Effacer l’historique / Schwesterlein / Siberia
Tre vicini di un sobborgo di provincia sperimentano sulla propria pelle le conseguenze dei social media. Marie, che vive grazie all'assegno di famiglia di suo marito, ha paura di perdere il rispetto del figlio a causa di un sex tape. Bertrand non riesce a opporsi alle chiamate pubblicitarie e sta lottando per proteggere la sua bambina dal cyberbullismo. Christine, dopo aver perso tutto a causa della dipendenza da serie TV, riflette sul suo scarso successo ottenuto come autista Uber. Tutti e tre i personaggi non sembrano in grado di trovare una soluzione ai loro problemi; tuttavia, unite le loro forze, riusciranno addirittura a dichiarare guerra ai colossi della tecnologia.
Effacer l'historique descrive la realtà degli anni Duemila in modo peculiare e tagliente: una narrazione oltre la storia e oltre la politica. A vessare i personaggi non è un datore di lavoro in carne e ossa, ma un “cloud” invisibile che trasmette dati, controlla le vite delle persone fino a divorarne le identità. Il film di Benoît Delépine e Gustave Kervern è un tributo empatico a quanti oggi sostengono lo “specchio” che può riflettere i veri noi stessi e la nostra percezione della realtà.
Proiezioni:
lunedì 24 febbraio, ore 15:00, Berlinale Palast
martedì 25 febbraio, ore 10:00, Friedrichstadt-Palast
martedì 25 febbraio, ore 20:30, Haus der Berliner Festspiele
sabato 29 febbraio, ore 11:00, CinemaxX 3
domenica 1 marzo, ore 14:15, Friedrichstadt-Palast
Benoît Delépine
Nato a Saint-Quentin nel 1958, è l'ideatore di Les Guignols de l'info and Groland, programma televisivo satirico francese. Ha scritto diversi libri comici tra cui L'imposteur (2000), La Bombe (2002) e God Killer (2003).
Gustave Kervern
Nato nelle Isole Mauritius nel 1962, è attore, regista, e autore di diversi libri tra cui Petits moments d'ivresse (2008) e Impertinents (2014). Collabora con Delépine da vent'anni: dopo il primo lavoro insieme per la televisione, debuttano al cinema con Aaltra (2004). I loro film Mammuth (2010) e Saint Amour (2016) sono entrambi stati proiettati alla Berlinale.
Schwesterlein (My Little Sister)
Lisa ha rinunciato alle sue ambizioni di drammaturga e da Berlino si è trasferita in Svizzera con i figli e il marito, che lì gestisce una scuola internazionale. Quando suo fratello gemello Sven – attore protagonista al teatro Schaubühne – si ammala di leucemia, Lisa fa ritorno nella capitale tedesca. La speranza di tornare sul palco dona a Sven la forza per combattere la malattia; tuttavia le sue condizioni di salute peggiorano. Toccherà a Lisa prendere in mano la situazione decidendo di riportare il fratello in Svizzera, nella speranza che le nuove cure, la vita in famiglia e l'aria di montagna possano compiere il miracolo.
Fratello e sorella, Berlino e Svizzera, vita e teatro, malattia e salute: con il suo eccezionale cast d'attori, il film intreccia questi binari complementari in un dramma maturo, commovente e complesso. Le due registe Stéphanie Chuat e Véronique Reymond esplorano il significato di “guarigione” e “sacrificio”. Una fiaba moderna, con due adulti che sembrano Hansel e Gretel, il teatro la casa di pan di zenzero e la malattia la strega cattiva.
Proiezioni:
lunedì 24 febbraio, ore 18:15, Berlinale Palast
martedì 25 febbraio, ore 09:30, Haus der Berliner Festspiele
martedì 25 febbraio, ore 13:00, Friedrichstadt-Palast
domenica 1 marzo, ore 12:00, Friedrichstadt-Palast
Stéphanie Chuat
Stéphanie Chuat (1970) e Véronique Reymond (1971) si conoscono fin dai tempi della scuola. Entrambe hanno recitato in numerose produzioni teatrali anche come duo. Uno dei loro primi cortometraggi, Berlin Backstage, ha ottenuto il Berlin Today Award alla Berlinale 2004. Nel 2005 hanno diretto il primo di una serie di documentari. Il loro vero e proprio debutto cinematografico, La petite chambre, proiettato nel 2010 a Locarno, ha rappresentato la Svizzera agli Oscar del 2011. Nel 2014 hanno scritto e diretto una serie tv intitolata À livre ouvert.
Siberia
Un uomo in fuga dal mondo approda in un altro mondo strano e freddo. Lo tengono caldo pellicce e fuochi; una grotta è il suo rifugio. È un uomo distrutto in cerca di solitudine. Anche l'isolamento non è però in grado di donargli la pace interiore. Ancora una volta parte per un viaggio, ma questa volta all'interno di sé stesso: esplora i suoi sogni, confronta i propri ricordi e visioni. I rari incontri con altre persone avvengono in lingue che non conosce e sono caratterizzati dalla visione di corpi che lo affascinano e da amori che prima esplora e poi perde. Il suo viaggio diventa una vera e propria danza con i demoni, che di volta in volta si riaccende.
Nella storia del cinema sono stati molti i tentativi di rappresentare il mito come qualcosa di intimo e la ricerca delle origini come un viaggio personale, ma mai con la carica anarchica e selvaggia di Abel Ferrara, che in questo film si serve ancora del suo attore-alter ego Willem Dafoe. Se nel suo lavoro precedente, Tommaso, il regista esplorava il modo in cui il desiderio si manifesta in un contesto familiare, in Siberia al centro della riflessione è l'ego (maschile) che, per manifestare e scoprire sé stesso, abbandona ogni parvenza di vita quotidiana in un montaggio tumultuoso.
Proiezioni:
lunedì 24 febbraio, ore 22:00, Berlinale Palast
martedì 25 febbraio, ore 15:45, Friedrichstadt-Palast
mercoledì 26 febbraio, ore 20:30, Haus der Berliner Festspiele
giovedì 27 marzo, ore 12:15, Haus der Berliner Festspiele
domenica 1 marzo, ore 9:30, Friedrichstadt-Palast
Abel Ferrara
Nato a New York nel 1951, nel Bronx, ha diretto i suoi primi film in formato Super 8 da teenager e sin da subito ha collaborato con gli sceneggiatori Nicholas St. John e John McIntyre. Alla fine degli anni Settanta ha realizzato i suoi primi lungometraggi: Driller Killer e Ms. 45. Negli anni Ottanta e Novanta alcuni suoi successi internazionali quali King of New York, Bad Lieutenant, The Funeral e The Addiction sono stati selezionati in concorso alla Berlinale. Ha ottenuto il premio Honorary Leopard a Locarno nel 2011. Recentemente ha lavorato al biopic Pasolini con Dafoe, suo collaboratore di lunga data.
Cast & credits - Effacer l’historique
Titolo
Berlinale 2020 (24/02) |
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Sotto titolo
Effacer l’historique |
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Origine
Francia/Belgio |
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Anno
2019 |
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Durata
110 min. |
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Colore | |
Autori
Benoît Delépine, Gustave Kervern |
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Regia
Benoît Delépine, Gustave Kervern |
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Interpreti
Blanche Gardin (Marie) Denis Podalydès (Bertrand) Corinne Masiero (Christine) |
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Produttori
Sylvie Pialat, Benoît Quainon, Benoît Delépine, Gustave Kervern, France 3 Cinema, Paris Pictanovo, Tourcoing Scope Pictures, Brüssel |
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Costumi
Agnès Noden |
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Montaggio
Stéphane Guillot Elmadjian |
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Fotografia
Hugues Poulain |
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Suono
Régis Boussin |
Cast & credits - Schwesterlein
Titolo
Berlinale 2020 (24/02) |
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Sotto titolo
Schwesterlein |
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Soggetto
Stéphanie Chuat, Véronique Reymond |
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Adattamento
Filip Zumbrunn |
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Regia
Stéphanie Chuat, Véronique Reymond |
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Interpreti
Blanche Gardin (Marie) Denis Podalydès (Bertrand) Corinne Masiero (Christine) |
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Produttori
Ruth Waldburger |
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Produzione
RTS, Genf SRG, Bern Arte, Bern |
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Costumi
Anna Van Brée |
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Montaggio
Myriam Rachmuth |
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Suono
Patrick Storck, Gina Keller, Jacques Kieffer |
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Musiche
Christian Garcia-Gaucher |
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Lingue disponibili
Tedesco, Inglese, Francese |
Cast & credits - Siberia
Titolo
Berlinale 2020 (24/02) |
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Sotto titolo
Siberia |
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Origine
Italia, Germania, Messico |
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Anno
2020 |
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Durata
92 min. |
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Colore | |
Autori
Abel Ferrara, Christ Zois |
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Adattamento
Stefano Falivene |
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Regia
Abel Ferrara |
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Interpreti
Blanche Gardin (Marie) Denis Podalydès (Bertrand) Corinne Masiero (Christine) |
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Produttori
Marta Donzelli, Gregorio Paonessa, Philipp Kreuzer, Jörg Schulze, Julio Chavezmontes, Diana Phillips |
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Costumi
Brenda Gómez |
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Montaggio
Fabio Nunziata, Leonardo D. Bianchi |
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Suono
Neil Benezra |
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Musiche
Joe Delia |
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Lingue disponibili
Inglese |