Negli anni in cui prestava servizio a Ferrara presso la corte estense, Ludovico Ariosto iniziò a lavorare allOrlando furioso. La prima edizione apparve nel 1516, salutata da unimmediata fortuna. Lautore continuò a rielaborare lopera
fino a una seconda edizione (1521) e unultima nel
1532, lanno precedente la sua morte. Proprio a questa terza
edizione si deve linizio del successo del poema come fonte testuale per la musica. A partire dal 1532 enorme fu la
quantità di musica composta sui versi dellOrlando
furioso, seconda solo a quella realizzata sui testi di Petrarca prima degli anni Ottanta del secolo. Le forme musicali prescelte per
rivestire i versi ariosteschi furono arie per ottave, barzellette, frottole, madrigali, mottetti e danze, realizzate dai maggiori
compositori maggiori dellepoca, italiani e fiamminghi: tra questi, Hoste da Reggio, Bartolomeo
Tromboncino, Giaches de Wert, Orlando di
Lasso, William Byrd, Cipriano de Rore, Philippe Verdelot, Alfonso Ferrabosco, Andrea Gabrieli, Giovanni Pierluigi da
Palestrina. Ogni musicista con un suo stile, un suo linguaggio, una
sua maniera di interpretare il testo. Lo studioso statunitense Edward Milton Anderson, nel suo accurato volume Ariosto, Opera, and the 17th Century (Firenze, Olschki, 2017, a
cura di Nicola Badolato),
precisa che la storia dellOrlando furioso in musica inizia
sul terreno della canzone popolare del Cinquecento. Molti cantastorie, infatti,
inseriscono versi dellAriosto nelle loro improvvisazioni canore.
Ma è nel Seicento che, come scrive sempre lo studioso americano, il teatro
musicale basato sullOrlando furioso assume fondamentale
importanza tanto per la quantità di edizioni e rifacimenti, quanto per lalta
qualità dei testi. Dopo lAlcina
di Sebastiano Martini (1609) attorno
agli anni Venti di quel secolo pare intensificarsi linteresse per lAriosto: solamente tra il 1620 e il 1635
ben quindici opere per teatro musicale furono composte su soggetti tratti dal Furioso. La fortuna non si arrestò:
quattordici opere vennero scritte tra il 1642 e il 1675; altre dieci dal 1682 alla
fine del secolo. Lo studio di Anderson si limita al Seicento, ma occorre
ricordare che per altri due secoli, tra il 1702 e il 1800, ben novantasei opere
musicali ebbero come soggetto temi tratti dal Furioso. Fra queste non possiamo non citare Orlando furioso, dramma per musica in tre atti, su libretto di Grazio Braccioli (1682-1752), andato in scena in due successive versioni, nel quadro dellattività di compositore e
impresario dopera di Antonio Vivaldi: nel 1713 fu rappresentata la prima versione con musica di Giovanni Alberto Ristori e nel 1714 andò in scena una seconda versione con laggiunta
di musiche composte da Vivaldi stesso, cui solo di recente è stato attribuito
un numero di catalogo (RV 819). Nel 1727 il libretto venne ripreso,
anonimo e con rimaneggiamenti, sotto il titolo semplificato di Orlando, per una messa in musica
completamente nuova sempre da parte di Antonio Vivaldi (RV 728). Dopo quasi tre secoli, un altro compositore (italiano di
origine, ma residente e operativo a New York), Roberto Scarcella Perino, è stato sollecitato a scrivere unopera, Furiosus: in questo caso la complicata storia dellOrlando furioso è stata nitidamente adattata in libretto da Flora Gagliardi. Ne parliamo direttamente con i due artefici, iniziando
dalla librettista. Professoressa
Gagliardi, come è nata lidea di una riduzione librettistica del
poema di Ariosto?
Lidea di operare una
riduzione dellOrlando Furioso non si sarebbe mai presentata alla mia mente
poiché, in genere, sono piuttosto contraria a versioni “facilitate”: le
percepisco come riduttive non solo della storia in sé, ma soprattutto del senso
e del significato. In questo caso Roberto Scarcella Perino mi ha un po forzato
la mano; daltra parte lOrlando è un insieme complesso di
tante storie intersecate fra loro e nello stesso tempo autonome e compiute in
sé. Quindi, in altra e decisamente più modesta dimensione, non ho fatto altro
che ripercorrere il modello delliter narrativo creato da Ariosto. Come ha lavorato per
ottenere una sintesi chiara e facilmente fruibile della complessa trama?
In questo caso non credo
sia peregrino dichiarare che interviene lintuizione: dopo aver di nuovo
studiato Orlando e molti testi autorevoli inerenti al poema, ho lasciato, per
non poco tempo, che tante sollecitazioni poetiche e colte sedimentassero e
lasciassero traccia di libere suggestioni nella mia mente (e nel mio cuore). Si
sono presentati perentori tre grandi filoni tematici: il rapporto con la
natura, i mille volti dellamore e la follia spaesante. La scelta era così
compiuta ed è stato relativamente semplice inserire in questa cornice gli episodi
più significativi e suggestivi: dallamore di Angelica e Medoro, a quello di
altre coppie come Bradamante e Ruggiero, Fiordiligi e Brandimanrte, ognuna con le proprie
declinazioni. Così per il grande tema del confronto fra la ragione, rappresentata da Astolfo, e la
follia di cui Orlando è il più valoroso paladino. Per finire con le potenti immagini delle selve, del mare
e anche della terra splendida e corrusca dellisola di Lipadusa, quella che
accompagna con il suo profluvio di luci e colori il corteo funebre di
Brandimarte. Mi è parso che una mano guidasse la mia e speriamo di non averla
tradita
Ha scelto una forma di
versificazione precisa o libera?
La versificazione è sempre
diversa e ogni volta tagliata sulle figure dei vari personaggi o delle situazioni narrative; cè
sempre un ipermetro nei versi cantati da Astolfo per lasciare a lui la libertà
che lo contraddistingue; lirregolarità di Angelica è specchio della sua
vaghezza; linsistente regolarità di Orlando è sintomo della sua ossessione; ma il
canto damore di Brandimarte più che al metro guarda alla sinestesia che ogni
parola, ogni oggetto suscita nellanimo del nobile paladino. Il linguaggio ha un tono alto
(elegante?) ma non aulico perché è attraverso la concretezza della parola che
corrono le emozioni. Quali sono le
difficoltà maggiori che ha incontrato nella stesura del libretto?
La difficoltà maggiore è
stata senzaltro quella di mantenere uno sviluppo narrativo logico e congruente, operazione non
semplice data la smisurata quantità di articolazioni e di percorsi che Ariosto liberamente canta nel
suo capolavoro. Durante la composizione
delle musiche da parte del maestro Roberto Scarcella Perino è stata necessaria
qualche revisione ritmico-poetica?
Minime, questione di poche
parole o di piccole aggiunte che rendessero ancora più chiaro lo svolgimento della storia. Il Maestro e io abbiamo già
collaborato in passato, ci unisce un unico sentire fondato su un uso quasi
“fisico”: per lui della musica, per me della parola. *** Maestro Scarcella
Perino, come è avvenuto lincontro con la librettista del Furiosus? Aveva già in mente di lavorare su questo poema?
Tutto è nato in America e
precisamente durante un seminario di pedagogia intitolato Italian through Music organizzato dalla
University of Pennsylvania di Philadelphia. Unaltra guest speaker, la direttrice artistica
dellInternational Opera Theater, Karen Salliant, dopo aver ascoltato la mia
musica, mi chiese di scrivere per la sua compagnia unopera ispirata allOrlando Furioso. Non cera molto tempo a
disposizione e mancava il libretto, ma non potevo dire di no al paladino
Orlando, le cui gesta raccontate dai pupi siciliani avevano accompagnato
gran parte della mia infanzia. Ho chiesto allora a Flora Gagliardi, con la quale avevamo
già scritto con successo A caval donato, unopera basata su un altro colosso
epico: lIliade. Quando Flora ha accettato di scrivere il
libretto del Furiosus sapevo già che «le
dame, i cavalier, larme, gli amori» si sarebbero allineati perfettamente
allinterno di un chiaro schema drammaturgico. In questo caso è venuto “prima il testo e poi
la musica”: quanto ha influito sulle scelte compositive?
Quando scrivo musica sono
molto veloce e a volte impaziente. Mi è capitato più volte di scrivere la
musica prima di ricevere il testo, ma quando ho dovuto inserire il testo nella
musica già composta non ho mai ottenuto ottimi risultati. Dopo aver studiato lOrlando Furioso di Ariosto e visto la
struttura dellopera concepita da Flora, ho volutamente aspettato tutto il
libretto senza comporre una singola frase musicale. Furiosus è nato come da tradizione: «prima il testo e poi la
musica». Flora non è solo una librettista, ma anche una musicista, per cui
ho dovuto solo liberare la musica dalle parole. Quali sono gli stilemi
scelti, le caratterizzazioni di personaggi, luoghi, tempi?
Furiosus comincia e finisce nellepoca di Ariosto con un inno che
ho immaginato rivolto ai duchi dEste, un riferimento alla Toccata dellOrfeo di Monteverdi dedicata ai
Gonzaga. I personaggi nellOrlando Furioso viaggiano dalla luna al paradiso,
dallAsia allAfrica, da Parigi a Lampedusa con estrema facilità. La mia musica
fa un po lo stesso: ogni personaggio ha un suo percorso stilistico che vaga dal bel canto
al virtuosismo rossiniano, da ritmi latino-americani a danze rinascimentali, dal canto popolare
siciliano a sonorità asiatiche. Quanta
influenza hanno avuto sulle sue scelte musicali i compositori che
precedentemente avevano messo in musica il Furioso? La lista dei compositori
che hanno affrontato i canti dellOrlando Furioso è infinita. Le stanze
dellOrlando
Furioso son state musicate sin dai contemporanei fino ai giorni nostri: dal
madrigale di Orlando di Lasso (Pensier che ‘l cor magghiacci et ardi), alle opere di Vivaldi e
Haydn fino alla più recente opera di Marco Betta Notte per me luminosa. Tre anni fa ho avuto la fortuna di
assistere a un concerto dellopera Alcina interpretata da una splendida Joyce Di Donato
al Carnegie Hall. La musica di Händel scritta nel 1735 mi è sembrata
particolarmente vicina al mondo incantato di Ariosto e spesso è stata per me un
riferimento. Ma devo ammettere che lopera dei pupi di Mimmo Cuticchio è
stata senzaltro lispirazione suprema. La
sua opera è stata rappresentata in prima assoluta a Città della Pieve, in
collaborazione con International Opera Theatre di Philadelphia, per la regia di
Karen Salliant e la direzione
dorchestra di Concetta Anastasi : prevede recite future? Prevedo molte recite
future. Lopera è stata vissuta con entusiasmo dagli abitanti di Città della Pieve prima, durante e dopo
la prima assoluta. La gente è uscita dal teatro fischiettando le melodie
dellopera, parlando della pazzia di Orlando, del colpo di fulmine tra Angelica
e Medoro, del funerale di Brandimarte e del matrimonio di Ruggiero e
Bradamante. Io e Flora abbiamo affrontato questopera con molta serietà, ma
anche divertendoci molto e penso che siamo riusciti a trasmettere questa gioia
non solo agli interpreti, ma soprattutto al pubblico. *** Flora Gagliardi, nata a Pisa dove vive, ha svolto a livello nazionale e internazionale le professioni di pianista, maestro collaboratore, musicoterapeuta, counsellor, operatore ed educatore teatrale, formatore in ambito socio educativo. Docente di Lettura della partitura presso i Conservatori di Sassari, Bologna e in ultimo il Cherubini di Firenze dove è stata vicedirettore e poi direttore. Attualmente, terminato il servizio nella Pubblica Amministrazione, è tornata a occuparsi dei suoi tradizionali interessi artistici: scrittura di libretti di opere per le giovani generazioni e testi per il teatro musicale. Ultimi lavori sono lopera Furiosus con la musica di Roberto Scarcella Perino per International Opera Theater di Filadelfia e Le immagini di Filostrato per il Dipartimento di Composizione del Conservatorio di Bologna. Svolge attività di consulente artistico-musicale per il Rettore dellUniversità degli studi di Firenze, per il Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio (Firenze), per lIstituto di studi superiori SantAnna di Pisa, per lOrchestra La Filharmonie di Firenze. Fa parte del comitato scientifico del Dipartimento per lo sviluppo, sperimentazione e ricerca della Scuola di musica di Fiesole. Roberto Scarcella Perino, messinese residente a
New York, è
compositore, senior lecturer e docente di Italian Opera presso la New York University e Scholar in Residence allAmerican
Institute for Verdi Studies. Dopo aver vinto diversi
premi, tra cui il Concorso Internazionale di Analisi Musicale “Nicolas Slonimskij” (Bologna, 1995) e il
Concorso Internazionale “Unopera per linfanzia” di Perugia (1998), ha
insegnato Analisi musicale presso la Fondazione Arturo Toscanini di Parma prima di trasferirsi definitivamente a New
York. Ha scritto musica per
film, teatro, coro, orchestra, musica da camera, due concerti per pianoforte e
orchestra e la sua musica è stata eseguita in Europa, in America e in Asia. È lautore di quattro
opere: A
caval donato, libretto di Flora Gagliardi (1999, Teatro Verdi di
Pisa); Verdi,
Merli e Cucù, libretto di Gustavo Marchesi (2001, Teatro Verdi di
Busseto); Blackout, libretto di Roberta Faroldi
(2003, Tarrytown Music Hall di New York); e Furiosus, sempre su libretto di
Flora Gagliardi (2017, Teatro degli Avvaloranti di Città della Pieve).
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