometraggio, Wir sind jung. Wir sind stark, ha aperto la Festa del Cinema di Roma e l'Hof Internationale Film Festival (2014). Entrambi i film hanno vinto diversi premi.
The Roads Not Taken
Leo giace nel letto, confuso e perso nei suoi pensieri. La gente attorno a lui non lo considera più seriamente. Con una proverbiale tenerezza, la figlia Molly lo accompagna attraverso la città di New York. Anche se il suo lavoro è in bilico, resta fedele a questo uomo con grossi problemi di salute mentale che non ricorda più nemmeno il suo nome. La testa di Leo è piena dei vagabondaggi di sue vite parallele: ad esempio quella che lo vede con la moglie Dolores in Messico, oppure quella in veste di scrittore solitario su un'isola greca. Realtà immaginarie che lo guidano verso verità spiacevoli che lo riportano sempre a Molly. Alla fine, l'amore incondizionato di sua figlia terrà insieme le fila dei suoi viaggi allucinatori.
Nonostante la radicale posizione femminista dei film precedenti (The Gold Diggers, Orlando), la regista Sally Potter rivela ancora una volta il suo fascino per la coesistenza tra donne e uomini, esplorando qui le tante vite di un uomo.
Proiezioni:
mercoledì 26 febbraio, ore 19:30, Berlinale Palast
giovedì 27 febbraio, ore 10:00, Haus der Berliner Festspiele
giovedì 27 febbraio, ore 13:15, Friedrichstadt-Palast
domenica 1 marzo, ore 19:30, Haus der Berliner Festspiele
Una scena di The Roads Not Taken
© Adventure Pictures
Sally Potter
Nata a Londra nel 1949, gira il suo primo film in 8mm a soli quattordici
anni, seguito da cortometraggi sperimentali. Sin dal 1969 lavora anche come
performer, coreografa, danzatrice e musicista. La sua svolta da regista avviene
nel 1992 con la nomination allOscar per ladattamento del romanzo Orlando
di Virginia Woolf. I suoi film The Gold Diggers, The London
Story, Yes, Rage e The Party sono stati tutti
proiettati alla Berlinale.
DAU. Natasha
Natasha e Olga lavorano nella mensa di un istituto di ricerca sovietico segreto, cuore pulsante dell'universo DAU dove tutti entrano: impiegati dell'istituto, scienziati e ospiti stranieri. Tra questi c'è Luc Bigé, di cui Natasha si innamora e con cui inizia una relazione. L'intervento dei Servizi Segreti guidati da Vladimir Azhippo sarà per Natasha l'inizio di una serie di situazioni spiacevoli.
DAU. Natasha è una forma di cinema radicale che si muove tra finzione e realtà. In collaborazione con la co-regista Jekaterina Oertel, la cineasta Jürgen Jürges e un gruppo di attori non professionisti, Ilya Khrzhanovskiy ripropone il suo progetto DAU (una simulazione su larga scala del sistema totalitario di Stalin), scrutando gli abissi della psiche e rivelando gli estremismi umani. Una storia provocatoriamente trasgressiva sulla lotta per il potere e l'amore e, insieme, un'analisi spietata del totalitarismo.
Proiezioni:
mercoledì
26 febbraio, ore 22:00, Berlinale Palast giovedì 27 febbraio, ore 15:30, Friedrichstadt-Palast giovedì 27 febbraio, ore 21:15, Haus der Berliner Festspiele sabato 29 febbraio, ore 18:30, Friedrichstadt-Palast domenica 1 marzo, ore 22:00, International
Una scena di DAU. Natasha
© Phenomen Film
Ilya Khrzhanovskiy
Nato a Mosca nel 1975, il regista e produttore si diploma presso l'Università statale pan-russa di cinematografia S.A. Gerasimov (VGIK) nel 1998. Il suo film d'esordio, 4, vince un Tiger Award all'International Film Festival di Rotterdam. Inizia a lavorare nel 2006 al DAU, un progetto multidisciplinare che coinvolge cinema, arte e antropologia.
Jekaterina Oertel
Nata a San Pietroburgo nel 1966, è cresciuta nella Germania orientale. Ha studiato alla Scuola di Cinema e Teatro di Mosca e ha lavorato come truccatrice freelance in numerosi film e produzioni televisive. È stata coinvolta nel progetto DAU dal 2008 come make-up artist e hair designer nonché come regista durante la fase di montaggio.
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