Una commedia nel Far West
Le avventure dei fratelli Sisters (tratte dal romanzo di Patrick deWitt) si collocano al crepuscolo dell'epoca della conquista dell'Ovest, nell'Oregon del 1850. La cosiddetta “civiltà”, sotto forma di spazzolini da denti e comodità varie, è in corsa verso le terre sconfinate d'America. Il binomio desiderio di stabilità e smania d'avventura domina questo western dalla portata comica, o meglio questa commedia che si veste da western e gioca su figure imperfette e goffe.
I fratelli sicari, alle dipendenze del potente Commodoro,
partono alla ricerca di Herman Warm, inseguito dal loro potente capo per
ragioni apparentemente ignote. A precederli un altro cowboy: John Morris, che
ha il compito di scovare Warm e trattenerlo finché i due abili pistoleri non lo
raggiungono. Warm, che si rivela un abile chimico inventore di una prodigiosa
formula segreta, riesce a coinvolgere dapprima Morris, poi anche i
Sisters, in un ardito progetto.
© Biennale Cinema 2018
I due fratelli compagni di viaggio sono personaggi
cinici ma anche ingenui, un po' sciocchi e volgari eppure buffi e sensibili:
insomma un campionario di qualità che ammicca al pubblico con una (forse un po'
superficiale) rivisitazione dell'eroe western archetipico. Eli (un unanimemente
apprezzato John C. Reilly), stufo
delle corse infinite verso il pericolo e desideroso di stabilità, “accudisce” il
fratello Charlie (Joaquin Phoenix),
fragile e incosciente, che tenta di azzittire nell'alcol i fantasmi dei propri
traumi. In questa missione tra i due si stabilisce un inedito confronto sempre
più sincero, finché l'amicizia con l'altra, speculare coppia di avventurieri
(Warm-Morris) non porta alla luce tutte le questioni più intime che li hanno
tormentati nei lunghi anni di scorribande condivise. In questo momento il film
prende improvvisamente una direzione nuova e i segmenti narrativi non paiono
del tutto coerenti e coesi.
Jacques Audiard riprende il discorso a lui caro sulla
violenza, qui intesa come strumento per tacitare gli incubi del passato.
Strettamente legati a questo tema sono la narrazione delle dinamiche dell'amore
fraterno e amicale, la condanna della cupidigia, l'utopia che s'infrange nel
caos della realtà. Eppure la sensazione è che i momenti drammatici siano, alla
stregua di quelli comici, al servizio di una pura forma di intrattenimento,
anche abbastanza prevedibile.
Una scena del film
© Biennale Cinema 2018
L'originalità di Audiard sta forse nel modo
inedito con cui affronta la violenza: ossia la capacità di mettere in scena la brutalità
senza mostrarla. Il regista francese sembra negare i momenti clou delle battaglie, “oscurandoli” con
diversi espedienti. Egli si attarda sui “risultati” degli scontri: ci racconta
i conflitti attraverso il momento della resa.
The Sisters Brothers, Leone d'Argento per
la Migliore Regia alla Mostra del Cinema di Venezia, è tutto sommato un buddy film in cui i siparietti
umoristici da una parte e i confronti drammatici dall'altra tentano invano di dare
consistenza a una struttura convenzionale e senza una direzione precisa.
Audiard pare incapace di condurre il film su binari rigorosi e significativi, nonché
di proporre qualcosa di veramente nuovo.
Per di più, il film approda a un finale
decisamente “sdolcinato”: un'autentica apologia della semplicità.
The Sisters Brothers
Cast & credits
Titolo
The Sisters Brothers |
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Origine
Francia, Belgio, Romania, Spagna |
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Anno
2018 |
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Durata
120 min. |
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Data rappresentazione
2 settembre 2018 |
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Città rappresentazione
Venezia |
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Luogo rappresentazione
Sala Grande |
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Evento
75ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia |
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Colore | |
Regia
Jacques Audiard |
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Interpreti
Joaquin Phoenix John C. Reilly Jake Gyllenhaal Riz Ahmed |
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Produzione
Why Not Productions (Pascal Caucheteux, Grégoire Sorlat), Page 114 (Jacques Audiard, Valérie Schermann), Annapurna Pictures, KNM, Michael De Luca Productions, Top Drawer Entertainment, France 2 Cinéma, France 3 Cinéma, UGC, Apa |
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Distribuzione
Noemie Devide - IMR |
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Scenografia
Michel Barthélémy |
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Costumi
Milena Canonero |
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Sceneggiatura
Jacques Audiard, Thomas Bidegain |
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Montaggio
Juliette Welfling |
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Fotografia
Benoît Debie |
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Effetti speciali
Mikros Image – Cédric Fayolle |
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Suono
Brigitte Taillandier, Cyril Holtz, Valerie De Loof |
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Musiche
Alexandre Desplat |