Si appresta ad aprire i battenti la 74ª
Mostra Internazionale dArte Cinematografica, diretta anche questanno da Alberto Barbera, in programma al Lido
di Venezia dal 30 agosto al 9 settembre 2017. A presiedere la giuria del
concorso ufficiale, lattrice Annett
Bening, accompagnata dai registi e sceneggiatori Ildikó Enyedi, Yang Fan,
Michel Franco ed Edgar Wright, dal critico David Stratton e dalle attrici Rebecca Hall, Anna Mouglalis e Jasmine
Trinca.
Dalle opere selezionate sembra emergere la
ricerca di un equilibrio tra le esigenze di mercato, cui la kermesse lagunare guarda sempre con
molta attenzione, e la necessità di consolidare la propria riconoscibilità attraverso
scelte talvolta coraggiose. Così si è espresso, durante la conferenza stampa
del 27 luglio scorso, il presidente della Biennale Paolo Baratta: «se la stampa ci riconosce quale festival prediletto
da chi vuol portare opere al successo delle nomination dautunno, questo lo
dobbiamo solo al fatto di esserci sempre mantenuti fedeli al principio
dellindipendenza e della qualità nelle scelte effettuate».
Ben quattro gli italiani in gara. Su tutti risalta
il nome di Paolo Virzì, regista che
con i suoi ultimi lavori ha dimostrato di essere in una
fase ispirata della carriera, che si cimenta qui con la sua prima opera
americana, interpretata da Donald
Sutherland e da Helen Mirren.
Nel ruolo di outsiders troviamo i Manetti Bros., che sulla scia del loro
recente Song ‘e Napule propongono un
film in forma di musical ambientato nella città partenopea. Completano la lista
le opere seconde di Andrea Pallaoro,
già presente a Venezia nel 2013 (sezione Orizzonti),
e di Sebastiano Riso, qui alla sua
prima partecipazione. Vedremo se una rappresentanza tricolore così cospicua sia
dovuta a un patriottismo infondato o se davvero il nostro cinema stia vivendo
uno stato di grazia.
I Leoni dOro alla carriera saranno
consegnati allattrice statunitense Jane
Fonda e al regista e attore statunitense Robert Redford, i quali nelloccasione presenteranno il film Our Souls at Night, diretto da Ritesh Batra, prodotto dallo stesso
Redford e distribuito da Netflix.
Brilla in concorso un altro nome leggendario
della Nuova Hollywood, quello di Paul
Schrader, che torna in Laguna a quattro anni dal discusso The Canyons. A una generazione
precedente a quella di Schrader appartiene Frederick
Wiseman, che con il suo monumentale documentario sulla New York Public
Library prosegue il personale filone dedicato ai “luoghi del sapere”.
Cè attesa per gli ultimi film di Guillermo Del Toro, un thriller
ambientato negli anni della Guerra Fredda; di Andrew Haigh, regista di spicco del nuovo cinema indipendente
britannico; e di George Clooney, che
con il suo Suburbicon ha dato vita,
dopo trentanni, a una sceneggiatura mai realizzata di Joel e Ethan Coen del
1986. Attesissime, sul versante più cinéphile,
le ultime fatiche di Abdellatif Kechiche,
che a quattro anni di distanza dal pluripremiato La vita di Adele torna a raccontare i temi legati alladolescenza;
e di Hirokazu Koreeda, qui alle
prese con il genere – per lui inedito – del courtroom
movie. Sorprendente anche la presenza di Ai Weiwei, in concorso con un documentario sulla crisi dei
migranti, tema da sempre caro allartista cinese. Più disimpegnato il film dapertura,
come già nella precedente edizione (con la scelta felice di La La Land di Damien Chazelle): questanno la scelta
ricade su Downsizing di Alexander Payne, commediografo di
primissimo piano del cinema contemporaneo, con Matt Damon e Christoph Waltz.
Fuori concorso sono da segnalare gli ultimi
lavori di Abel Ferrara, Stephen Frears, William Friedkin e Takeshi
Kitano.
Numerose le sezioni parallele. In primo
luogo Orizzonti, dedicata alle opere più
sperimentali. A presiedere la giuria Gianni
Amelio (il quale presenterà fuori concorso il suo documentario sul dramma
del post-terremoto ad Amatrice). Altro premio è quello intitolato a Venezia
Opera Prima “Luigi De Laurentiis” (presidente di giuria il regista Benoît Jacquot). Ad esso si affiancano i
premi per il Miglior Film Restaurato e per il Miglior Documentario sul Cinema,
stabiliti da una commissione presieduta da Giuseppe
Piccioni. Chiudono lofferta le sezioni Cinema
nel Giardino, Biennale College –
Cinema e Venezia Classici, oltre
ad alcune Proiezioni Speciali e al Venice Virtual Reality.
Ed è proprio questultima competizione la
novità più interessante. Ormai da qualche anno il festival veneziano si
presenta anche come luogo dove ridiscutere il concetto stesso di cinema, la cui
definizione appare sempre meno univoca. Se la scorsa edizione ha visto
linaugurazione di una sala per la Realtà Virtuale (o VR), oltreché la
proiezione di due film in stereoscopia, questanno ci si è spinti oltre, dedicando
un concorso alla VR ospitato nella location,
inedita, dellisola del Lazzaretto Vecchio, a un passo dal fronte lagunare del
Lido. A presiedere la giuria il regista di culto John Landis, che presenterà contestualmente la rielaborazione 3D e
il making of di uno dei suoi
videoclip più celebri, Thriller di Michael Jackson. Tra i nomi in gara,
spiccano il lavoro di Laurie Anderson
(realizzato a quattro mani con lartista newmediale Hsin-Chien Huang), e quello di Tsai
Ming-Liang, due presenze ormai costanti della manifestazione lagunare. Porte
aperte anche sul fronte della serialità: se uno degli eventi clou della scorsa edizione è stata la première di una serie televisiva (The Young Pope di Paolo Sorrentino), questanno, restando nel panorama italiano, verrà
presentata la serie Suburra, a firma
di Michele Placido, Andrea Molaioli e Giuseppe Capotondi.
Di seguito lelenco dei lungometraggi del
Concorso ufficiale e della sezione Orizzonti. IN CONCORSO Downsizing di Alexander Payne (Usa) (30 agosto - Sala Grande,
Palabiennale) First Reformed di Paul
Schrader (Usa) (31 agosto - Sala Grande,
Palabiennale) The Insult di Ziad Doueiri (Francia, Libano) (31 agosto - Sala Grande; 1°
settembre - Palabiennale) The Shape
of Water
di Guillermo del Toro (Usa) (31 agosto - Sala Grande,
Palabiennale) Human Flow di Ai Weiwei (Germania, Usa) (1° settembre - Sala Grande,
Palabiennale) Lean on
Pete
di Andrew Haigh (Gran Bretagna) (1° settembre - Sala Grande,
Palabiennale) Foxtrot di Samuel Maoz (Israele, Germania,
Francia, Svizzera) (2 settembre - Sala Grande,
Palabiennale) Suburbicon di George Clooney (Usa) (2 settembre - Sala Grande,
Palabiennale) La villa di Robert Guédiguian (Francia) (3 settembre - Sala Grande,
Palabiennale) The
Leisure Seeker di
Paolo Virzì (Italia) (3 settembre - Sala Grande,
Palabiennale) Ex Libris.
The New York Public Library
di Frederick Wiseman (Usa) (4 settembre - Sala Grande; 8
settembre - Palabiennale) Three
Billboards Outside Ebbing, Missouri di Marin McDonagh (Gran Bretagna) (4 settembre - Sala Grande, Palabiennale) Una
famiglia
di Sebastiano Riso (Italia) (4 settembre - Sala Grande,
Palabiennale) Mother! di Darren Aronofsky (Usa) (5 settembre - Sala Grande,
Palabiennale) Sandome no
Satsujin (The Third Murder)
di Hirokazu Koreeda (Giappone) (5 settembre - Sala Grande,
Palabiennale) Ammore e
malavita
di Manetti Bros (Italia) (6 settembre - Sala Grande,
Palabiennale) Sweet
Country di
Warwick Thornton (Australia) (6 settembre - Sala Grande,
Palabiennale) Jia Nian
Hua (Angels Wear White)
di Vivian Qu (Cina, Francia) (7 settembre - Sala Grande,
Palabiennale) Mektoub My
Love. Canto uno
di Abdellatif Kechiche (Francia, Italia) (7 settembre - Sala Grande,
Palabiennale) Hannah di Andrea Pallaoro (Italia, Belgio,
Francia) (8 settembre - Sala Grande; 9 settembre - Palabiennale) Jusquà la
garde
di Xavier Legrand (Francia) (8 settembre - Sala Grande,
Palabiennale) ORIZZONTI Nico di Susanna Nicchiarelli (Italia,
Belgio) (30 agosto - Sala Darsena) Espèces
Menacées
di Gilles Bourdos (Francia, Belgio) (31 agosto - Sala Darsena; 1° settembre - Palabiennale) Undir
Trénu (Under the Tree)
di Hafsteinn Gunnar Sigurðsson (Islanda, Danimarca, Polonia, Germania) (31 agosto - Sala Darsena; 1° settembre - Palabiennale) Invisible di Pablo Giorgelli (Argentina,
Brasile, Uruguay, Germania, Francia) (1° settembre - Sala Darsena; 2
settembre - Palabiennale) West of Sunshine di Jason
Raftopoulos (Australia) (1° settembre - Sala Darsena; 2
settembre - Palabiennale) Bedoune
Tarikh, Bedoune Emza (No Date, No Signature) di Vahid Jalil Vand (Iran) (2 settembre - Sala Darsena; 3
settembre - Palabiennale) La Vita in
Comune
di Edoardo Winspeare (Italia) (2 settembre - Sala Darsena; 3
settembre - Palabiennale) Los Versos
del Olvido
di Alireza Khatami (Francia, Germania, Paesi Bassi, Cile) (3 settembre - Sala Darsena; 4
settembre - Palabiennale) Marvin di Anne Fontaine (Francia) (3 settembre - Sala Darsena; 4
settembre - Palabiennale) Caniba di Verena Paravel, Lucien
Castaing-Taylor (Francia) (4 settembre - Sala Darsena; 5
settembre - Palabiennale) Ha Ben Dod
(The Cousin)
di Tzahi Grad (Israele) (4 settembre - Sala Darsena; 5
settembre - Palabiennale) Gatta
Cenerentola
di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone (Italia) (5 settembre - Sala Darsena; 6
settembre - Palabiennale) La Nuit Où
Jai Nagé - Oyogisugita Yoru, di Damien Manivel, Igarashi Kohei (Francia, Giappone) (5 settembre - Sala Darsena; 6
settembre - Palabiennale) Les
bienheureux
di Sofia Djama (Francia, Belgio) (6 settembre - Sala Darsena; 7
settembre - Palabiennale) The Rape of Recy Taylor di Nancy
Buirski (Usa) (6 settembre - Sala Darsena; 7
settembre - Palabiennale) Brutti e
cattivi
di Cosimo Gomez (Italia, Francia) (7 settembre - Sala Darsena; 8
settembre - Palabiennale) Ha Edut
(The Testament)
di Amichai Greenberg (Israele, Austria) (7 settembre - Sala Darsena; 8
settembre - Palabiennale) Krieg di Rick Ostermann (Germania) (8 settembre - Sala Darsena; 9
settembre - Palabiennale) Napadid
Shodan (Disappearance)
di Ali Asgari (Iran, Qatar)
(8 settembre - Sala Darsena; 9
settembre - Palabiennale)
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