Obiettivo centrato: è stato raggiunto infatti il traguardo
dei sessanta paesi rappresentati. I professionisti partecipanti hanno superato
quota tremila (tremilacentosessantanove, per lesattezza), mentre rispetto al
2016 sono stati mille i visitatori in più, attratti dai concerti allinterno
della fiera di Brema. Ecco i numeri principali di jazzahead!, la
manifestazione giunta alla sua dodicesima edizione nella città tedesca. Questanno la rassegna ha avuto come paese partner la
Finlandia, protagonista del concerto di gala (con il pianista Iiro Rantala) e della Finnish Night cui hanno preso parte varie formazioni musicali.
A fine manifestazione è stato quindi annunciato il prossimo partner,
nelledizione che si terrà dal 19 al 22 aprile 2018, sarà la Polonia.
Davil Helbock Trio © Astrid Dill «Tutto cominciò nel 2006 – spiega Peter Schulze, uno dei
due direttori artistici – quando arrivò alla direzione della Fiera di Brema Hans Peter Schneider, un grande
appassionato che in pratica è stato il fondatore di jazzahead!. La formula ha subito unito laspetto fieristico a
quello dellesibizione musicale. Io ho fatto parte del consiglio dindirizzo
dal primo momento mentre Ulrich
Beckerhoff era il direttore artistico, incarico che attualmente condividiamo.
Ci siamo accorti che non volevamo una scena unicamente tedesca, ma europea.
Così nel 2007 si è aggiunta una programmazione con formazioni da vari paesi.
Poi dal 2011 è nato il partenariato con la scena jazz di una nazione specifica.
La prima scelta fu quella, tuttaltro che ovvia, della Turchia. Poi sono state
scelte nazioni come Spagna, Francia e Danimarca fino alla Finlandia in questo
2017». «Posso affermare che jazzahead!
– sottolinea la project manager,
ovvero la direttrice operativa Sybille Kornitschky
– è la più importante occasione di incontri jazz a livello mondiale. Sin dalla
sua prima edizione del 2006, lappuntamento è cresciuto in dimensioni tali da
diventare indispensabile per tutti gli addetti ai lavori. Con la sua concezione
unica che combina showcase, conferenze, mostra
e festival, la fiera è diventata un
momento immancabile per tutta la scena jazz globale che trova loccasione di
partecipare a un network. Tutti i principali protagonisti del business musicale
legato al jazz sono presenti. Per quanto riguarda la lista dei settori
rappresentati ricordo gli artisti, le agenzie, i club e i festival, le
etichette discografiche con la distribuzione. A questi aggiungo i media, gli
editori, gli studi di registrazione, ma anche archivi e studi legali
specializzati». Fiera di Brema © Jan Rathke La fiera ha avuto una durata di quattro giorni, da giovedì
27 a domenica 30 aprile. Cè stata ovviamente tanta musica. Oltre al concerto
di gala e a Finnish Night, si sono avvicendati: un panorama sulla scena tedesca
(German Jazz Expo), un altro su quella europea (European Jazz Meeting) e la Club Night del sabato quando i
musicisti si esibiscono in vari luoghi della città. Per quanto riguarda il primo appuntamento, sono state aperte
le porte di Die Glocke, la più importante sala di Brema. Qui il già ricordato pianista
finlandese Iiro Rantala ha dato vita
a un concerto in parte solista, in parte accompagnato dalla Deutsche
Kammerphilharmonie, complesso classico che si è ben adattato (con momenti di
improvvisazione come nel brano Freedom)
al suo stile. Rantala a sua volta si è adattato al contesto eseguendo nella
seconda parte lintero Concerto K 467
di Mozart per pianoforte e orchestra. Al di là di questa ulteriore prova di
bravura (concerto suonato a memoria e cadenze dal sapore contemporaneo), il
pianista ha passato in rassegna alcuni dei suoi idoli: dai compositori
finlandesi (Sibelius su tutti) a John Lennon (Imagine declinata in unatmosfera malinconica grazie al modo
minore) allomaggio al collega e amico scomparso Esbjorn Svensson con il suo Tears
for Esbjorn. Tecnica e tocco invidiabili hanno accompagnato uno stile dove
la cantabilità prevale, pur presentando dei momenti percussivi che fanno parte
di una personalità esuberante. La scena finlandese è stata completata dallesibizione di
otto gruppi (giovedì 27): tra questi segnaliamo il trio Virta con tre musicisti
giovanissimi (tromba, chitarra e batteria) in bilico tra jazz rock e un
elettronica affidata a tutti i componenti del gruppo.
Julian Siegel Quartet © Steven Cropper Sedici formazioni hanno invece dato vita allEuropean Jazz
Meeting. Abbiamo ascoltato il trio del pianista austriaco David Helbock, abile a
pizzicare e battere le corde dello strumento in alternanza con il tocco sui
tasti. Un linguaggio fatto di potenza, accompagnato da alcuni momenti di elettronica,
costruito senza ignorare lo sviluppo della melodia, tanto da arrivare a essere
protagonista di un disco inciso per la Act, etichetta prestigiosa di Monaco di
Baviera. Il quartetto dellinglese Julian
Siegel ha invece fatto felici coloro che amano latmosfera tipica di
Oltremanica. Ovvero quella di un jazz che è passato attraverso lesperienza
della scena di Canterbury e il matrimonio con il rock facendo poi nascere una
scena nazionale molto amata in tutta Europa. Il sassofonista si è circondato di
musicisti di grande talento, fra cui spicca il batterista Gene Calderazzo, autore di figurazioni ritmiche complesse e
affascinanti. Anche lItalia è stata presente, ma con due soli concerti
nellambito della Club Night (sabato 29): quello del pianista Federico Albanese, milanese con base
artistica a Berlino, e quello della cantante lucchese Michela Lombardi che con il suo quartetto ha presentato il progetto
dedicato alle canzoni di Madonna
trasformate in jazz. «LItalia – spiega Sybille Kornitschky – è presente sin
dalla prima edizione del 2006. Ma attualmente i contatti con il vostro paese
non sono così forti come potrebbero o dovrebbero essere. Ci sono buone
iniziative o organizzazioni come Puglia Sounds, ma in confronto ad altre
nazioni europee manca ancora una vera e propria presenza nazionale. Con I-Jazz
(lassociazione dei festival italiani) sembra che ci sia un tentativo di una
visibilità più ampia, un fatto che sarebbe desiderabile e appropriato per la
vostra scena nazionale, molto interessante e dinamica».
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