Napoli, effetto seppia
![Fronte del porto](../recensioni/img/cat6/1219_fronte_big.jpg)
Alessandro Gassmann, per la Fondazione Teatro di Napoli, porta in scena l'adattamento teatrale dell'omonimo successo cinematografico di Elia Kazan (1954). La sceneggiatura originale del film, che prendeva spunto dal romanzo di Budd Schulberg, viene qui rimaneggiata da Enrico Iannello in una versione nostrana, nello specifico napoletana: dalla lingua degli attori all'ambientazione scenografica.
Sulla scena del Teatro Argentina il porto della cittadina americana dove Marlon Brando, pugile mancato, intraprende la sua battaglia personale e sociale contro il sistema corrotto, cede il posto alla costa partenopea, in cui tra container e operazioni di carico-scarico merci si consuma la tragedia dei poveracci, vittime della malavita organizzata e invisibili per lo Stato.
![](img/cat6/1219_fronte_int.jpg)
Francesco Gargiulo (Daniele Russo) è un pugile un po' ingenuo, indotto suo malgrado a sistemare i conti della malavita con un povero cristo (o eroe tragico) che ha tentato di ribellarsi e viene per questo giustiziato. Da qui prende il via la narrazione che, tra sensi di colpa, redenzioni, sentimenti forti e risvolti cruenti, porterà alla presa di coscienza del protagonista e al suo definitivo schierarsi dalla parte della legalità.
Gassmann e Iannello, per loro dichiarazione, hanno tentato di fondere la cultura americana anni '50 del film di Kazan con i polizieschi napoletani anni Ottanta. La contaminazione tra cinema, televisione e teatro sembra però creare un mix contraddittorio. In questo allestimento, noir e notturno, la sovrapposizione di mezzi espressivi e linguaggi differenti a tratti è interessante, altre volte pare non essere sostenuta da un disegno registico univoco.
![Un momento dello spettacolo
@ Anna Pierobon](img/cat6/1219_fronte_int2.jpg)
Un momento dello spettacolo
La compagnia, composta da undici attori e un'attrice, è molto ben rodata nelle scene di gruppo, punto di forza di questo spettacolo, in cui la narrazione si stende e distende attraverso il gioco delle due fazioni in campo. A poco a poco le pedine cadono o si spostano nel campo nemico. Le azioni corali sono ben rese e offrono dei tableaux di forte impatto. Eppure l'effetto visivo si annacqua nella recitazione individuale. Fatta eccezione per Ernesto Lama (il boss Gigino), dalla mimica discreta e la gestualità grottesca, esasperata, come da burattinaio infernale, il resto della compagnia sembra tendere, almeno nella recita a cui si è assistito, a una ricerca di realismo e naturalezza tipica della fiction, che si pone per altro in contrasto con quella che ci è sembrata l'intenzione scenografica.
La bellissima scena, ideata da Gassmann, è costruita e rimodulata a sipario aperto. Di volta in volta i vari spazi d'azione sono creati dal giustapporsi di quattro pareti mobili. Queste vengono spostate e illuminate in modo da creare interni ed esterni anche con l'ausilio di proiezioni di cui si fa un uso sapiente. Lo spazio corre a precipizio verso il mare definendo il quartiere popolare degli operatori portuensi; si fa insidioso tra un container e l'atro, come area di scarico del porto; diviene claustrofobico nell'atrio della chiesa del paese. Le videografie di Marco Schiavoni sono delicate nel gioco di luci e colori, immagini di arredi o scorci di paesaggio, quando indirizzate sui moduli della scena, ma risultano ridondanti e “da cartolina” quando si fanno sterile fondale.
![Un momento dello spettacolo
@Mario Spada](img/cat6/1219_fronte_int3.jpg)
Un momento dello spettacolo
Tra la platea e il palcoscenico una velina crea, attraverso le luci, una sorta di effetto seppia, un filtro che suggerisce distacco, quasi come una sottolineatura brechtiana che non si accorda, o forse non vuole accordarsi, con lo stile recitativo della compagnia. Il supporto di musica e rumori di Pivio e Aldo De Scalzi infonde nello spettatore un senso di pericolo e inquietudine, suggerendo che è solo un velo sottile a dividere la tranquilla quotidianità di ognuno di noi da una realtà sociale aggressiva e corrotta che è quella del nostro paese, da Nord a Sud.
Fronte del porto
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Cast & credits
Titolo
Fronte del porto |
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Data rappresentazione
03.11.2019 |
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Città rappresentazione
Roma |
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Luogo rappresentazione
Teatro Argentina |
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Autori
Budd Schulberg |
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Traduzione
Enrico Ianniello |
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Regia
Alessandro Gassmann |
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Interpreti
Daniele Russo Emanuele Maria Basso Antimo Casertano Antonio D'Avino Sergio Del Prete Francesca De Nicolais Vincenzo Esposito Ernesto Lama Daniele Marino Biagio Musella Pierluigi Tortora Bruno Tràmicef |
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Scenografia
Alessandro Gassmann |
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Costumi
Mariano Tufano |
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Effetti speciali
Marco Schiavoni |
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Suono
Alessio Foglia |
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Luci
Marco Palmieri |
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Musiche
Pivio e Aldo De Scalzi |